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Alya passava le giornata a piangere per la sua migliore amica, per Ciro e perché stava per essere libera. La situazione tra i due era peggiorata, lui la ignorava completamente, anche se dentro di sé soffriva.
La ragazzina lo pensava di continuo, era spesso di cattivo umore, le uniche a farla sorridere lì dentro erano Nad e Silvia, ignare del piano maledetto di Ciro.
Alya stava andando dalla direttrice, le doveva parlare.
La guardia bussò alla porta dello studio della direttrice ed entrarono.
"Direttrí, Esposito è qui." Esclamò la guardia.
"La faccia entrare." Esclamò Paola.
Alya entrò, non sapeva di che cosa si trattava , ne era curiosa, ma la speranza che c'erano notizie della sua migliore amica, cresceva sempre di più.
"Alya, ti devo parlare di una cosa delicata ..." La ragazzina guardò Paola, sperava che riguardasse Arianna.
"... tuo padre è stato arrestato giorni fa ..." In parte la ragazzina era sollevata da questo. Una minaccia in meno.
"...e abbiamo scoperto che l'auto in cui ha investito Arianna, era destinata a te." Esclamò Paola.
Alya in un attimo si sentì in colpa, le si riempivano gli occhi di lacrime.
La sua migliore amica l'aveva salvata.
"Ave...avete aggiornamenti su Arianna? Direttrí ... " Una lacrima le scese. "...io non c'è la faccio più! Voglio vederla!" Esclamò Alya.
Paola prese con dolcezza la piccola mano della ragazzina.
"Alya, la tua migliore amica si è svegliata stamattina, te lo stavo per dire. E ho una piccola sorpresa per te, domani hai il permesso per andarla a salutare. Lei ti vuole vedere." Esclamò Paola.
Le sembrava un sogno.
"Mi dica che è la verità." Rispose la ragazzina incredula.
Paola sorrise.
"È la verità Alya." Esclamò Paola.
"È il regalo più bello che mi potesse fare direttrí." Esclamò la ragazzina.

***
Alya era meno angosciata, l'unica cosa che le preoccupava in quel momento erano i genitori di Arianna.
Si trovò davanti all'ospedale con il comandante e sua zia.
"Forza Alya, abbiamo poco tempo!" Esclamò il comandante.
"Comandá, tu dici che i genitori di Ari me la fanno vedere?" Chiese la ragazzina.
"Sono proprio loro, che hanno chiesto di farti venire." Rispose il comandante.
Alya lo guardò perplessa .
"...forza andiamo." Esclamò il comandante.
Entrarono all'ospedale, arrivarono davanti alla porta dove si trovava Arianna , ma i suoi genitori non c'erano.
Bussarono e Alya entrò, vide la sua migliore amica su una sedia a rotelle. Era di spalle.
"Ari." Esclamò la ragazzina.
La ragazza si girò e guardò Alya.
"Ly." Esclamò la ragazza.
Alya le andò incontro.
"Grazie al cielo sei sveglia, io ... Io mi sento in colpa, non dovevi esserci tu..."
"Ly, sono viva okay? Dimentichiamoci di tutto. Mi sei mancata tanto." Esclamò Arianna.
"Tu mi sei mancata come l'aria , Ari! Ho avuto tanta paura di perderti, non me lo sarei perdonato mai se ti ..."
"Sono qui, okay? Comunque, ti devo dire una cosa importante." Esclamò Arianna.
Alya le prese la mano.
"Dimmi tutto."
"Mamma e papà hanno deciso di trascorrere qualche mese a Milano, lì c'è un dottore che mi può aiutare ad acquisire nuovamente il movimento delle gambe. " Esclamò Arianna.
Questo voleva dire che le due ragazze non si potevano vedere per mesi, ma ad Alya non le pesò tanto, riguardava la salute della sua migliore amica che era la cosa più importante in quel momento.
"Vai Ari, io ho ricevuto la messa in prova, appena posso ti vengo a trovare. L'importante che ora, pensi a te stessa." Esclamò Alya.
Arianna la guardò per lunghi minuti e poi l'abbracciò.
"Ti voglio bene, Ly."
"Anche te ne voglio a te."
Le due ragazze si salutarono e infine Alya tornò all'Ipm con il comandante.

***
I giorni passarono, Alya stava meglio, il pensiero che la sua migliore amica era viva aveva alleggerito le sue giornate.
Ma una sola questione era in sospeso , e quella questione era proprio l'amore della sua vita. Ciro.
Mancava come l'aria, così senza pensarci un attimo decise di parlargli.
La ragazzina si trovava nella sala ricreativa. I ragazzi ancora non c'erano.
Alya era seduta sul divano a pensare come iniziare un discorso con il ragazzo, cercò di prepararlo, ma le idee scarseggiavano.
Lo vide entrare. "O la va o la spacca." Pensò la ragazzina.
Si alzò e si avvicinò al ragazzo.
"Ciro, ti devo parlare." Esclamò la ragazzina.
Il ragazzo la guardò, voleva ma non poteva! Così decise di essere freddo.
"Non ora. Ho da fare." Rispose il ragazzo.
"No ..." Lo prese per mano e lo porto in un posto più appartato. "...tu ora mi ascolti." Esclamò la ragazzina.
Ciro la guardò con le braccia conserte.
Doveva rimanere rigido e freddo, doveva star lontano da lei, prima che la vita della ragazzina andasse a rotoli per colpa sua.
"C'è lo siamo già detti, Alya. Non siamo fatti per stare insieme! Non sei quella giusta per me! Merito di meglio." Esclamò il ragazzo.
La ragazzina lo guardò palesemente ferita.
No. Non se lo aspettava da lui.
"Qui...quindi non ...non sei nulla per me?" Chiese la ragazzina.
Il ragazzo scosse la testa. "Non sei un bel nulla. Non ti amo, Alya! Sei stata solo un divertimento per me." Esclamò il ragazzo.
Il cuore della ragazzina andò in mille pezzi, e prima che si mettesse a piangere davanti al ragazzo apparentemente senza sentimenti, scappò davanti ai suoi occhi.
"Sei un cretino!" Continuò a dirsi il ragazzo.



Spazio autrice

Hola hola, come state, tutto bene?
Sono le 3.40 di notte e inizio ad aver sonno.
Mi scuso per aver aggiornato in ritardo, come al mio solito! Ma ultimamente ho poco tempo per scrivere e così scrivo di notte.
Penso che il prossimo capitolo sarà nel week and.
Siamo agli sgoccioli cari miei, siamo quasi alla fine , e sto iniziando a pensare ad una prossima nuova FF su mare fuori. Vi aggiornerò anche su questo.
Ora vado a dormire, dolce notte miei cari Lettori/trici ❤️🌹

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