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"Ragazze, che vi ho fatto?" Chiese la ragazzina.
Nad la guardò per lunghi secondi e non le rispose.
"Silvia, jammucenne! Non merita risposta." Esclamò Nad , alzandosi da tavola e seguita da Silvia.
"Sil..." La ragazzina la fermò. "...ti prego, dimmi almeno tu, che vi ho fatto per non parlarmi più." Esclamò la ragazzina.
Silvia abbassò lo sguardo, non ce l'aveva con lei, era solo delusa di aver scoperto con chi avesse a che fare, colui che per mesi le avevano raccomandato di non starci dietro, ma non era affatto colpa della ragazzina, ma del destino.
"Ce lo potevi dire che stai con Ciro, Alya. Perché non c'è l'hai detto? Ti abbiamo anche lasciato un contatto per chiamarci in settimana e invece lo veniamo a scoprire da sole." Esclamò Silvia.
"Ma io..."
"Non sono arrabbiata con te, Alya. Sono solo un po' delusa. Nad è arrabbiata con te, Ciro non è affatto la persona giusta per te, ora c'è l'ha a morte con Chiattillo, lo vuole uccidere capisci? Fai una scelta Alya, ma una scelta saggia." Esclamò Silvia prima di andarsene e lasciare lì, la ragazzina con gli occhi lucidi. Si chiedeva perché doveva fare per forza una scelta? Perché se amava entrambe le persone era costretta a scegliere con chi stare? Non voleva perdere più nessuno nella sua vita. Ciro per lei era una ventata di freschezza nei giorni suoi bui, le ragazze erano il sole per lei. Non voleva fare una scelta, voleva entrambi le cose, senza complicazioni, ma anche quella era una scelta, uno svincolo pericoloso.
Si sedette a peso morto sulla sedia.
"Picciré, che tieni?" Chiese Liz.
La ragazzina guardò la donna e si asciugò le lacrime. "Sono triste, Liz." Rispose sincera.
"Vuoi tornare in cella?" Le chiese.
Alya scosse la testa, voleva vedere Ciro e dopo cena c'era l'ora in cui si potevano vedere. "No, voglio stare con gli altri dopo, Liz..." Si asciugò le lacrime. "...non voglio stare da sola, non più." Esclamò la ragazzina.
La donna la guardò, sentì empatia per la ragazzina, le accarezzò una guancia delicatamente. "Picciré, non sei sola! Hai una seconda famiglia qui. E tutti quanti ti vogliamo bene." Esclamò la donna.
Alya fece un mezzo sorriso e si asciugò l'ennesima lacrima. "Ti ringrazio Liz."
La donna le sorrise e le mise delicatamente una mano sulla minuta spalla della ragazzina. "Ja, mò andiamo in cella, che tra poco ci andiamo a rilassare un po'." Esclamò Liz.
La ragazzina si alzò , prese il vassoio e lo mise a posto, si recò in cella, dove c'erano anche le ragazze, ma quello che vide la fece sbiancare. Nad teneva per la gola la rossa. "Devi stare lontana da Alya, hai capito? Tu e quello stronzo di Ciro." Esclamò Nad.
"Nad, ti prego, lasciala stare!" Esclamò Alya.
Nad guardò la ragazzina male. "Cheré, mò difendi questa stronza?" Chiese nervosa Nad.
"No, assolutamente no! Non voglio che ti metti nei guai Nad, perché ti voglio bene." Esclamò la ragazzina.
Nad lasciò la presa e si avvicinò alla ragazzina. "Se mi volevi bene, tu non ti mettevi insieme a Ciro." Esclamò Nad, per poi andarsene.
Ma che colpa ne aveva, se si era perdutamente innamorata? Perché , doveva per forza decidere di chi innamorarsi? Era una cosa impossibile, il cuore decide da solo e non ci si può fare una colpa. Nad non era consapevole che stava sbagliando anche lei, ma ben presto se ne rese conto, ma in quel momento, non voleva sentire ragioni.
"Fanciulle, forza! In sala ricreativa." Esclamò la guardia.

Spazio autrice

Perdonatemi, ieri sera volevo aggiornare ma la pigrizia mi ha presa a braccetto...date la colpa a lei. 😂.
Il capitolo è un po' corto, ma devo dire la verità? È uno dei miei preferiti.
Aggiornerò presto, un abbraccione Robertina. ❤️🌹

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