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La ragazzina raggiuse la cella, era scossa da quello che era successo, non se lo aspettava. "Uè, ma che fine hai fatto?" Chiese Nad. 
Alya la guardò, si vedeva che dalla sua espressione era successo qualcosa che l'aveva fatta rimanere male. "Voleva parlare con Ciro, ma ..." Nad capì subito che la ragazzina le stava per dire come l'aveva trattata il ragazzo, sapeva bene chi era Ciro Ricci, era per questo che raccomandò Alya di star lontano da quel ragazzo. Non era una compagnia adeguata, soprattutto per Alya. 
Ma la ragazzina, le sembrava a volte di conoscere quel ragazzo da sempre o magari, l'aveva solamente idealizzato semplicemente. 
"Alya quel ragazzo ... " La ragazzina la guardò, sapeva bene cosa le stava per dire. 
"Hai ragione Nad." Rispose Alya. 
"Ti ha fatto qualcosa, ti ha picchiata? Guarda che se tu messo le mani addosso io ..." 
"Nad, tranquilla! Non ... non mi ha messo le mani addosso ..." Ma su una cosa ne era certa, Ciro non l'avrebbe picchiata. "... mi ha solo ... trattata male." Rispose la ragazzina. 
"Okay... " Si sedette sul letto. "... dai vieni qui, che così parliamo un po'!" 
La giornata passò lentamente, le ragazze andarono a cena e infine ritornarono in cella per dormire. 
La mattina dopo, la ragazzina, come al suo solito, aprì gli occhi ma stranamente quel mattino, li aprì un po' troppo presto, si alzò e andò in bagno, si approfittò per farsi una doccia rilassante, dato che stavano iniziando i nervi a fior di pelle. Non riuscì a trovare un dannato telefono, sapeva benissimo a chi chiedere, ma colui che possedeva l'oggetto proibito, era diventato antipatico e scortese. 
Uscì dalla doccia e si vestì, optò per un pantalone grigio e un maglioncino rosa. 
Una volta pronta, uscì dal bagno e si rimise a letto, dato che era ancora troppo presto. Pensò ad Arianna, le mancava da morire. Chiuse gli occhi e si riaddormentò nuovamente. 
Dopo qualche ora, le ragazze vennero svegliate dalla guardia, andarono a fare colazione come tutte le mattine e infine uscirono in cortile per l'ora d'aria. Nel pomeriggio ci fu, laboratorio d'arte, cosa che condividevano con i ragazzi. I gruppi cambiarono, Carmine Di Salvo andò nel gruppo di Alya, Naditza e Filippo. 
"Ciao, io non ho avuto ancora il tempo di presentarmi ... " sorrise la ragazzina. "... io sono Alya." Esclamò. 
Il ragazzo aveva uno sguardo indecifrabile, era silenzioso, spesso in disparte e questo la ragazzina lo notò. "Carmine." Esclamò il ragazzo. 
"Beh Carmine, benvenuto nel nostro gruppo!" Esclamò la ragazzina sorridendo. 
Alya lo guardò, il ragazzo fece un mezzo sorriso, ma Alya notò che non era del tutto sincero. 
Sentì che il ragazzo era una persona buona, che non voleva far del male a nessuno e che era solamente finito in quel posto per un motivo futile, ma la ragazzina questa volta si sbagliò. Carmine aveva ucciso, sì proprio come lei e tanti altri lì dentro. A due tavoli più lontani, Ciro stava fissando la ragazzina che stava parlando con Carmine, stava cercando di rimanere calmo, ma non c'è la fece. 
Finirono l'ora di laboratorio, Alya era rimasta per ripulire il tutto, prese tutti i barattoli di pastelli e li raccolse per posarli, ma ad una certa inciampò. "Oh ma andiamo Alya, puoi essere meno sbadata?" Si chiese da sola. Prese tutti i pastelli caduti, ma ad una certa sentì un tonfo. 
"Che omm e' niente, mo' te la fai con le ragazzine?" Alya sentì la voce di Ciro, sdrabuzzò gli occhi. 
"E chill è nu piecr e' merd!" Commentò Pirucchio. 
"Che volete da me?" Chiese Carmine. 
"Statt zitt!" Esclamò con tono autoritario Ciro. 
Alya prese coraggio e decise di intervenire. "Ciro ..." Il ragazzo la guardò. "... lasciatelo stare!" Esclamò la ragazzina. 
"Vatten o abbusc pure tu!" Esclamò Ciro guardandola male. 
"Voi lasciatelo stare e io me ne vado." 
"Se no che fai?" 
"Vado dalla direttrice." 
"Pirù, qua abbiamo due infami!" Esclamò Ciro senza smettere di guardare la ragazzina. 
"Ho detto lascialo stare!" Esclamò Alya, impuntandosi. 
Ciro si avvicinò pericolosamente alla ragazzina. "Quella che se ne deve andare sei tu!" Esclamò Ciro. 
"Io non vado da nessuna parte, lascia stare Carmine." Esclamò Alya, senza staccare gli occhi dal ragazzo.
"Vatten o t'accir!" Esclamò minaccioso.
Alya scosse la testa. Carmine venne preso per la gola da pirucchio.
"Oh, che sta succerenn a ca'?" Chiese il comandante. Pirucchio lasciò immediatamente Carmine.
"Stavamo aiutando loro due, comandá!" Esclamò Ciro.
Il comandante guardò il ragazzo.
"Tornate in cella, subito!" Rispose il comandante.
La guardia portò i ragazzi via, mentre Alya rimase come una statua lì. Non voleva credere ai suoi occhi che quel ragazzo era lì lì, per darle uno schiaffo o un pugno, si era veramente sbagliata sul suo conto?
"Tutto bene, Alya?" Le chiese il comandante.
La ragazzina lo guardò , senza dire una parola annuì. "...andiamo dai, tra poco hai l'incontro con la psicologa."
Alya tornò in cella, decise di non dire nulla alle sue amiche, non voleva sentirsi nuovamente dire che quel ragazzo non era raccomandabile. Anche se i fatti parlavano. Era un violento senza cuore, una persona orribile. Allora veramente ho idealizzato Ciro Ricci? Pensò la ragazzina.
"Tutto bene?" Chiese Nad.
Alya si sedette sul letto, era ancora scossa. Annuì.
"Sono solo un pochino stanca." Rispose la ragazzina , cercando di far tranquillizzare Nad.
Dopo un po' venne chiamata dalla guardia, per andare alla seduta con la psicologa. In quelle settimane, aveva legato anche con lei. Ma quello che aveva passato quei giorni, la stava distruggendo, infine ci mise anche il ragazzo dai occhi così belli a mettere in difficoltà la ragazzina.
Alya si sedette di fronte la psicologa.
"Alya..." Sorrise. "...come stai?" Le chiese la donna.
"Uno...uno schifo." Rispose la ragazzina guardando per terra.
"Perché?"
"Perché la mia migliore amica mi ha detto addio e io non sto per niente bene in più ci si mette anche..." Si bloccò, non poteva raccontare di Ciro e di quello che era successo poche ore prima.
La donna la guardò. "Alya, raccontami! Io sono qui per ascoltarti."
"Io...io ecco...sto..sto bene qui , solo che ci sono un po' di complicazioni!" Rispose Alya.
Stava cercando di elaborare una bugia da dire, non poteva raccontare di quello che era successo, sicuramente Ciro lo veniva a sapere chi faceva la spia oppure no, la psicologa era una persona di cui poteva fidarsi ciecamente , anche se da una parte, per la ragazzina era meglio non spifferare ciò che succedeva li dentro. "Di che complicazioni parli Alya? Qualcuno ti sta facendo del male?" Chiede la donna.
Alya scosse la testa. "No no, complicazioni perché mi manca la mia migliore amica e non potrò vederla mai più ." Rispose la ragazzina.
Ma la donna non abboccò. "Alya, non mi stai dicendo del tutto la verità. Che cosa ti è successo? L'altra volta mi hai raccontato che hai fatto amicizia anche con i ragazzi, è successo qualcosa con loro? Ti hanno picchiata?"
"No davvero, io ecco ... Po...possiamo passare al diario? Vorrei leggere ciò che ho scritto." Esclamò Alya.

Spazio autrice

Sera a tutti ❤️❤️❤️ cioè sera, accidenti sono le 3.40 di notte e ancora non ho sonno! Inanzi tutto , volevo scusarmi per aver aggiornato tardi, perdonatemi ma è un periodo un po' così! Come sempre, pubblicherò il capitolo e poi appena ho il PC in mano lo aggiusterò.
Ora vado, che devo dormire anche se ho perso Morfeo....
Buonanotte Lettrici/tori e scrittrici/tori 🤍🤍 Robertina🤍🤍

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