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"Chi era quel uomo?" Chiese il ragazzo.
Alya lo guardò, si asciugò le lacrime.
"Mio padre." Rispose la ragazzina.
Ciro non smise di guardarla, la ragazzina non riuscì a tranquillizzarsi, stava tremando, non era freddo era spavento.
Ciro si sfilò la giacca e gliela porse alla ragazzina. Questo gesto fece riflettere il ragazzo, non l'aveva mai fatto prima. Perché questa ragazzina mi fa fare cose simili? Pensò. Ma non trovò la risposta.
Alya lo guardò e fece un mezzo sorriso.
"Che c'è ?" Chiese il ragazzo.
"Ci...Ciro ti ringrazio, se non arrivavi tu, io non so come finiva quella situazione tra le braccia di quel uomo." Esclamò la ragazzina, ancora in lacrime.
Ciro non le rispose, si limitò a guardarla.
Si domandò, se non reagiva così come andava a finire quella situazione? Alya veniva uccisa da quella merda di uomo? Per un attimo si sentì in colpa, cosa strana per lui, non aveva mai sentito una cosa simile in vita sua. Riusciva a provare empatia per quella ragazzina , così fragile , era da proteggere.
"Dai, entriamo dentro, che tua zia si starà chiedendo dove sei finita." Esclamò il ragazzo.
Si incamminarono verso l'entrata del locale, Ciro stava per aprire la porta ma Alya lo fermò. "Ciro." Si voltò verso di lei.
"Dimmi."
"Ti...ti..."
"Mi hai già ringraziato prima, Alya." Esclamò il ragazzo.
"No, non è questo. Ti volevo chiedere di non dire nulla a mia zia, di ciò che è successo. Non voglio che si preoccupi per me." Esclamò la ragazzina.
Ciro la guardò per lunghi secondi. "Tranquilla..." Alya aveva scoperto un altro lato del ragazzo, che nascose per bene, era protettivo e per quanto era stronzo e arrogante, lei riusciva a fidarsi di lui, nonostante in tanti le dicessero di non farlo. "...ora andiamo dentro, se no ci prendono per dispersi." Esclamò il ragazzi.
Entrarono nel locale e raggiunsero gli altri, Alya non vide sua zia , per un attimo le venne il panico, poi dopo un po' la vide.
"Zia." Esclamò la ragazzina.
"Amore..." Le sorrise. "...sei ritornata dentro?" Le chiese sua zia.
Alya annuì.
Si sedettero. Ciro guardò la ragazzina parlare con sua zia.
"Beh, avete parlato d'amore ?" Chiese Pietro al fratello, prendendolo palesemente in giro.
Ciro lo guardò male. "Statt nu poc zitt. Par nu creature." Esclamò con tono acido Ciro.
Pietro ricambiò lo sguardo inferocito al fratello. "Nun me chiamá chiù accussì." Esclamò irritato Pietro.
La serata terminò, la ragazzina e sua zia ritornarono a casa.
Alya pensò ancora una volta alla serata, al ragazzo e la sua famiglia e a quello che è successo. "Amore , ti va una camomilla?" Le chiese sua zia.
Alya sorrise. "Certo zia, intanto vado a cambiarmi, così poi andiamo a dormire." Esclamò Alya.
Sua zia sorrise.
Alya andò in camera sua, prese il pigiama e andò in bagno a cambiarsi.
Il giorno seguente doveva rientrare al Ipm, non voleva ritornarci , ci stava bene lì dentro, anche se il contesto non era dei migliori , ma li aveva trovato l'amicizia con Naditza e Silvia, le voleva bene a tutte e due. Ma anche fuori da quel posto aveva trovato finalmente la sua famiglia, sua zia. Qualcuno che l'amava e la proteggesse come una famiglia normale sa fare. Le ricordava la sua mamma, non tanto per i suoi lineamenti ma per la sua dolcezza e purezza. Aveva finalmente trovato un contesto familiare con colori chiari, pastello. È quello che desiderava di più.
Poi si trovò a pensare a quel ragazzo, dagli occhi color scuri che dentro trovò un anima da mille colori. Associava a tutti un colore , ma lui, era difficile identificare solo un colore, era un'anima particolare, che portava il bene e il male dentro di sé.
Uscì dal bagno e si recò in cucina dove c'era sua zia che stava preparando la camomilla. Alya la guardò e sorrise.
Sua zia se ne accorse. "Che c'è amore?" Le chiese.
Alya scuotó la testa. "Niente e che sono felice di stare qui con te , zia." Rispose sorridendo.
Sua zia ricambiò il sorriso. "Amore mio, anche io lo sono. Sei la mia piccolina e sono felice di crescerti insieme a me." Esclamò sua zia. Alya l'abbracciò.
"Ti voglio tanto bene, zia." Esclamò la ragazzina.
Sua zia le accarezzò la testa. "Anche io, amore mio." Le rispose.
Si sedettero a bere la camomilla.
"Domani ritorni al Ipm." Esclamò sua zia.
Alya abbassò lo sguardo, era visibilmente triste in quel momento.
"Già. Desidero tanto stare qui." Esclamò Alya.
Sua zia le prese la mano. "Vedrai che passerà in fretta amore. Farò di tutto per farti uscire." Esclamò sua zia.
Alya fece un mezzo sorriso, per il reato che aveva commesso si beccò lunghi anni interminabili.
La ragazzina si intristì visibilmente, pensando a quello che stava passando.
"Amore, non ci pensiamo per ora. Siamo qui , io e te." Esclamò sua zia.
Alya bevve un goccio di camomilla, finalmente si era leggermente freddata.
In quel momento suonò il cellulare di sua zia. Guardò lo schermo. "Credo sia per te, amore." Esclamò sua zia.
Alya prese il cellulare e rispose. "Ari." Esclamò sorridendo.
"Ly, mi manchi da morire." Esclamò la sua migliore amica.
Alya sorrise intenerita dalla frase di Ari.
"Anche a me."
"Ci vediamo domani?" Le chiese.
"Devo tornare al Ipm nel pomeriggio. Ci sei di mattina?" Le chiese Alya.
"Andiamo a fare colazione." Esclamò Arianna.
Alya sorrise felice. "Certo che sì." Rispose.
"Okay dai, allora ci vediamo domani mattina." Esclamò Arianna.
"Un bacino."
"Ti voglio bene, Ly."
"Anche io, tanto tanto."
Attaccarono, Alya era felice di rivedere la sua migliore amica.
Sua zia la guardò e sorrise. "Vi vedete domani mattina?" Le chiese.
Alya sorrise e annuì. "Dai, allora a nanna." Esclamò sua zia.
Andarono a dormire, Alya diede un abbraccio a sua zia prima di entrare in camera sua. "Buonanotte zia." Esclamò la ragazzina.
"Buonanotte amore mio."
Entrò in camera e si mise a letto, si addormentò in pochi secondi.
La mattina arrivò subito, Alya aprì gli occhi e sorrise, meno di un'ora avrebbe visto la sua migliore amica. Si alzò dal letto e andò in bagno a prepararsi, optò per un jeans chiaro e un maglione grigio . Quando fu pronta , uscì dal bagno e raggiunse la cucina , dove trovò sua zia seduta a tavola a sorseggiare un caffè. "Buongiorno." Esclamò la ragazzina.
Sua zia le sorrise. "Buongiorno amore.''
Alya si sedette a tavola, prese il suo primo caffè mattutino.
Dopo mezz'ora , sua zia l'accompagnó al bar dove avevano deciso di incontrarsi le ragazze. "Amore , per l'una e mezza ti vengo a riprendere." Esclamò sua zia.
Alya le sorrise. "Va bene, zia." Le dò un bacio affettuoso sulla guancia e scese dalla macchina. Raggiunse il bar dove trovò la sua migliore amica, seduta al tavolo. Arianna si accorse di Alya e sorrise. "Ly." L'abbracciò.
"Ari..." Sul tavolo c'erano già i dolcetti preferiti di Alya, sorrise. "...hai già pensato a tutto." Esclamò divertita la ragazzina.
"Visto? Sono imprevedibile." Esclamò Arianna.
Alya si mise a ridere.
Si sedettero e presero anche i cappuccini, una delle cose che amava tanto Alya era la schiuma di latte con sopra la cannella. Trovo quella tazzina così adorabile, sopra avevano disegnato un cuore con la polverina di cannella.
"Allora, cosa mi racconti?" Le chiese Arianna.
"Ieri io e mia zia siamo andate a mangiare fuori..." Alya sorrise. "...è così affettuosa con me zia." Esclamò sorridendo.
Arianna ricambiò il sorriso. "Ed è anche molto bella!" Esclamò Arianna.
"Vero? E io mi chiedo perché non ha ancora un fidanzato , c'è è così bella che non riesco a capire perché nessuno le fa il filo." Esclamò Alya.
"Magari perché vuole pensare solo ed esclusivamente a te..." Sorrise Arianna.
"...e com'è andata la serata?" Le chiese.
Alya pensò a quello che era successo la sera prima, all'inizio voleva nascondere cosa era successo in realtà ma alla fine le raccontò tutto. Anche di suo padre, che la ragazzina aveva deciso di non dire nulla a sua zia per proteggerla. "Ly, ma sei pazza? Devi dirlo a tua zia."
"Ari no! Non voglio che si preoccupa."
"E se capita di nuovo e non c'è il ragazzo con te, che fai?" Le chiese preoccupata.
"Non succederà , tranquilla." Esclamò Alya, un po' titubante su quello che aveva appena detto. Arianna la guardò preoccupata.
"Non ci credi nemmeno tu, a quello che hai detto Ly..." Le prese la mano. "...ti prego, ascoltami, dillo a tua zia." Esclamò Arianna con tono preoccupato.
Fuori da quel bar, c'era il ragazzo appoggiato alla moto, che si stava fumando la sigaretta e vicino a lui , suo fratello, da quando ha avuto il permesso è stato sempre vicino a lui. Anche la notte prima, che Ciro dopo cena era andato in discoteca a divertirsi con qualche fanciulla. Ma non era andata affatto come voleva lui, perché non riuscì a non pensare alla ragazzina. Infatti si chiese che diavolo gli stava succedendo. Ed era arrivato alla conclusione... Doveva dimenticarla e starle lontano. Ma il destino ancora una volta lo prese in giro.
Il ragazzo e suo fratello entrarono al bar, Ciro aveva bisogno di un caffè. Andarono al bancone e ordinarono.
Alya stava tranquillizzando la sua migliore amica che era preoccupata per lei. "Ari, va tutto bene. Stai tranquilla!" Esclamò la ragazzina.
"Dimmi che ci penserai." Esclamò Arianna.
Alya le sorrise e annuì.
Pietro sorseggiò in un attimo il suo caffè, poi dopo un po' si accorse della ragazzina che era seduta vicino ad una ragazza e si mise a ridere. Ciro lo guardò perplesso. Si chiese che problemi mentali avesse suo fratello. "Piè, ma che cazz..."
"Guarda chi c'è ..." La indicò con il mento. Ciro guardò nella stessa direzione del fratello e la vide. "...certo che ti perseguita a'guaglioncella." Esclamò divertito Pietro.
Non è possibile! Pensò Ciro.
"Jammucenne." Esclamò Ciro. Il ragazzo aveva deciso di starle definitivamente lontano. Non si poteva permettere di affezionarsi.
"Chi è la ragazzina che le sta vicino?" Chiese il fratello.
"Piè, ho detto jammucenne." Esclamò nervoso Ciro.
"È bona!" Commentò Pietro.
"Ma si scem o cos? Ho detto jammucenne!" Esclamò irritato Ciro.
Pietro guardò il fratello minore e alla fine si avvicinò alle due ragazzine.
"Uè Alya." Esclamò Pietro.
Alya lo guardò. "C...ciao." rispose la ragazzina.
"Che ci fai qui?"
"Beh, ahm...io..." Era in imbarazzo.
Pietro guardò Arianna , la ragazza guardò Alya, sentì che era palesemente a disagio. "Io sono Pietro Ricci." Esclamò il ragazzo , fregandosene palesemente della ragazzina. Arianna finalmente lo guardò, sapeva chi erano i Ricci. La sua amica Ly le raccontò, fece un finto sorriso. "Arianna, la sua migliore amica." Esclamò la ragazza.
Ciro decise di avvicinarsi a suo fratello.
"Piè, jammucenne." Esclamò evitando lo sguardo della ragazzina.
Ma Pietro era testardo, e quando si impuntò non lo smuoveva nessuno. "Vi va di fare una passeggiata con noi?" Chiese Pietro.
Ciro guardò male il fratello.
"Beh, noi ecco..." Arianna cercò una scusa plausibile per negare la proposta di quel ragazzo. "Ja, andiamo!" Esclamò Pietro.







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