La ragazzina si trovò contro il muro, e davanti a sé , il ragazzo che le aveva fatto perdere la testa.
"Ma io dico, sei impazzito?" Chiese la ragazzina guardandolo male.
"Puortame rispetto." rispose il ragazzo.
Alya incrociò le braccia, non ci stava più, si era promessa che nessuno e soprattutto lui, si doveva permettete di farle del male.
"Il rispetto te lo devi guadagnare." Rispose fredda la ragazzina.
"Ah sì? E chi cazz sì per dirmi cosa devo o non devo fare? Ti ricordo che sono importante qui dentro e anche fuori da qui." Esclamò Ciro con tono arrogante, cosa che fece innervosire ancora di più la ragazzina.
Chi si crede di essere?
"Stai cercando di manipolarmi, Ciro?" Chiese la ragazzina.
"Che cazz ci fai co o' piecr?" Chiese il ragazzo, ignorando la domanda della ragazzina.
"Non chiamarlo così." Esclamò Alya, guardandolo male.
"Io lo chiamo come cazzo voglio. Te ne sei innamorata?" Chiese il ragazzo.
Alya lo guardò sbigottita.
"Che diavolo ti interessa a te?"
Magari, perché è geloso? Scacciò subito la sua inutile domanda, ricordandosi che le aveva detto che non gli importava nulla di lei.
"Devo andare." Esclamò la ragazzina.
Fece per fare un passo ma il ragazzo la trattenne.
"Tu non vai da nisciuna parte. Mò mi rispondi." Esclamò il ragazzo.
La ragazzina lo guardò nuovamente male.
Poi decise di farlo impazzire. "Anche se fosse?" Chiese la ragazzina con un mezzo sorriso.
Ciro era ancora più furioso.
"Vatten!" Esclamò il ragazzo.
Ma come, prima mi trattiene e ora mi dice di andarmene? È bipolare! Pensò la ragazzina.
Lo guardò per l'ultima volta male e infine se ne andò, senza rispondergli.***
Le giornate andavano avanti, la solita routine.
Alya faceva le attività al di fuori dell'istituto con il giovane Ricci.
Tra loro, le cose non erano cambiate, Alya continuava a pensarlo, ma non aveva nessuna intenzione di riavvicinarsi a lui.
Il contrario del ragazzo, che era geloso marcio dell'avvicinamento della ragazzina a Carmine, solo che non aveva idea che Carmine aveva una ragazza al di fuori di quel contesto e stava per diventare papà.
Per Alya era solo un semplice amico, forse lo poteva reputare il suo migliore amico, lì dentro.
Ma ogni tanto incrociava lo sguardo omicida del giovane Ricci dedicato con tanto amore ai due, e infondo ma molto infondo la ragazzina si divertiva!Alya si trovò sdraiata sul suo letto, si stava riposando dopo una giornata di attività.
"Ué..." Entrò Silvia. "...ho un qualcosa per te, Alya." Esclamò la ragazza.
La ragazzina la guardò e sorrise.
"E chi è ?" Chiese.
Silvia le sorrise, le porse una busta bianca che la ragazzina riconobbe subito. "Ari!" Esclamò sorridendo.
"È così dolce!" Rispose Silvia.
"Già..." Si sedette più comoda. Aprì la busta e trovò i deliziosi muffin al cioccolato e una lettera. "...è meravigliosa!" Rispose Alya.
"Dai, ora vado." Esclamò Silvia.
Alya le mandò due baci e infine rimase sola.
Aprì la lettera e iniziò a leggerla.
"Ly, amica mia! Quanto mi manchi. Ho saputo della tua messa in prova, dio amica mia, quanto ne sono felice. Qui a Milano è tutto diverso, mi manca un pezzo della mia vita e quel pezzo, Ly, sei tu! Ti aspetto presto! Ti mando un abbraccione forte. Ti voglio bene, Ari."
Alya sorrise tra le lacrime.
"Anche tu , manchi tanto Ari!" Esclamò parlando da sola.
"Toc toc..." Alya alzò lo sguardo e vide alla soglia della cella Viola.
Il sorriso della ragazzina scomparse in un secondo. "...che bello, ti mandano lettere?" Chiese la rossa.
"Viola, che vuoi?" Chiese la ragazzina.
La rossa sorrise. "Farti compagnia , tutto qui. Posso entrare?" Chiese.
"Ahm...vo...voglio stare da sola , Viola." Esclamò la ragazzina.
"Okay ... " Prese il telefono dalla sua tasca. "... però volevo darti una cosa ... " Le mostrò il cellulare. "...so che hai tanta voglia di sentire la tua migliore amica." Esclamò la rossa.
Alya era tentata, ma se faceva un passo falso si giocava la messa in prova. Quindi abbozzò.
Decise di non far cazzate.
"Viola, ho detto vattene!" Esclamò la ragazzina.
"L'hai sentito o no? Vattene Viola!" Esclamò Nad, entrando in cella.
Viola si mise a ridere. "Che le fai da guardia del corpo?" Chiese la rossa.
Nad si limitò solo a guardarla male.
Finalmente la rossa se ne andò.
Nad guardò la ragazzina.
"Novità?" Chiese la ragazza.
Alya fece vedere la busta bianca dei dolcetti. "Ari!" Rispose la ragazzina.
Nad sorrise. "Ne sono felice, picciré."
Alya prese un dolcetto. "Vuoi fare metà? Sono così deliziosi." Esclamò la ragazzina.
"Perché no!" Rispose la ragazza.***
Erano passati ancora giorni e dentro all'Ipm , c'era un nuovo laboratorio, parteciparono sia maschi che femmine.
Era il laboratorio di cucina.
Li avevano messi in coppia, le stesse coppie delle attività al di fuori dell'istituto, Ciro ne era sopraffatto, Alya era nervosa.
Dovevano cucinare una torta al cioccolato, perché alla fine della serata avevano deciso di cenare tutti insieme.
Alya prese tutti gli ingredienti che richiedeva la ricetta, intanto Ciro la guardò, non le tolse gli occhi da dosso.
La ragazzina se ne era accorta, ma fece finta di nulla, anche perché se incrociava il suo sguardo arrossiva immediatamente.
Iniziò ad unire tutti gli ingredienti, sotto gli occhi del ragazzo.
"Che fai, non mi guardi?" Chiese il giovane Ricci.
La ragazzina alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi neri.
"Perché ti devo guardare?" Chiese la ragazzina.
Il ragazzo alzò le spalle. "Forse perché stiamo facendo attività insieme ? Dobbiamo stare sempre in silenzio?" Chiese il ragazzo.
Sì, è veramente bipolare! Pensò la ragazzina.
Scosse la testa e sorrise.
"Ciro, che diavolo vuoi da me?" Chiese la ragazzina.
Ma il ragazzo non rispose. In quel momento, per la prima volta si vergognò.
Voleva lei, tutta per sé. Le voleva dire questo, ma il suo essere orgoglioso lo fece comportare da stronzo.
"Importunarti! Perché non posso?" Chiese stuzzicandola.
"Oh certo, sei il boss di sto cazzo." Esclamò.
Il ragazzo la guardò male. Non gli andava per niente a genio che si comportava così con lei. Anche se, se lo meritava!
"Nun to ripeto chiú, puortame rispett." Esclamò con tono arrogante.
"Sinnò che faj? M'accir? Faj pur, è quello che fate voi camorristi, no? Forz!"
"Non tirare la corda, Alya."
"L'hai già spezzata tu."Spazio autrice
Ué ué, lo so, sono le 3.31! E in queste ore che mi vengono le idee, non ci posso fare nulla. Acciderbolina!
Ora vi mando la buonanotte e aggiornerò presto presto.
Un abbraccione.
Robertina ❤️🌹

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Anime Colorate (Fanfiction)
FanfictionL'amore è un'altra cosa. L'amore è una carezza, non uno schiaffo. L'amore è ridere, non piangere. L'amore è un abbraccio sentito, due anime che si uniscono in un solo corpo, pace, gioia, piacere. PS. Il mio compito in questo libro/storia boh, non...