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Alya tornò in cella, dopo l'incontro con la psicologa si sentì su di morale. 
La cella era vuota, Alya si mise sdraiata sul letto a pensare di cui ha parlato con la psicologa, poi i suoi pensieri ritornarono sulla sua migliore amica, le mancava tanto. "Uè ... " Nad entrò in cella. "... allora, com'è andata con la psicologa?" Chiese la ragazza. 
Alya le sorrise. "Bene, mi sento meglio quando parlo con lei!" Rispose la ragazzina. 
Nad si avvicinò ad Alya e si sedò vicino a lei. "Sei pronta per l'ora di laboratorio?" 
"Già, c'è laboratorio d'arte ... " E doveva avere a che fare con quel ragazzo che le stava per cambiare la vita.  "... e non ho per niente voglia!" Rispose Alya. 
"Perché? Ti piaceva così tanto prima." Esclamò Nad. 
Alya la guardò, "Ti dico solo un nome, Ciro!" Rispose Alya. 
Nad sapeva dello scontro tra la ragazzina e quel ragazzaccio, si stava infuriando quando le ha detto cosa era successo, ma alla fine Alya era riuscita a calmarla. 
"Ignoralo! E vedrai che andrà tutto bene." Esclamò Nad. 
Alya sbuffò, non era facile! Erano giorni che lei e Ciro si  scrutavano solamente senza dirsi nulla, soprattutto dopo l'ultima discussione avuta. Alla ragazzina gli è apparso un ragazzo arrogante e cattivo, cosa che faceva parte delle sfumature del carattere del ragazzo. 
Per Ciro invece, più la ignorava e meglio era per la ragazzina. 
Gli dava fastidio che Alya parlasse con Carmine e Filippo. 
Le ragazze entrarono in laboratorio , dopo qualche minuto entrarono anche i ragazzi, la ragazzina sorrise a Carmine, il ragazzo si avvicinò con Filippo. 
"Ciao." Esclamò Alya. 
"Ehi ... " Fece un mezzo sorriso. " ... come stai?" Chiese Carmine. 
"Si va avanti ... " Alzò le spalle. "... tu? Come sta Nina?" Il ragazzo raccontò alla ragazzina che stava per diventare papà, per lui era una svolta nella sua vita. Per questa domanda che gli ha fatto la ragazzina, Carmine sorrise e si vedeva negli occhi quel pizzico di felicità e speranza. "Ne sono felice, mi ha cambiato la vita." Rispose Carmine. 
Alya gli sorrise, era felice per lui. "Sono contenta per te, Carmine." Esclamò. 
Intanto Ciro stava notando i due, li guardava in cagnesco. 
"Cirù mi stai ascoltando?" Chiese Edoardo. 
Ciro ovviamente non stava per niente ascoltando l'amico, era concentrato a trucidare con lo sguardo il piecoro. "... Cirù ..." Il ragazzo mise finalmente lo sguardo sul amico, "Ca' buò?" Gli chiese con nervosismo. 
"Che ten, sembri incazzato." Chiese Edoardo. 
"O' piecr, deve stare lontano da lei!" Rispose il ragazzo con tono duro. 
Edoardo guardò l'amico per lunghi secondi, poi si mise a ridere. "Cherè? Si gelos Cirù?" Chiese Edoardo divertito. 
Ciro guardò male Edoardo. "Statt zitt, o' t'accir!" Esclamò Ciro. 
Il ragazzo cessò di ridere. 
Per Edoardo era un amico Ciro, ma al contempo lo temeva per la sua fama da "il boss più spietato di Napoli". 
"Scusa Cirù!"
Ciro era furioso,  Carmine lo rendeva nervoso, lo sentiva come una minaccia. "O' piecr nun merita di vivere!"
"Hai sentut a tuo padre, devi stare quieto! For a ca' ci pigliamm tutt chell che o' nuost." Esclamò Edoardo. 
Finirono l'ora di laboratorio, Ciro non si era per niente calmato, a farlo infuriare di più è aver visto l'abbraccio tra Carmine e la ragazzina. 
Alya rimase a mettere ordine nel laboratorio, mentre gli altri se ne erano andati. 
Ciro con l'aiuto della guardia, raggiunse la ragazzina. 
"Vuoi diventare anche tu come o' piecr?" Chiese Ciro con aria da duro. 
La ragazzina lo guardò perplessa. 
"Ciro, che ci fai qui?" Gli chiese. 
"RISPONN!" Urlò Ciro. 
La ragazzina si spaventò. "Che ... che ... " Ciro la scrutò. La ragazzina si chiese il perché c'è l'avesse con lei. "... che vuoi dire che sono come lui?" Gli chiese. 
"Na munnezz!" Rispose il ragazzo con tono arrogante. 
La ragazzina lo guardò male. Era affezzionata a Carmine e non lo vedeva affatto come lo definì Ciro, 
"Carmine non è affatto così. E poi dovresti guardarti allo specchio, Ciro ... " Uno dei pregi della ragazzina è essere coraggiosa, aveva il coraggio di dire in faccia cosa pensava degli altri e con Ciro ci riusciva benissimo, anche se il ragazzi s'innervosiva subito. In effetti ci vide nero. 
La guardò in cagnesco. " ... sei uno stronzo arrogante!" Esclamò Alya.
Ciro l'attaccò al muro, le mise le mani al collo, la ragazzina non riuscì a respirare. "Ric nata vota una cosa del genere e t'accir." Esclamò Ciro. Era rosso in faccia dalla rabbia, le vene del collo del ragazzo fuori e gli occhi fuori dalle orbite. In quel momento la ragazzina si maledì di aver detto una cosa del genere a quel ragazzo, lo guardò spaventata. 
"Mi... mi fai male!" Esclamò la ragazzina con un filo di voce. 
La fortuna arrivò, la situazione si placò grazie al arrivo di Lino, la guardia corrotta di Ciro. 
Il ragazzo allentò la presa dal collo della ragazzina, si avvicinò pericolosamente al suo viso. "Mi hai appena dichiarato guerra. Ti dò un consiglio, mai mettersi contro il futuro re di Napoli!" Esclamò sussurrando, vicino al orecchio della ragazzina. 
"Sì, al re degli stronzi, altroché di Napoli!" Accidenti, l'ho detto ad alta voce. Dato che la guardia era davanti a loro, Ciro si limitò a guardare male la ragazzina. "Non è finita qui." Esclamò con tono minaccioso Ciro, prima di andarsene. 


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