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Un paio di giorni dopo...

Un forte suono metallico mi fece sobbalzare, svegliandomi da quello stato di dormiveglia in cui ero piombata qualche ora prima.
<Buongiorno fiorellino> esclamò la voce dell'uomo.
<Fanculo sanguisuga>.
<Oh, ci siamo svegliate di cattivo umore stamattina? Non ti preoccupare, provvederò subito a farti felice> disse l'uomo sorridendo diabolico.
<Ovviamente, ma mandami un ragazzo diverso stavolta. Quello di ieri ci è andato dannatamente leggero, dato che riesco ancora a parlare fluentemente> dissi sorridendo nonostante le fitte alla mascella.
<Non ti preoccupare cara. Oggi ti tocca il mio uomo migliore per tua gioia> rispose subito l'uomo con un sorriso snervante sul viso.
La porta dietro di lui si aprì, rivelando un omaccione di almeno due metri per due con baffi e capelli folti.
<Obelix? Sei tu?> esclamai con la bocca aperta.
<Ti presento Rob>. In risposta feci un cenno con la testa ad Obelix che, come sospettavo, non mi degnò di uno sguardo.
<Bene. Sono sicuro che vi divertirete un mondo insieme> sentenziò l'uomo andando verso la porta, per poi girarsi un'ultima volta, <Ah, e Rob? Non ti risparmiare. Non sembra, ma i cacciatori hanno una pelliccia alquanto dura. Solo non ucciderla> e detto ciò la porta si chiuse e rimanemmo solo io e Rob, che iniziò a sorridere in un modo inquietante.
<Siamo amici noi, vero Rob?> chiesi con un leggero timore nella voce.
<Rob non ha amici. Specialmente se sono dei sudici cacciatori come te>.
<Ehi, così mi ferisci! Guarda che probabilmente mi lavo più di te!> risposi fingendomi offesa.

Aprii gli occhi di scatto sentendo l'acqua che iniziava ad entrare nei polmoni. Il panico non mi lasciò ragionare e iniziai a dimenarmi nella speranza di respirare.
Gli uomini che mi tenevano ferma lasciarono la presa sulla mia testa ed io caddi a terra sputando l'acqua bevuta.
<Brutti figli di puttana!> esclamai appena ripreso un po' di fiato.
Il capo dei vampiri mi si avvicinò ed io gli tirai pugno, che lui bloccò.
<Ben svegliata fiorellino. Ho saputo che hai fatto incazzare Rob. Si beh, non ha proprio un carattere facile. Pensavamo di averti persa, ma a quanto vedo sei molto energica. Ti ha conciata proprio per le feste, eh?!> esclamò ridendo.
Gli sputai in faccia.
<Appena riuscirò ad uscire da qui, e fidati, ci riuscirò, non importerà quanto pregherete Dio o chiunque stia lassù, vi ucciderò uno ad uno. Squarterò i tuoi uomini e i tuoi amici proprio davanti i tuoi occhi. Gli taglierò le teste e le impilerò sotto il sole. E lascerò te, come ciliegina sulla torta, in fin di vita sulle teste dei tuoi amici a bruciare fino a diventare cenere> dissi a denti stretti guardandolo nelle palle degli occhi, <È una promessa. E puoi star sicuro che la rispetterò> finii.
Lui sorrise.
<Oh fiorellino, ma tu sarai troppo morta per compiere le tue fantasie altamente eccitanti> disse sorridendo falsamente.

Probabilmente si aspettava una battuta ironica, ma questa non arrivò.
Lo continuavo a guardare truce mentre mi girava intorno.
<Allora vorrà dire che tormenterò tutti voi dall'inferno. E poi vi porterò giù con me mentre voi mi pregherete di lasciarvi andare> sentenziai.
Alcuni degli uomini si mossero improvvisamente scossi da brividi mentre il più agghiacciante dei sorrisi si stagliava sul mio volto coperto di sangue.

Uno dei suoi uomini corse nella stanza e si avvicinò al capo sussurrandogli qualcosa all'orecchio, ma non riuscii a sentire. Il capo rizzò la schiena e sorrise.
Deve essere molto felice per sorridere così tanto nella vita.
Si girò verso di me.
<Bene. A quanto pare avremo degli ospiti stasera. E io penso che tu li conosca. Perciò penso che anticiperemo la tua esecuzione, così da mostrare ai tuoi amici il meraviglioso spettacolo> annunciò lui facendo ghignare i suoi compagni.

Merda.

Mi presero per le manette tirandomi fuori dalla cella.
Sentii delle voci familiari provenire dalla stanza affianco.
<Dov'è Claire? Se le avete fatto qualcosa, giuro che-> mio fratello non potè finire la sua minaccia che mi spinsero nella stanza ai piedi del capo.
Alzai lo sguardo incontrando gli occhi preoccupati di mio fratello e di Will.
Cercai di fare un sorriso.
<Sto bene. Ma starò meglio quando faremo fuori questi figli di puttana> dissi e lo sguardo di mio fratello saettò sul capo, che mi teneva stretta a sé.
<Allontanati subito da mia sorella e vi darò una morte abbastanza veloce> lo minacciò Chris e il capo alzò gli occhi al cielo.
<Minacciare è proprio di famiglia, eh?! Comunque vi ho condotti qui per assistere alla morte della ragazza. Ma tranquilli sarà veloce e indolore. Anche perché ha già avuto ciò che le spettava> disse l'ultima frase sorridendomi languido.
Mio fratello si dimenò tra le mani dell'omaccione Rob guardando in cagnesco il capo.
<Ti taglierò la testa!> urlò e lui scacciò le sue parole probabilmente annoiato dalle nostre minacce.

Chris e Will si guardarono, per poi girarsi all'unisono e tagliare la testa ai vampiri che li tenevano fermi.
<Avvicinatevi e l'ammazzo!> esclamò il capo puntandomi un coltello alla gola facendo irrigidire i ragazzi, che lentamente alzarono le mani al cielo.
Mio fratello mi lanciò uno sguardo ed io annuii debolmente.
In uno scatto tirai una gomitata sul naso del sanguisuga liberandomi.
Chris e Will tagliarono la teste ad altri due vampiri.
I sanguisuga ci furono addosso.
Il capo si riprese e mi attacco all'istante. Riuscii a schivare un suo pugno e a colpirlo sullo zigomo. Feci per tirargli un calcio frontale, ma lui lo bloccò, gettandomi a terra.
Si mise sopra di me.
Fece per colpirmi col coltello, ma lo bloccai in tempo.
Lui continuava a spingere, mettendo sempre più forza.
Le braccia mi stavano cedendo, allora cercai di sfuggire alla sua presa, ma lui intercettò le mie mosse, colpendomi con la lama.
Chris riuscì a passarmi la daga e finalmente tagliai la testa al sanguisuga.

Cercai di alzarmi, ma una fitta lancinante mi fece rimanere a terra. Mi tastai la ferita e vidi la mia mano coperta di sangue.
<Ragazzi!> li richiamai e loro, al mio tono grave, mi guardarono preoccupati.
Mi corsero in contro.
<Claire! Ehi, andrà tutto bene, ok? Tu resta sveglia> iniziò a dire mio fratello tamponando la ferita.
La stanchezza stava prendendo il sopravvento.
<Claire, ti prego resisti. Sta arrivando un'ambulanza. Ma tu devi restare sveglia, ok?> continuò Will, ma ormai le voci mi apparivano ovattate.
<Mi dispiace di avervi detto quelle cose. Avevate ragione voi. Non dovevo venire. Mi dispiace tanto> mi scusai.
<Riserva queste scuse per quando sarai lucida, così le potrò registrare> disse mio fratello cercando di sdrammatizzare. Risi leggermente, iniziando a tossire pesantemente.
<Claire, no. Non ti azzardare a chiudere gli occhi. Non posso perdere anche te>.
Le palpebre mi si fecero pesanti come dei macigni e non resistetti più.
Li chiusi.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora