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Il gestore del motel bussò alla stanza 109, facendo risvegliare il ragazzo da terra, che prese a massaggiarsi la testa.
Si alzò andando ad aprire.
L'uomo del motel gli chiese di liberare in fretta la stanza, in quando una coppia la doveva occupare.
Il ragazzo, con ancora un forte mal di testa, chiese all'uomo dove fossero i suoi amici.
L'uomo gli disse che se n'erano andati di corsa prima dell'alba e che la ragazza gli era sembrata un po' impaurita. Aggiunse, inoltre, che avrebbe dovuto pagare per le ore di supplemento, facendo sospirare il ragazzo.
Il maggiore dei Winchester ebbe un'illuminazione e chiese all'uomo dove fosse il computer.
Il ragazzo, con una scusa ben inventata, riuscì a rintracciare il telefono di suo fratello.
Il computer diceva che era a Duluth, nel Minnesota.
Con un groppo alla gola e una terribile sensazione addosso, il ragazzo partì verso il magazzino portuale di Duluth, dove sperava di ritrovare integri suo fratello e la ragazza.

                             _______

Rinvenni con un gran mal di testa.
<Ben svegliata Claire. Temevo di averti colpita troppo forte> disse Sam avvicinandosi.
Mentre ero incosciente mi aveva legata ad un palo di legno.
Mi guardai intorno.
A giudicare dalla vicinanza con il porto, ci trovavamo in un magazzino portuale.
<Studi l'ambiente in cerca di una via di fuga? Beh, mi dispiace per te, ma il piccolo Sammy conosce una variegata lista di nodi indissolubili> esclamò il ragazzo.
<Perché mi hai portata qui? Avresti potuto uccidermi> gli chiesi. Lui sorrise.
<Ma io non voglio ucciderti> rispose avvicinandosi, <Pensi davvero che Dean non verrà a salvare il suo fratellino e la sua ragazza?!> esclamò sorridendo, per poi accarezzarmi la guancia. Con uno scatto girai la testa e gli morsi il dito, facendolo imprecare.
<Sei davvero snervante! Ma non rifiuto mai una ragazza che morde> aggiunse dopo sorridendo languido.
<Sam, lo so che sei lì dentro. Devi continuare a combattere, ok? Ti salveremo!> esclamai e lui si mise a ridere.
<Per adesso l'unica che deve essere salvata sei tu, mia cara dolce Claire. Chissà se il tuo principe azzurro riuscirà ad arrivare prima che inizi a deturpare il tuo bellissimo visino> esclamò prendendo un bavaglio e mettendolo sulla mia bocca.
<Fermo!> esclamò una voce con la pistola puntata contro il ragazzo.
Sam uscì fulmineo un coltello me lo puntò alla gola.
Dean deglutì.
<Sam, non farlo> lo pregò il fratello.
<Ti avevo pregato di fermarmi!>.
<Metti giù il coltello>.
<Ti avevo detto che non posso combatterlo! È come se la mia testa fosse in fiamme, lo capisci?! Dean, uccidimi o io ucciderò lei!> esclamò in risposta il minore.
Il maggiore fece un passo in avanti, tenendo alta la pistola.
<Ti prego! Mi faresti un grosso favore!> esclamò ancora il ragazzo.
Dean rimase in silenzio.
La sua presa sulla pistola incominciava a vacillare.
<Sparami!>.
Sam tolse il coltello dalla mia gola e allargò le braccia.
<Su! Sparami!>.
Dean mi lanciò uno sguardo preoccupato ed io scossi la testa.
<No Sammy, andiamo> disse calmo il maggiore abbassando l'arma.
Tirai un sospiro di sollievo.
<Che cosa ti succede?! Hai così tanta paura di rimanere da solo che preferisci far morire Claire?!> gli urlò contro Sam andandogli in contro.
Dean gli gettò dell'acqua santa addosso, facendolo bruciare.
<È acqua santa, brutto demone figlio di puttana!> esclamò il ragazzo, facendo scappare il demone.
Il ragazzo venne verso di me, liberandomi.
<Stai bene?>.
<Si e adesso andiamo> risposi schietta.
<Sicura?>.
<Si, non possiamo perdere tempo. Dobbiamo salvare Sam> risposi prendendo una pistola gentilmente concessa da Dean.

Entrammo in un'altra ala del magazzino, cercando di essere più silenziosi possibili.
Vedemmo Sam nascondersi dietro dei tubi.
<Allora, chi sei?> chiese a gran voce Dean.
<Ho molti nomi> rispose l'altro.
Cercammo di avvicinarci, ma lo sentimmo muoversi.
<Sei dentro Sam da quando è sparito, vero?> chiese ancora il maggiore.
<Se avessi visto la tua faccia quando pensavi che fosse un assassino. Patetico> rispose quello divertito.
Avanzammo ancora.
<Perché non mi hai ucciso? Hai avuto un mucchio di occasioni->. Un rumore dietro di noi ci fece girare.
Sam usò quel diversivo per depistarci.
Feci cenno al ragazzo di rimanere fermo, mentre iniziai a spostarmi dall'altro lato del magazzino.
<Sarebbe stato troppo facile. Non sarebbe stato divertente. Questo era un test, volevo vedere se riuscivo a spingerti tanto in là da farti uccidere Sam. Dovevo saperlo che non avevi il fegato. Comunque, la festa è finita> rispose il demone.
Avanzai lentamente.
<Spero che tu ti sia divertito abbastanza, perché la pagherai cara, te lo garantisco>.
<Come? Non puoi farmi del male senza far del male al tuo fratellino. Sai, credo proprio che morirai Dean. Tu e tutti gli altri cacciatori che troverò. Vedranno lo sguardo ingenuo e sensibile di Sam, e mi apriranno la porta> continuò il demone che, non ottenendo risposta, scappò con uno scatto fuori dal magazzino.

Io e Dean lo seguimmo, accostandoci al muro.
Il ragazzo si affacciò, ma non sembrava esserci nessuno.
Uscimmo allo scoperto non vedendo il demone.
<Dov'è finito?> chiesi confusa guardandomi intorno.
Dean si avvicinò alla fine del porto, fissando l'acqua.
<Dietro di voi!> esclamò la voce di Sam. Ci girammo di scatto e il demone, fulmineo, sparò un colpo.

Il rumore dello sparo si divulgò nella notte, rompendo il silenzio.

Il tempo sembrò rallentare.

Il ragazzo affianco a me mi spinse di lato.

Il proiettile lo beccò in pieno.

Dean perse l'equilibrio e finì in acqua.

<No!> urlai affacciandomi dal porto.
L'acqua era movimentata, ma nel buio non si vedeva niente.
<Dean! Rispondi!> continuai ad urlare, non ottenendo risposta.
Mi girai in cerca del demone, ma era sparito nel nulla.

Mi aveva salvata...

Dean mi aveva salvata.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora