Era sera.
Un'altra sera passata ad osservare gli infermieri e i dottori che correvano da una parte all'altra, pazienti che se ne andavano e altri che venivano.
Sembrava tutto normale. Anche quell'impressione di qualcosa di strano che mi tormentava da giorni.Mio fratello, stavolta da solo, mi venne a trovare, come ormai ogni giorno.
Si sedette al mio fianco e prese ad accarezzarmi i capelli, come quando eravamo piccoli e mi proteggeva dai tuoni nei giorni di tempesta.
<Sai, non pensavo che mi sarebbe mancata così tanto la tua insopportabile voce> disse con un sospiro divertito.
Mi sedetti sulla sedia affianco al letto, ascoltandolo ripercorrere ricordi imbarazzanti o giornate di quando eravamo innocenti bambini, come ormai ogni giorno.Dopo il primo giorno, mio fratello e Will non smisero mai di cercare qualcuno che mi aiutasse.
Le condizioni non erano migliorate e, nonostante volessi e provassi con tutta me stessa a combattere, sembrava che tutto fosse inutile.Chris si passò una mano sul viso stanco.
Probabilmente non dormiva da tanto, dato che aveva gli occhi contornati di occhiaie scure.
Si portò alle labbra una bottiglia di birra e tirò un grande sospiro portando la testa all'indietro, come ormai ogni giorno.
Avrei voluto soltanto tirarlo su di morale.
Faceva così male vederlo in questo stato.
<Ti prometto che ce la farò. Che uscirò da qui sulle mie gambe come ho sempre fatto. E questa sarà solo una brutta storia che ci lasceremo dietro> dissi mettendogli una mano sulla spalla, che ovviamente non poteva sentire.<Presto! Incidente d'auto! Abbiamo tre feriti! Un adulto, probabilmente sulla cinquantina, privo di conoscenza, pressione 180 su 50, frequenza cardiaca 140! E due ragazzi! Uno ha perso tanto sangue, pressione 100 su 50, frequenza cardiaca 95! L'altro lo abbiamo sedato. Probabili lesioni interne!> sentii gridare.
Una decina di infermieri accorsero all'ingresso, mentre i tre uomini vennero spostati sui lettini.La notte passò in fretta e presto, in tutto l'ospedale, risuonarono le urla del ragazzo da poco ricoverato, che solo io fui in grado di sentire.
Lo vidi fermo sull'uscio della porta, probabilmente di fronte al suo corpo incosciente.
Mi avvicinai.
<Ehi tu! Biondino!> lo richiamai e lui si girò sollevato.
<Mi riesci a vedere?> chiese confuso ed io annuii.
<Perché solo tu?>.
<Perché sono nella tua stessa situazione> risposi e lui abbassò gli occhi, per poi allungare la mano.
<Sono Dean>. Gli strinsi la mano sorridendogli.
<Claire>.
<Chi erano gli altri due che erano con te?> gli chiesi e i suoi occhi si spalancarono.
<Mio fratello e mio padre. Ho bisogno di trovarli-> disse fermandosi quando un ragazzo entrò nella sua stanza.
Era più alto di Dean, con dei capelli castani discutibili, la giacca sporca di sangue e la faccia gonfia e con molti graffi.
Dean sorrise.
<Sam! Stai bene> esclamò sollevato.
<È tuo fratello?> gli chiesi e lui annuì.
Il fratello si avvicinò al corpo di Dean con un groppo alla gola.
Il sorriso di Dean mutò.
<Sam, di che mi senti, ti prego> lo supplicò, ma quello rimase fermo a guardare i tubi a cui la vita del fratello era stretta.
<Mi dispiace dirtelo, ma non ti può sentire> gli dissi e lui spostò nervoso lo sguardo.
<Come sta papà? Hai tu i poteri! Sussurrami qualcosa come ai fantasmi!> esclamò adirato Dean.Cosa?
<Suo padre è sveglio. Se vuole può vederlo> disse alle nostre spalle il dottore, facendo girare Sam.
<Che mi dice di mio fratello?>.
<Ha subito ferite gravi al fegato e ai reni. Ha perso molto sangue. Ma la cosa che mi preoccupa di più è il trauma alla testa. Ci sono tracce di edema cerebrale> rispose.
<Cosa possiamo fare?>.
<Beh sapremo la sua reale condizione quando si sveglierà. Se si sveglierà>.
Il fratello si girò di scatto.
<Come se?>.
<Fanculo! Mi sto già svegliando!> esclamò Dean.
<Devo essere sincero, pochi sono sopravvissuti a questo genere di ferite. Lui sta lottando con forza, ma purtroppo bisogna essere molto realisti, figliolo> rispose il dottore.
<Dai Sam! Trova subito uno stregone voodoo e fammi un incantesimo. Mi riprenderò!> esclamò ancora Dean.Ripeto: cosa?!
Il dottore se ne andò e presi per il polso Dean che stava per uscire dalla stanza.
<In che senso fantasmi e stregoni voodoo?> gli chiesi aggrottando le sopracciglia.
<Si beh, i fantasmi esistono, come anche i mostri, e il voodoo funziona. Sono un->.
<Cacciatore> lo interruppi lasciandolo interdetto.
<Come fai a->.
<Perché lo sono anch'io> lo interruppi di nuovo, lasciandolo sempre più interdetto.
<Quindi, perché sei qua?> mi chiese ed io scrollai le spalle.
<Incidente>.
<E il vero motivo?>.
<Avevo trovato un covo di vampiri, ma loro si sono rivelati più furbi. Volevano vendetta e mi hanno torturata> risposi.
<Brutta storia> commentò lui.
<Già. E tu invece? È stato veramente un incidente?>.
<Si, ma prima avevamo combattuto contro un demone> rispose, facendomi assumere un'espressione sorpresa.
<Wow, dovete essere molto sfortunati se vi siete imbattuti in un demone>.
<Purtroppo il numero delle possessioni demoniache annuali stanno salendo in modo preoccupante> mi informò.
<Beh, davvero una vita adrenalinica>.
STAI LEGGENDO
-Heroes don't wear capes-
FanfictionPrima parte Un rumore al piano di sotto mi fece svegliare di scatto. Guardai alle mie spalle se anche mio fratello si fosse svegliato, ma ovviamente non sentì nulla. Decisi di andare a controllare. Sentii dei vocii dalla cucina, così rimasi nascos...