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-Heat of the moment! Telling me what my heart meant!- mi svegliò di colpo la radio, facendomi sobbalzare.
Mi passai una mano sul viso, mentre Sam lanciava un'occhiata confusa al fratello, che si stava finendo di preparare.
<Su su! Alzatevi che è tardi!> esclamò ad alta voce Dean.
Sam si guardò stranito intorno.
<Forti gli Asia> commentò il maggiore, allacciandosi le scarpe.
<Dean> lo richiamò il fratello.
<Su, ammettilo che ti piace questa canzone> rispose Dean, alzando il volume della radio, iniziando a scuotere la testa a tempo.
Sam sembrava ancora perplesso.

Mentre Dean finiva di lavarsi i denti con venti minuti di gargarismi sotto lo sguardo strano di Sam, mi vestii e, appena ebbi finito, andai anch'io in bagno, per gentil concessione delle due donzelle.
<Che c'è?> chiese Dean al fratello, che continuava a fissarlo.
<Non lo so>.
<Ti senti bene?> chiesi avvicinandomi.
<No ecco, è che...ho fatto uno strano sogno> rispose il minore.
<Davvero? Erano clown o nani?> gli chiese il fratello, guadagnandosi uno schiaffetto sulla spalla da parte mia.
Il maggiore continuava a fare avanti e dietro per la stanza, cercando qualcosa, mentre io e suo fratello stavamo appoggiati alla porta in sua attesa.
<Vogliamo andare, Dean?> chiesi impaziente.
Il fratello sollevò confuso un reggiseno di pizzo nero, girandosi verso di noi.
<Sam, hai perso questo> disse poi, facendo scuotere la testa al minore.
Glielo strappai dalle mani, lanciandogli un'occhiataccia.
<Com'è che queste tue cose mi finiscono sempre in mano?> chiese Dean, ricevendo un pugno sulla spalla da parte mia.
Sollevai qualche vestito e gli passai la sua pistola.
<Coraggio, andiamo a fare colazione>.

Entrammo in un bar vicino al motel.
<Guidi con prudenza signor Pickett->.
<Si si> rispose sgarbato il vecchio alle raccomandazioni del cassiere.
Ci sedemmo ad un tavolo.
<Ehi, martedì c'è il menù a sorpresa!> esclamò Dean guardando la locandina.
<Oggi è martedì?> chiese confuso Sam.
<Si>.
<Volete ordinare?> ci chiese con il taccuino in mano.
<Si. Un menù a sorpresa con bacon e un caffè> rispose il maggiore.
<Per me un'omelette dolce e anche un caffè> finii io.
Ci girammo tutti verso Sam.
<Per me niente grazie> rispose.
<Dimmelo se cambi idea> disse la signora, per poi andarsene.
<Comunque, qui secondo me perdiamo solo tempo. Dovremmo dare la caccia a Bela> iniziò Dean.
Sam non diede nessuna risposta, continuando a guardarsi intorno.
Il fratello gli schioccò le dita davanti.
<Mi hai sentito?>.
<Cosa?>.
<Sam, ti senti bene?> gli chiesi leggermente preoccupata.
<V-voi...non ricordate niente di tutto questo?> ci chiese, facendoci aggrottare la fronte.
<Ricordarci di che?>.
<Di oggi. Di questa mattina. Di questo posto. È la prima volta che lo vedete?> ci chiese ancora.
<Come in un dejavu?> chiese il fratello.
<No, parlo di oggi. Non ti sembra che sia già tutto accaduto?>.
<Appunto. Come in un dejavu> disse ancora Dean.
<Questo non è un dejavu! Tu non hai la sensazione di rivivere di nuovo la giornata di ieri?> chiese nuovamente Sam.
<Si ma se questo non è->.
<Dean, prova a dire un'altra volta dejavu e ti uccido> lo interruppi.
La signora ritornò di nuovo, con la nostra colazione.
Ci consegnò i caffè e, per sbaglio, fece cadere la salsa piccante che, però, Sam prese al volo, con nostra grande sorpresa.
<Bei riflessi> si complimentò Dean.

Appena finimmo di mangiare, uscimmo dalla taverna con il volantino del Mystery Spot in mano, passando davanti un golden retriever attaccato ad un palo.
Sam lo fissò, ancora più confuso.
<Sam, mi dispiace, ma non sappiamo proprio di cosa tu stia parlando> disse Dean.
<Va bene. Ieri era martedì, giusto?> chiese Sam, non ricevendo risposta.
<E allora come mai oggi è anche martedì?!> esclamò ancora.
<Si. No. Certo. Non fa una piega> rispose il fratello.
Poggiai una mano sulla spalla del minore.
<Sam, forse hai dormito poco stanotte->.
<Non mi credete?!> esclamò lui, scostando la mia mano.
Una ragazza bionda si scontrò per sbaglio col maggiore.
<Scusami> esclamò lei, per poi continuare per la sua strada.
Il ragazzo si girò verso di lei con un sorrisetto, che feci sparire dandogli uno scappellotto sulla nuca.
<Dico solo che è pazzesco. Tutto qui. Del genere "un dingo ha rapito il mio bambino"> esclamò Dean.
<Magari è una delle tue premonizioni> proposi.
<No no no, era troppo reale. Sentite, eravamo in quel Mystery Spot e poi...> rispose Sam, per poi interrompersi.
<E poi cosa?> chiese il fratello.
<Poi mi sono svegliato>.
<Te l'avevo detto che non entrava!> esclamò un uomo cercando di far passare un armadio da una porta.
<Avevi ragione, si si> esclamò l'altro spazientito.
<Aspetta un momento!> esclamò Sam avendo un'intuizione <Il Mystery Spot! Credo che sia lì che...> continuò interrompendosi di nuovo.
<Credi cosa?> chiesi.
<Dobbiamo controllare quel posto> rispose lui, facendo sospirare esasperato il fratello.
<Va bene va bene. Stasera, dopo la chiusura, andremo a dargli un'occhiata> assentì il maggiore.
Sam si girò di scatto, fermandoci.
<Aspetta, cosa? No> obiettò.
<Perché no?> gli chiesi confusa.
<Andiamoci adesso. Subito. In orario di visita sarà affollato> rispose lui.
Lo guardammo un attimo.
<Ma lo sai che sei proprio strano?!> esclamò il maggiore.
<Non lo posso contraddire stavolta> ammisi.
<Allora?>.
<Va bene, come vuoi. Andiamoci adesso> assentì il maggiore attraverso la strada.

Una macchina a tutta velocità lo prese in pieno, facendolo volare in aria.
Sgranammo gli occhi, per poi corrergli in contro.
<Dean!>.
Il ragazzo era steso a pancia in giù sull'asfalto.
Lo girammo e Sam gli alzò la testa.
La sua faccia era piena di graffi e sangue.
Emise qualche suono strozzato.
<Dobbiamo portarlo all'ospedale. Subito> esclamai cercando di muoverlo, ma Dean mugugnò di dolore, facendomi fermare.
<Deve avere un'emorragia interna> ipotizzai, iniziando a chiedere a gran voce se ci fosse un medico.
La macchina che lo aveva colpito si era fermata poco più avanti e il guidatore aveva uscito la testa per vedere.
Era il vecchio signore del bar.
<Dean?> cercò di richiamare Sam, facendomi rigirare verso di lui.
Il corpo del ragazzo si era fermato.
Il petto aveva smesso di alzarsi.
I suoi respiri strozzati erano cessati.
Alzai lo sguardo su di lui, vedendo la sua testa abbandonata senza forze e i suoi occhi ormai vitrei aperti.
Lo scossi leggermente.
<Dean?>.
Nessuna risposta.
Provai con più veemenza.
Stesso risultato.
Sam incominciò a piangere, tenendo il corpo del fratello tra le braccia.
Con le mani tremanti gli toccai il viso ormai pallido.
Il naso prese a pizzicare e calde lacrime scesero lungo la mia faccia, bagnando le guance del ragazzo.
Mi chinai sul suo petto, scossa da singhiozzi.
<Non doveva finire così...Non doveva> sussurrai con la voce rotta dal piano, tenendomi aggrappata alla giacca insanguinata dal ragazzo.

Dean Winchester era morto.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora