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Arrivammo di fronte alla casa del cacciatore e bussammo.
La porta si aprì, rivelando la figura di un uomo sulla cinquantina con un fucile carico puntato alle nostre teste.
<Bobby! Sono io!> esclamò subito il ragazzo.
<E lei?> chiese l'uomo assottigliando gli occhi.
<È...un'amica e anche una cacciatrice> rispose il ragazzo, facendogli abbassare il fucile.
<È arrivato Sam per caso?> gli chiesi e lui ci condusse in un'altra stanza.
Il minore dei Winchester era legato e svenuto su una sedia sotto la Chiave di Salomone, un sigillo per intrappolare i demoni.

<Ehi!> esclamò Dean svegliando Sam con uno schiaffo.
Il demone guardò sopra la sua testa, sospirando esasperato.
<Di ritorno dal regno dei morti. Ma ormai per te è routine. Come schiacciare uno scarafaggio-> disse Sam guardando il fratello.
<Adesso ti faccio passare la voglia di fare lo spiritoso> lo interruppe quello.
<Oh, fa attenzione. Vuoi rovinare questo bell'involucro?> domandò ironico il demone.
<Non preoccuparti. Questo non farà male a Sam, ma a te si> risposi passando il secchio di acqua santa al maggiore, che glielo lanciò contro, facendolo bruciare.
<Sam è ancora il mio burattino di carne. Gli farò mangiare la lingua->.
<Tranquillo, non resterai in lui tanto a lungo> lo interruppe Dean, facendo un cenno al vecchio.
<Exorcizamus te, omnis immunde spiritus. Ominis satanica potestas. Ominis incursio infernalis adversarii...> iniziò a recitare l'esorcismo Bobby, facendo tremare il demone.
<Qualsiasi piano stiate architettando voi demoni bastardi, non lo userete Sam. Avete capito?! Perché prima vi eliminerò tutti!> esclamò Dean abbassandosi all'altezza del ragazzo, che continuava a contorcersi.
Il demone, con uno scatto, gettò la testa all'indietro, iniziando a ridere di gusto.
<Tu credi davvero che sia questo il punto? Il "grande piano". Hai capito male, non me ne frega niente del grande piano> esclamò quello.
<Umiliare sub potenti mano dei> finì di recitare Bobby.
<Ops, sembra che non funzioni! Ho imparato qualche nuovo trucco> esclamò divertito il demone, per poi abbassare il capo iniziando a recitare qualcosa in latino.

Il fuoco del camino si animò all'improvviso. 
La casa cominciò a tremare.
<Non sta andando come avevo immaginato!> esclamò a gran voce Dean confuso.
<Che sta succedendo?> chiesi.
Bobby si avvicinò a Sam, alzandogli una manica, mostrando un simbolo.
<È il sigillo di un legame! È come un lucchetto! Il demone si è insediato nel corpo di Sam!> rispose il vecchio.
<E allora che facciamo?>.
<Non ne ho idea!>. 
Un rumore di cedimento ci fece alzare la testa e il sigillo si spezzò.
Il demone alzò il capo con i suoi occhi neri.
<Ecco, adesso va meglio> esclamò per poi lanciare Bobby e me dall'altra parte della stanza.
Bloccò Dean al muro e si liberò dalle corde, andandogli in contro.
<Quando si vuole descrivere la cosa peggiore possibile, si dice come l'inferno> iniziò Sam, colpendo il ragazzo con un pugno.
<E c'è una ragione. Perché l'inferno è come...>.
Un altro pugno.
<Beh, è come l'inferno. Anche per noi demoni>.
Un altro.
<È una prigione fatta di carne, di ossa, di sangue e di paura>.
Un altro ancora.
<E tu mi hai rimandato là giù!> finì lui.
<Meg> intuì il ragazzo.
<No. Non sono Meg. Ora sono Sam> esclamò il demone dandogli un altro pugno.
<A proposito> iniziò di nuovo, conficcando il dito nella ferita del ragazzo, <Ho visto tuo padre là giù. Faceva ciao ciao!> esclamò divertito.

Mi alzai, cercando di essere il più silenziosa possibile. Presi uno dei grossi tomi con l'intenzione di colpirlo da dietro.
Lui, però, si girò di scatto, allungando la mano verso di me, bloccandomi.
Mi sorrise diabolico, avvicinandosi.
Dean continuava a tenersi la spalla, nella speranza di recuperare il fiato.
Il demone mi accarezzò il viso.
<Che peccato doverti uccidere> commentò, per poi prendermi la gola con la mano.
Iniziai a scalciare.
Provai anche a colpirlo nell'incavo del gomito.
Niente, non mi lasciava andare.
<L'unica cosa che mi spingeva ad andare avanti era che un giorno sarei tornato e ti avrei potuto torturare molto lentamente, Dean. Come quando strappi le ali ad un insetto!> ricominciò lui.
I polmoni ardevano.
Il sangue salì al cervello.
<Vuoi torturare me, no? Allora lasciala andare!> esclamò Dean cercando di alzarsi, senza risultati.
<Oh no, è più divertente così. Guarderai impotente la vita della tua ragazza abbandonare i suoi occhi> rispose a denti stretti il demone.
Dei pallini neri e bianchi iniziarono a oscurarmi la vista.
<Qualunque cosa io possa farti, è niente in confronto a quello che fai a te stesso. Te lo leggo negli occhi, Dean. Tu sei inutile! Non sei riuscito a salvare tuo padre e dentro di te, sai che non salverai tuo fratello. E adesso avrai sulla coscienza anche la morte di Claire> continuò Sam.
Dean riuscì ad alzarsi, ma il demone lo spinse di nuovo al muro sorridendo vittorioso.
I rumori si fecero ovattati.
Sentivo solo il battito accelerato del cuore.
<Tutti sarebbero stati meglio senza di te!>.
Bobby, in uno scatto, bloccò il braccio di Sam, rompendo il sigillo con un ferro ardente. 
Il demone lasciò finalmente la presa sulla mia gola ed io caddi a terra senza forze.


-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora