41

109 5 0
                                    


Aprii gli occhi, ritrovandomi in ginocchio sul terriccio, circondata da alti alberi.
Abbassai lo sguardo.
Le mie mani erano di un rosso scarlatto, impregnate di sangue, come la mia maglietta.
Accanto a me, a terra, giaceva un coltello, anch'esso insanguinato. 
Mi guardai intorno. 
I cadaveri mi circondavano.
Alcuni con le budella da fuori, altri con la gola squarciata, altri ancora con la testa mozzata.

<Perché l'hai fatto, Claire?> chiese una voce familiare dietro di me, facendomi girare.
Will era in piedi davanti a me, con il viso ricoperto di graffi.
<Non sono stata io! Non ho fatto nulla di tutto ciò> protestai, ma lui scosse la testa.
<Non è vero. Io ti ho vista. Tutti ti hanno vista mentre li massacravi...Mentre uccidevi i tuoi amici> ribatté lui.
<Claire...> sentii sussurrare al mio fianco. 
Vidi Dean a terra, con le mani premute sull'enorme squarcio all'altezza dello stomaco.
Gli corsi accanto.
<Dean!>.
Feci per accarezzarlo, ma lui iniziò a tremare con le lacrime agli occhi.
<Ti prego, fermati. Fermati, Claire> mi pregò, mentre la vita lo abbandonava. 
Lo scossi violentemente, ma lui mi fissava con gli occhi vitrei e senz'anima.
<Guarda che cosa fai alle persone che vuoi bene> commentò sprezzante la voce di Will.
<No no, non sono stata io!>.
<Chiunque ti stia vicino alla fine muore. Tuo padre, me, vedrai morire anche Dean> disse ancora il ragazzo.
No no.
<Tu sei un uccello del malaugurio!> mi urlò contro, facendomi indietreggiare come se mi avesse colpito.
<Un corvo nero!> urlò ancora.
Gli voltai le spalle, iniziando a correre a perdi fiato.
Non è vero.
Tutto questo non è reale.
È solo un sogno.
<Puoi correre quanto ti pare. Non sarai mai più veloce del tuo destino> sentii ancora la sua voce.
Mi girai, sentendomi inseguita.
La luna era piena e di un rosso acceso.
<Anche la luna sa cosa hai fatto, Claire!>.
Mi rigirai e uno stormo mi inseguiva.
Cercai di aumentare la velocità, ma così fecero loro.
Mi raggiunsero. 
Cercai di scacciarli, ma erano troppi.
Mi sopraffecero.
L'ultima cosa che vidi fu...un corvo nero.

Aprii gli occhi di scatto, con il fiato corto e il corpo bagnato di sudore.
Guardai la sveglia. 
4:35 del mattino.
La spalla prese a farmi un male cane.
Mi alzai e, cercando di non svegliare i ragazzi, sfilai dalla mia giacca degli antidolorifici, per poi chiudermi nel bagno.
Presi una compressa di morfina ed entrai in doccia.
Non aspettai nemmeno l'arrivo dell'acqua calda, rabbrividendo al contatto del getto gelido con la pelle.
Lasciai scivolare l'acqua, chiudendo gli occhi stanchi e pesanti.
Erano passate delle settimane dalla morte del demone dagli occhi gialli e, visto il problema con i demoni, ero rimasta con i due fratelli, intimando mio fratello di continuare a cacciare senza di me o anche di prendersi una vacanza. In compenso, però, lo sentivo regolarmente tutti i giorni e lui mi raccontava i casi in cui si imbatteva.
Anche se il cattivo era morto, la situazione, con tutti quei demoni a piede libero, non era per niente sicura. 
In più ci si mettevano anche gli incubi su Will che mi attanagliavano ogni notte dal giorno del suo funerale.
Insomma, una vita intensa.
Finii di lavarmi e mi vestii. Aprii la porta, ritrovandomi davanti Dean, intento a bussare.
<Buongiorno> mi salutò lui.
<Ciao. Come mai sveglio a quest'ora?> gli chiesi perplessa.
<Potrei farti la stessa domanda> controbatté lui.
<Allora facciamo finta di niente entrambi> conclusi uscendo dal bagno.
Lui mi bloccò prendendomi delicatamente il polso.
<Va tutto bene?> chiese lui ed io annuii.
<Ancora incubi?> chiese ancora con una velata preoccupazione. Annuii di nuovo.
<Dobbiamo lasciare la stanza, quindi ti affido il compito di svegliare Sam> mi informò il ragazzo, per poi chiudersi in bagno.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora