Accostammo vicino una macchina beige parcheggiata in un vicolo.
<Connecticut-880> disse Dean leggendo la targa.
<Si, è questa> confermai, facendogli scuotere la testa.
<Dovevano coprire la targa prima di parcheggiare davanti alla telecamera> commentò deluso lui.
<L'avrebbero fatto se fossero stati professionisti>.
Entrammo silenziosi nell'abitacolo, tenendo alte e cariche le pistole.
Sentimmo due uomini parlottare nella stanza accanto e decidemmo di unirci alla festa.
<Fermi! Non muovetevi!> urlammo puntandogli la pistola contro.
<Forza, dateci la scatole e, vi prego, ditemi che non l'avete aperta> ordinò Dean.
<Troppo tardi> commentai vedendo il contenitore spalancato.
Il maggiore dei Winchester spinse l'uomo al muro.
<L'avete aperta?!>.
<Voi siete poliziotti?> chiese quello.
<Che c'era nella scatola?> gli chiesi e lui spostò lo sguardo sul tavolino dove, oltre a dei bicchieri e delle carte, c'era una cosa piccola e pelosa.
<Ma che cos'è?> chiese confuso il ragazzo.
L'uomo con la spalla ferita spinse Dean, facendogli cadere la pistola.
Un colpo partì a caso da essa, rimbalzando sul termosifone e colpendo la mano di Sam che teneva l'arma, facendogliela cadere.
Lui e l'altro uomo si lanciarono sulla pistola.
L'uomo spinse Sam, che finì addosso al fratello, facendolo cadere.
<Scusa!> esclamò il minore, venendo poi spinto a terra dall'uomo, che cominciò a prenderlo a pugni.
Dean fece per raggiungere la pistola, ma il ferito, alzandosi, lo fece cadere a terra stordendolo.
<Fermi tutti o il vostro cervello salterà!> urlai puntandogli l'arma contro, facendo calare il silenzio.
Sam con uno scatto prese il coso peloso, liberandosi dalle mani dell'uomo.
<Ce l'ho!> esclamò.
<No invece> ribatté l'uomo ferito puntandogli la pistola contro.
<Tu provaci e ti ritroverai con un Picasso delle tue membra sul muro> esclamai avvicinando l'arma alla sua nuca.
<Dimentichi che oggi è il mio giorno fortunato> rispose l'uomo con un sorriso beffardo, per poi premere il grilletto.
In risposta, gli feci veramente saltare la testa, ritrovandomi ricoperta dal suo sangue.
Sam che, invece gli stava davanti, ne uscì illeso e pulito.
L'altro uomo si alzò da terra, sbattendo la testa ad una mensola, facendo cadere dei libri, che gli caddero addosso, facendogli lanciare la pistola che arrivò perfettamente nella mano di Sam.
<Questo è un colpo di fortuna!> esclamò scioccato Dean.
<Ma è la zampa di un coniglio?!> esclamai schifata guardando il coso peloso.
<Credo di si>.
<Te l'ha mai detto nessuno che il sangue ti fa risaltare gli occhi?> chiese Dean ammiccando.
<Questa è buona, te la concedo>.
Ci fermammo davanti un ristorante, dove Dean ritornò dopo poco in macchina.
<Il diario di papà non ne parla> lo informò Sam.
Il maggiore uscì dei gratta e vinci dalla sacca.
<Dean, ma che fai?!>.
<Cosa?! Ehi, quello ti ha puntato la mia pistola e non si inceppa mai. È stato un colpo di fortuna!> esclamò di rimando il fratello.
<Perché, loro che si mettono fuori gioco. Ancora fortuna> concordai io, ottenendo uno sguardo di tradimento dal minore, che prese il biglietto, iniziando a grattare.
<Dean, in qualche modo deve essere maledetta. Altrimenti papà non l'avrebbe chiusa> rifletté Sam, dando il gratta e vinci al fratello.
<1200 dollari...Hai vinto 1200 dollari!> urlò euforico Dean.
<Così a me non sembra maledetta> commentai, mentre il maggiore passava al fratello altri biglietti.
Nel frattempo che io e Dean contavamo i soldi vinti, Sam chiamò Bobby per spiegargli la situazione, trovando anche un orologio sotto un giornale.
<Sono 15.000 dollari!> esclamò il maggiore.
<Che ti ha detto Bobby?> gli chiesi vedendo la sua espressione non troppo allegra.
<Ha detto che è un talismano del vecchio mondo che da fortuna a chi lo possiede. Però, se lo perdi, quella fortuna si capovolge, al punto che, entro una settimana, sei morto> spiegò Sam.
<Beh, allora non perdiamolo>.
<Ha aggiunto che tutti lo perdono prima o poi>.
<Allora faremo in modo di tenerlo sempre sott'occhio> risposi nuovamente e lui se lo infilò in tasca.
<C'è un modo per interrompere la maledizione?>.
<Ha detto che non pensa sia possibile, ma darà un'occhiata in qualche libro>.
<Non preoccuparti, Bobby troverà il modo. Ma fino ad allora, direi di andare a Las Vegas a fare Rain Man->.
<Non facciamo niente fino a quando Bobby non richiama> disse Sam frenando l'entusiasmo del fratello, per poi entrare di nuovo nel ristorante.
<Congratulazioni signore! Lei è il milionesimo cliente del ristorante Biggerson's!> esclamò uno consegnandoci un cartellone e buttandoci addosso dei coriandoli.
Ci andammo a sedere ad un tavolo, ordinando del caffè e del gelato.
<Bobby ha ragione. Quest'oggetto è antico, vero voodoo. Non si prende a un coniglio qualsiasi. Deve essere in un cimitero, in una notte di luna piena di un venerdì 13> spiegò Sam leggendo un articolo sul computer.
<D'ora in poi andremo solo ai ristoranti Biggerson's!> esclamò Dean mangiando in fretta e furia il gelato, per poi prendersi il cervello congelato.
Si avvicinò una cameriera, con una caraffa di caffè bollente.
<Ne prende ancora?> chiese a Sam, che le avvicinò la tazza.
Lei gliela riempì, facendone cadere un po' sul tavolo.
Sam fece per pulire, ma la ragazza lo fermò con un sorriso imbarazzato, scusandosi più volte.
La ragazza subito dopo se ne andò, venendo seguita dagli sguardi imbambolati dei due Winchester.
<Sam, tu hai una grande fortuna> esclamò il fratello maggiore, guadagnandosi uno scappellotto da parte mia.
Sam prese la tazza di caffè, rovesciandoselo addosso. Si alzò di scatto, sbattendo contro un cameriere con un vassoio pieno, per poi girarsi verso di noi a bocca aperta.
Si tastò le tasche.
<Non c'è più...La zampa di coniglio non c'è più> disse con gli occhi spalancati.
<Figlia di puttana!> esclamò Dean alzandosi.
<Siete davvero degli imbecilli> commentai con una mano sul viso.
STAI LEGGENDO
-Heroes don't wear capes-
FanfictionPrima parte Un rumore al piano di sotto mi fece svegliare di scatto. Guardai alle mie spalle se anche mio fratello si fosse svegliato, ma ovviamente non sentì nulla. Decisi di andare a controllare. Sentii dei vocii dalla cucina, così rimasi nascos...