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Non so per quanto tempo rimasi a fissare l'acqua nella speranza che riemergesse.
Ma non successe.

No no, lui non era morto. Non poteva!
Non sarebbe dovuta finire così.

Sam starà malissimo quando ritornerà in sé. Se ritornerà in sé.

Avrei dovuto aspettarmelo che ci sarebbe spuntato alle spalle. 
Avrei dovuto fare qualcosa. 
Qualsiasi cosa.

Era tutta colpa mia.
Solo colpa mia.

Perché doveva finire sempre male?!
Perché?!

Salvavamo le persone senza chiedere nulla in cambio. Uccidevamo incubi e scacciavamo maledizioni. 
E questo era il ringraziamento! Una morte orribile e un'assenza totale di normalità!

Non ce lo meritavamo.
Lui non se lo meritava.
Io non me lo meritavo.

Destino di merda! 
Finiva sempre male.
Sempre!
E, per quanto provassimo fortemente ogni giorno ad essere felici, succedeva sempre qualcosa che portava via tutta quell'armonia creata.

Se esistesse veramente un Dio lassù, l'avrei voluto sapere. 
Avrei voluto sapere il perché di tutta questa sofferenza.
Qual era il motivo dietro tutto questo?
Era una cosa che neanche lui poteva controllare o, semplicemente, si divertiva a vederci fallire e cadere.

Decisi di chiamare mio fratello.
-Ciao Claire! Dimmi-.
Un groppo alla gola mi fece rimanere in silenzio.
-Claire? Ci sei?-.
<Si. Ci sono>.
-Tutto bene? A che punto siete col caso?-.
Di nuovo non risposi.
-Claire! Tutto bene?-.
<No. Chris, non va tutto bene> risposi con la voce spezzata.
-Claire, che succede? Stai bene? Sei ferita?-.
<No, io sto bene>.
-E allora che c'è? Parla, mi stai facendo preoccupare-.
Sentii gli occhi bruciare e il naso pizzicare.
<Noi...non c'è nessun caso Chris>.
-Cosa? In che senso?-.
<Abbiamo trovato Sam, ma era ricoperto di sangue non suo. È posseduto da un demone e non ce ne siamo accorti. Lui...noi> mi interruppi tirando un sospiro tremante.
-Claire, che sta succedendo? Dove sei?-.
<Chris, Dean...>.
-Cosa Claire? Dean ti ha fatto qualcosa?-.
<È stato, è stato sparato, Chris>.
-Claire, ascoltami, hai controllato il battito?-.
<È caduto in acqua e non è più riemerso. Non c'è neanche il corpo per un degno funerale> risposi con la voce rotta mentre delle lacrime calde presero a scendere.
<È tutta colpa mia. Avrei dovuto fare qualcosa. Qualsiasi cosa. E lui non sarebbe...>.
-Adesso dove sei?-.
<In un magazzino portuale, ma non so dove. Non vedo cartelli>.
-Va bene va bene. Non spegnere il telefono. Io sto arrivando, ok? Tu resta dove sei-.
-Claire!- mi richiamò.
<Si si. Va bene>. 

Un movimento nell'acqua mi fece alzare lo sguardo.
La luce della Luna fece risaltare qualcosa di indistinto che stava galleggiando sulla superficie scura dell'acqua, per poi andarsi a fermare sulla riva del porto.
Mi avvicinai stranita con ancora le lacrime agli occhi. 
Era il corpo di un uomo.
Lo guardai meglio.
Riconobbi il giaccone di pelle e gli corsi accanto incredula.
Lo girai a pancia in su, rivelandone il volto leggermente più pallido del solito.
Lo scossi violentemente, ma lui non si svegliò. 
Provai con il massaggio cardiaco, ma niente.
Andiamo!
Gli tappai il naso, per poi iniziare a soffiargli quanto più ossigeno possibile in bocca.
Forza!
Dopo un paio di tentativi il ragazzo si svegliò di scatto, iniziando a sputare l'acqua bevuta.
Tirai un sospiro di sollievo. 
Il ragazzo si guardò intorno ancora scombussolato.
<Dean, sono Claire. Va tutto bene. Adesso sei salvo> iniziai a dirgli, facendolo girare verso di me.
I suoi occhi si illuminarono e sorrise.
<Claire! Dov'è Sam?> chiese subito dopo preoccupato.
<Non lo so, ma dobbiamo andare in un luogo sicuro>.
<C'è un pub. Roadhouse. È di alcuni cacciatori> rispose lui tenendosi la spalla ferita.
<Va bene. Ce la fai a camminare?>. Lui annuì, ma lo aiutai comunque ad alzarsi. 
Appena fu in piedi sbiancò per lo sforzo e dovetti impiegare tutte le mie forze per sostenerlo.
Lo feci appoggiare a me e ci incamminammo per questo pub.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora