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<No, non se ne parla!> esclamò di rimando mio fratello.
<Smettila di comportarti come un bambino!> gli intimai avvicinandomi. 
Lui si tirò indietro.
<Metti via quelle manacce!> esclamò lui.
Mi misi le mani sui fianchi, assottigliando gli occhi.
<Christopher Noah Anderson vedi di stare fermo o giuro che ti ci rimando io all'ospedale> lo minacciai. 
Lui addolcì lo sguardo.
<E tu faresti questo al tuo unico fratello?! Al sangue del tuo sangue?! Non me lo aspettavo da te, Claire> disse lui, facendomi sospirare esasperata.
<È solo una spuntatina->.
<No, non è vero!> mi interruppe Chris.
<Senti, sembri un barbone con questi capelli e questa barba>.
<Mi dispiace contraddirti, ma molte persone mi hanno paragonato ad Aragorn> rispose lui alzando il mento pavoneggiandosi.
Alzai un sopracciglio.
<Evidentemente queste persone hanno bisogno di farsi una visita dall'oculista> ribattei.
<Ehi!>.
<Ti prometto che non esagererò>.
Lui mi fissò per qualche minuto, non sapendo se fidarsi o meno.
<Solo una spuntatina> accordò, dirigendosi verso il bagno, iniziando a lavarsi i capelli.
Gli misi un'asciugamano sulle spalle, prendendo le forbici.
Feci per iniziare a tagliare, ma lui si girò di scatto.
<Sei sicura di quello che fai?> chiese timoroso.
<Chris, ti devo ricordare che te li ho sempre tagliati io i capelli?>.
Lui sbuffò e finalmente iniziai il mio lavoro.
Appena finii di accorciargli la chioma, lui passò alla barba, per poi uscire dal bagno.
<Hallelujah! Adesso si che sei di nuovo il mio fratellino> esclamai.
<Sei più grande di me di soli sei minuti> protestò lui.
<Ma quei sei minuti mi rendono la sorella maggiore> ribattei, facendogli alzare gli occhi al cielo.

Il mio cellulare iniziò a squillare, facendomi allungare il braccio per raggiungere il telefono.
<Hey> salutai.
-Ciao- rispose la voce inconfondibile del maggiore dei Winchester.
<Dimmi tutto>.
-Niente, volevo semplicemente sapere se andava tutto bene- rispose lui.
<Si si. Perché, senti già la mia mancanza?> chiesi ironica e lui ridacchiò.
-Può darsi- rispose dopo poco.
<Dove siete adesso?>.
-In un motel in Pennsylvania. Abbiamo appena risolto un caso- rispose lui.
<Cosa?>.
-Un pazzo che entrava nei sogni delle persone-.
<E se avete concluso, perché mi stai chiamando?> chiesi confusa.
-Cos'è, adesso non ti posso neanche chiamare?-.
<Non sto dicendo questo. È solo che, di solito, mi chiedete solo aiuti con i casi o consigli>.
-No, stavolta no-.
<E allora cosa c'è?>.
Lui non rispose.
<Dean, state bene? Sam sta bene?> chiesi con un filo di preoccupazione.
-Si si, sta bene- rispose lui, ma mi sembrò strano.
<E tu? Tu stai bene?>.
Sentii un sospiro.
-Non lo so Claire-.
<Me ne vuoi parlare?> chiesi uscendo un attimo dalla stanza.
-No no, non ti preoccupare. Sto bene, davvero-.
<Dean, parla. Muoviti>.
-È solo che questo tizio è entrato nel mio cervello e...ho capito una cosa-.
<Cosa?>.
-Claire, io non voglio andare all'inferno. Dopo tutto quello che ho fatto, non me lo merito-.
<Ma certo che no! Certo che non lo meriti. E sono felice che finalmente tu l'abbia capito. Altrimenti io e tuo fratello avevamo programmato di legarti ad una sedia e lasciarti lì fino a quando non ci avresti creduto> esclamai, facendolo ridacchiare.
-E a te? Come sta andando?-.
<Bene. Chris si è ripreso e ci siamo stabiliti in una camera. Lui vorrebbe già ricominciare a cacciare, ma sto cercando di tenerlo a bada il più possibile> risposi.
-Beh, allora salutamelo-.
<E tu salutami Sam>.
-Va bene. Allora, ci sentiamo-.
<Ok. Ciao cowboy>.
-Ciao raggio di sole-.
Ritornai in camera e un Chris con le braccia incrociate mi aspettava in piedi in mezzo alla stanza.
<Allora, chi era?> mi chiese.
<Dean e ti saluta> risposi.
<Per essere Dean Winchester, sorridevi fin troppo al telefono> disse lui, facendomi aggrottare la fronte.
<Qual è il problema?>.
<Il problema è che, incredibile persino per me, ti stai innamorando> rispose lui.
<No. Assolutamente no. Abbiamo semplicemente lavorato insieme per un bel po' di tempo> lo contraddissi.
<Si, ma siete anche andati a letto insieme> aggiunse lui ed io incrociai le braccia al petto.
<Uno, è stata solo un'avventura di una notte. Due, eravamo ubriachi marci. E tre, come diavolo l'hai saputo?> ribattei.
<Ho le mie fonti> rispose lui.
Sospirai esasperata.
<È stato Sam?> gli chiesi e lui annuì.
<Immaginavo. E poi, non vedo quale sia il problema in tutto questo>.
Lui si avvicinò con uno sguardo compassionevole.
<Claire, ha fatto un patto con un demone e, quanto gli rimane ancora? Tre mesi?->.
<Due mesi e mezzo> lo corressi interrompendolo.
<Starai male. Ma davvero tanto male e non ci potrai fare niente. Nulla lo può salvare, lo capisci?>.
<Credi che non ci pensi ogni giorno?! È un mio pensiero fisso!> esclamai <Si, è vero, sta succedendo qualcosa tra di noi. E so anche che non si avvererà mai. Ma non posso fare a meno di provarci. Ho l'obbligo di trovare un rimedio. Ed io non lo lascerò morire> conclusi alzando la voce.

La suoneria del mio telefono mi fece rispondere con uno sbuffo.
-Claire!- esclamò la voce di Sam.
<Sam, dimmi>.
-Devi venire subito. Qui c'è qualcosa di strano e non sappiamo che cos'è- rispose lui schietto.
<Dove siete?>.
-Broward County, Florida-.
<Va bene va bene. State calmi. Arriverò presto>.
<Che succede?> chiese confuso Chris.
<Sam e Dean. Forse si sono cacciati nei guai. Hanno bisogno di me> risposi prendendo lo zaino. Lui si alzò.
<Vengo con te>.
<No Chris. Tu devi riposare->.
<Oh al diavolo! Sto più che bene!> esclamò lui interrompendomi.
<Senti, se tu venissi, starei soltanto in ansia che ti possa accadere qualcosa. Ti prego, stai qui. Sono sicura che non sarà niente di che e che ritornerò in un battibaleno> lo fermai e lui abbassò il capo, sospirando.
<Va bene, ma fa attenzione>.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora