Arrivammo davanti la casa del ragazzo che cercavamo e i fratelli Winchester andarono a bussare alla porta.
Dopo poco ritornarono perplessi.
<Erano da mettere i brividi> commentò il maggiore.
<Fin troppo perfetti> concordò il fratello.
<Diamo un'occhiata?> chiese Chris e loro annuirono.
Ci appostammo cautamente sotto una finestra dove la tenda era leggermente aperta.
Guardammo dentro e vedemmo una donna imbavagliata e legata su una sedia. Le si avvicinarono il ragazzo e l'uomo che prima risposero alla porta. Il ragazzo si fece un taglio sull'avambraccio, facendo colare il suo sangue sulla donna.
Dean ruppe la serratura ed entrammo.
L'uomo ci venne incontro con un coltello e il maggiore dei Winchester gli sparò in testa.
Il ragazzo scappò dalla finestra.
Sam gli puntò la pistola contro, ma non sparò.
Allora provai velocemente a sparare e lo colpii alla gamba, ma quello sparì lo stesso.
Cazzo.Liberammo la donna e la portammo in una clinica.
<C'è nessuno? Abbiamo bisogno di un dottore!> esclamò Sam portando dentro la donna.
Una ragazza ci venne in contro.
<Signora Tanner, che è successo?>.
<È stata aggredita> risposi per lei.
<Dottoressa Lee!> chiamò l'infermiera, facendo accorrere la dottoressa.
<La porti dentro> ordinò al ragazzo.
Dopo poco arrivarono anche Dean e Chris con il corpo dell'uomo morto in braccio.
<Quello è...>.
<Il signor Tanner> rispose Dean.
<Hanno aggredito anche lui?> chiese la dottoressa.
<Ehm no, è stato lui ad aggredire noi. E poi si è fatto sparare> disse il ragazzo.
<Sparare?>.
<Già>.
<E lei chi è?> chiese ancora la donna.
<Sceriffo federale e questi sono miei colleghi. Le mostrerei il distintivo, ma come vede...> rispose il ragazzo mentendo.<Hai detto che Jake lo ha aiutato? Tuo figlio Jake?> chiese sconvolta la dottoressa dopo aver medicato la signora Tanner.
<Si. Mi ha picchiata e poi mi ha legata> rispose la signora con la voce rotta.
<Beverly, hai idea del perché abbiano agito così? Erano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti?>.
<No, assolutamente no. Non lo so il perché. So solo che un attimo prima erano mio marito e mio figlio, e subito dopo avevano il diavolo in corpo> rispose la donna ricominciando a piangere.
Dean ci fece segno di uscire.
<Quelli erano andati fuori di testa->.
<A cosa pensi? Demoni multipli? Possessione di massa?> gli chiese Sam.
<Se così fosse ce ne potrebbero essere altri> dissi.
<Potrebbe essere una fottutissima riunione degli shriner> commentò Dean.
<Beh, è il modo per spazzare una città. Agire dall'interno> osservò Chris.
<Ma non abbiamo visto nessun fumo con Tanner, né uno degli altri simili-> obiettò Sam.
<Comunque sia, qualcosa l'ha trasformato in un mostro. E noi dobbiamo capire che cos'è e ucciderlo> lo interruppi.
<Se tu avessi fatto fuori l'altro, avremmo un pensiero in meno> disse Dean al fratello.
<Mi dispiace, d'accordo?! Ho esitato perché era solo un ragazzo->.
<No. Era uno di loro. Non era il momento di intenerirsi Sam> disse ancora il fratello, fermandosi all'arrivo della dottoressa.
<Come sta la paziente?>.
<Malissimo. Ma che diavolo è successo?>.
<Non lo sappiamo->.
<Ah si? Avete ucciso il mio vicino di casa->.
<Non avevamo scelta!> protestò Dean.
<Può darsi, ma bisogna chiamare lo sceriffo e il medico legale> disse lei.
<Non c'è linea>.
<Lo so, ho provato, ma avrete una radio di servizio in macchina>.
<Si certo, ma non funziona purtroppo. Come tutto il resto> rispose Sam.
<Ma che sta succedendo? Non capisco->.
<Qual è la città più vicina?> chiesi interrompendola.
<Sidewinder, a sessanta chilometri> rispose lei.
<Bene. Io e Dean andremo lì, sperando di trovare aiuto. I nostri colleghi resteranno qui per tenervi al sicuro> esclamai.
<Al sicuro da cosa?>.
<Glielo spiegheremo dopo> tagliò corto Dean, per poi uscire.Prendemmo l'Impala e viaggiammo fino a quando non ci ritrovammo di fronte una macchina ferma sul ciglio della strada.
Scendemmo a controllare con le pistole pronte.
Dentro, la macchina era schizzata di sangue. Ancora fresco a giudicare dal colore.
<I corpi non ci sono> esclamai.
<Qualcuno deve averli attaccati dall'esterno, rompendo il finestrino> esclamò Dean di rimando.
Continuammo ad andare avanti, ma fummo costretti a fermarci di nuovo da degli uomini che ci sbarravano l'uscita, tra qui il figlio della signora Tanner.
Un uomo sbucò dal finestrino facendoci prendere un colpo.
<Mi dispiace, la strada è chiusa> disse lui.
<Si si, lo vediamo. Come mai?> chiese Dean sospetto.
<Quarantena>.
<Quarantena? Che succede?> chiesi.
<Non lo so. C'è qualcosa di strano>.
<Ah e chi ve l'ha detto?> chiese il ragazzo.
<Lo sceriffo della contea>.
<Ed è qui?>.
<No. Ha telefonato> rispose l'uomo.
Si certo, senza linea.
<Sentite, perché non scendete così parliamo un po'?> disse ancora l'uomo.
<Sei un bel diavolo, però io non sono gay> rispose ironico il ragazzo, facendomi pentire di essere venuta con lui.
<Sarebbe molto meglio se scendeste dalla macchina per un minuto> disse ancora.
<Già, ci scommetto> commentò Dean, per poi mettere la retromarcia e premere l'acceleratore.
L'uomo si aggrappò alla giacca di Dean, venendo trascinato. Gli altri uomini che bloccavano il passaggio ci corsero in contro.
Uscii la pistola dal finestrino, colpendone qualcuno alla testa.
Con un calcio feci mollare la presa all'uomo, che ruzzolò a terra.
Gli altri presero a spararci contro e Dean fece un testacoda scappando.Iniziammo a ritornare alla clinica non vedendo alternativa.
<Hai un ottima mira> si complimentò il ragazzo dopo un po'.
<Grazie> risposi.
Il ragazzo riportò gli occhi sulla strada, fermandosi di botto alla vista di un uomo che gli sbucò davanti all'improvviso.
<Figlio di puttana> esclamò Dean per lo spavento.
<Mani in alto!> urlò la voce dell'uomo che ci accolse quella mattina.
Noi alzammo le mani e, al suo comando, scendemmo dall'auto.
Appena gli fummo davanti, il ragazzo uscì fulmineo la pistola.
<Giù il fucile!> urlò all'uomo.
<Giù la pistola!> gli rispose lui a tono.
Mi aggiunsi anch'io puntando un'altra pistola contro l'uomo.
<Giù il fucile!> urlai ancora.
<Siete due di loro?> chiese a gran voce lui.
<Noi no e tu?> chiese anche Dean.
<No!>.
<Vuoi mentirci?!> esclamò sospetto il ragazzo, ma lui rimase con le mani salda sul fucile.
<Va bene, va bene. Possiamo continuare così all'infinito, ma calmiamoci prima di ammazzarci a vicenda> esclamai abbassando la pistola.
L'uomo rimase sempre sulla difensiva.
<Che cosa sta succedendo?>.
<Non lo sappiamo>.
<Il mio vicino, il signor Rogers, mi è venuto contro con un'accetta e l'ho ammazzato. Non è l'unico purtroppo. Sta succedendo a tutti> disse l'uomo.
<Stiamo andando dalla dottoressa. Qualcuno sano è rimasto->.
<Non mi interessa, io me ne vado!> esclamò lui interrompendo il ragazzo.
<Non c'è modo di andarsene. Hanno bloccato il ponte> lo avvisai.
<No, non me la bevo!> esclamò diffidente lui.
<Va bene, allora vieni con noi> gli propose Dean.
L'uomo in risposta si avvicinò uscendo la sua pistola e puntandocela contro, per poi entrare in macchina.
<Sarà un viaggetto molto rilassante> commentò ironico Dean tenendo salda la pistola.
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-Heroes don't wear capes-
FanfictionPrima parte Un rumore al piano di sotto mi fece svegliare di scatto. Guardai alle mie spalle se anche mio fratello si fosse svegliato, ma ovviamente non sentì nulla. Decisi di andare a controllare. Sentii dei vocii dalla cucina, così rimasi nascos...