<Avete presente Ruby?> ci chiese ad un tratto il minore dei Winchester.
<La bionda che ti ha salvato?> chiese Dean.
<Quella con la lama che rispedisce all'inferno i demoni?> aggiunsi io dai sedili posteriori.
<È venuta da me l'altro giorno e abbiamo...parlato> rispose il ragazzo tentennando.
<E bravo Sam!> esclamammo noi, facendogli alzare gli occhi al cielo.
<No, non in quel senso->.
<Sta tranquillo, fai passare qualche giorno e finirete a "parlare" di nuovo> suggerii.
<Esatto. Anzi, se vuoi ti posso insegnare qualche trucchetto interessante> disse Dean sorridendo beffardo.
<Oh, ma davvero?> gli chiesi scettica.
<Si. Perché, vuoi provarli?> chiese lui di rimando ammiccando.
<Per la scienza questo ed altro!> esclamai facendogli l'occhiolino.
<È un demone!> esclamò ad un tratto Sam, facendoci zittire.
<Cosa?>.
<Ruby è un demone> disse ancora lui.
Il silenzio calò nella macchina.
<E tu ci hai parlato?!> esclamammo insieme io e il fratello.
<Appena capisci che Ruby è un demone, prendi l'acqua santa! Non ti ci metti a chiacchierare!> disse Dean.
<Non ci chiacchieravo, Dean> negò il fratello.
<Ah si? E perché non l'hai rispedita all'inferno?> chiese il maggiore.
<Perché mi ha detto che forse ci potrebbe aiutare> rispose Sam.
<Come?> chiese scettico Dean.
Il fratello rimase in silenzio.
<Allora?! In che modo ci può aiutare?!>.
<Ha detto che può aiutare te a rompere quell'accordo!> esclamò Sam innervosito.
Il silenzio calò nuovamente.
<Ma che ti prende?! È falso, questo lo dovresti sapere. Sa che io sono il tuo punto debole> disse Dean riportando gli occhi sulla strada.
<Che altro ti ha detto?> gli chiesi, ma lui non rispose.
<Allora?!> lo incalzò il fratello.
<Niente! Niente di niente! Non sono un idiota. Non dico che dobbiamo fidarci di lei, ma che la dobbiamo usare! Insomma, siamo in guerra, non sappiamo niente sui nostri nemici. Non sappiamo dove sono, che cosa stanno facendo o cosa vogliono! Questa Ruby conosce molte più cose di quanto noi ne potremmo mai scoprire. Certo, è un rischio, ma noi dobbiamo correrlo!> esclamò innervosito Sam.
<Tutto a posto, Sam?> gli chiesi lanciando uno sguardo al fratello.
<Si, ve l'ho detto! Sto bene! Perché me lo chiedete in continuazione?!->. Sam venne interrotto da una suoneria sconosciuta.
<È quello di papà, controlla> disse Dean.
<Di papà?>.
<Si, lo tengo acceso nel caso chiamasse uno dei suoi contatti> rispose lui.
Sam prese il telefono e rispose.
Con un cenno mi fece segnare un indirizzo.
<Scusa, papà ti aveva mai detto di avere un magazzino?> chiese il minore all'altro, che scosse la testa.
<Si trova nella periferia di Buffalo ed è stato appena scassinato> rispose Sam.
<Beh, andiamo a dare un'occhiata>.
Arrivammo in poche ore al deposito e, con le torce alla mano, ci entrammo.
C'era una trappola per demoni subito all'ingresso e delle impronte di sangue, più un filo collegato al grilletto di una pistola.
<Chiunque sia entrato, era ferito>.
<Ci sono diverse impronte di stivali. Sembra il lavoro di due uomini e il nostro amico ferito ha continuato a camminare> concluse Dean.
<Secondo te papà qui svolgeva del lavoro?>.
<Come sempre una vita molto glamour> rispose sarcastico il maggiore, per poi prendere una statuetta.
<1995->.
<Non mi dire!> esclamò entusiasta il minore prendendola in mano.
<Il trofeo del mio campionato di calcio! Non credevo che l'avesse tenuto!> continuò Sam.
<Oh wow!> commentò Dean prendendo un fucile.
<Questo è opera mia. L'ho fatto da solo a tredici anni!> esclamò.
Entrammo in un'altra sezione del magazzino, colmo di pistole, granate, mine e fucili.
<Strano però. Non hanno preso niente di questo. Quindi sapevano bene cosa cercare> osservai.
Sam ci richiamò, indicandoci delle scatole con dei segni particolari sopra.
<Questi sono simboli di magia sigillata. Sono scatole maledette> spiegò il minore.
<Scatole per tenere rinchiuso il male. Tipo vaso di Pandora?>.
<Si, sono costruite per contenere la forza dell'oggetto maledetto> rispose Sam.
<Nel suo diario papà parlava di un mucchio di roba. Oggetti pericolosi, feticci, ma non diceva dove fossero finiti> disse Dean.
<Infatti, questa deve essere la sua discarica> concordò il minore.
<Ne manca una!> esclamai davanti lo spazio vuoto.
<Magari non l'hanno aperta>.
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-Heroes don't wear capes-
FanfictionPrima parte Un rumore al piano di sotto mi fece svegliare di scatto. Guardai alle mie spalle se anche mio fratello si fosse svegliato, ma ovviamente non sentì nulla. Decisi di andare a controllare. Sentii dei vocii dalla cucina, così rimasi nascos...