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-6 giorni...

I due ragazzi uscirono dalla sala giochi ancora estasiati, ma, appena si chiusero la porta alle spalle, si accorsero della pioggia incessante che aveva iniziato a cadere.
La macchina era molto lontana, data la non disponibilità di parcheggio davanti il posto.
Erano praticamente bloccati e, a giudicare dall'insistenza con cui le gocce cadevano, il temporale non sarebbe finito presto.
La coppia rientrò dentro, non sapendo proprio cosa fare.
Il ragazzo provò a chiamare il fratello, per avvisarlo che avrebbero probabilmente tardato parecchio a causa della pioggia. Ma, proprio per colpa di essa, il suo telefono non prendeva.
Dean sbuffò esasperato dalla situazione, mentre Claire confermava l'incapacità di chiamare da cellulare.
Rimasero dentro la sala giochi per interminabili minuti, mentre il ragazzo continuava a fare avanti e indietro impaziente.
Lei, appoggiata al muro per tutto quel tempo, si rimise in piedi, andando verso la porta.
<Dove stai andando?> le chiese da dietro il ragazzo corrucciando la fronte.
<Fuori> rispose lei.
La ragazza uscì dal riparo, lasciandosi bagnare dalla pioggia.
<Ma che diavolo stai facendo?!> esclamò il ragazzo con gli occhi sbarrati.
Lei aprì le braccia, alzando il viso.
<Si vedono le stelle> disse lei, per poi girarsi verso Dean <Vieni>.
<Ma sei impazzita?! Piuttosto vieni tu, prima di prenderti una broncopolmonite!> esclamò lui di rimando.
Lei alzò le sopracciglia.
<Il grande Dean Winchester, uno dei migliori cacciatori, ha paura di due gocce?> chiese lei provocandolo.
Lui alzò gli occhi al cielo, <No> rispose incrociando le braccia al petto.

La ragazza prese a girare sotto la pioggia, col volto rivolto verso quei puntini luminosi che sbucavano da dietro le nuvole scure.
Lui si limitò a guardarla.
Così spensierata.
Sembrava quasi innocente.
Un sorriso nacque spontaneo sul suo volto e per un attimo desiderò di essere quelle stelle, guardate con così tanta meraviglia da quella semplice ragazza.
Lei, vedendolo ancora fermo immobile, provò ancora ad insistere e a convincerlo, ma lui non voleva uscire.
Lei, non capendo che il ragazzo voleva rimanere a guardarla, lo schizzò con i piedi, calciando una pozzanghera creatasi da poco tempo.
Il ragazzo spalancò la bocca sconcertato dalle azioni della ragazza.
<Oh oh, questo non lo dovevi fare> commentò lui scuotendo la testa.
<Beh, allora prendimi se ci riesci> lo provocò lei con un sorriso beffardo.
<Piccola stronzetta! Adesso ti faccio vedere io!> esclamò lui iniziando subito a rincorrerla, bagnandosi a sua volta.

Claire si mise a correre il più velocemente possibile, mentre Dean le stava dietro.
La ragazza cercò di raggirarlo vagando tra le macchine.
Riuscì a farla franca un paio di volte, ma solo perché il ragazzo le concesse più tempo.
Lei si mise su un lato di una macchina e lui sull'altro.
<Avanti Dean! Non ti devi trattenere con me!> esclamò lei.
Lui sorrise assottigliando gli occhi.
<Come desideri> disse per poi fare uno scatto verso di lei, facendole scappare un urletto per la mossa improvvisa.
Cercò di sfuggirgli, ma lui fu più veloce e riuscì a bloccarla, prendendola da dietro per la vita.
<Presa!> esclamò il ragazzo.
Il sorriso della ragazza sbocciò in una dolce risata.
Si guardarono con gli occhi brillanti.
Per un attimo i loro pensieri si sincronizzarono.
"Vorrei rimanere così per sempre", pensarono guardandosi.
Il ragazzo, con i capelli e i vestiti bagnati, pensò che fosse la stella più bella di tutto il cielo.
Il sorriso di lei le metteva in risalto gli zigomi, su cui scorrevano veloci gocce d'acqua, e gli occhi gioiosi e spensierati.
Tutti si fermò e per un momento ci furono solo loro due e nient'altro.

Il ragazzo abbassò lo sguardo sulle labbra della ragazza, per poi gettarsi su di esse.
Le mani di lei gli tirarono leggermente i capelli bagnati.
Quelle di lui accarezzavano voracemente il corpo fradicio della ragazza.
Talmente fu un bacio intenso e carico di passione, che si aggrapparono l'uno all'altro, non sapendo come essere più vicini di quello che già erano.
Lui, ancora attaccato alla ragazza, la spinse al muro, iniziando a scendere sul collo con la bocca.
Lei tirò la testa all'indietro, tenendosi alle spalle del ragazzo con le gambe molli.
Tuoni e lampi ruppero quel silenzio e una leggera brezza prese a soffiare, fino a diventare sempre più forte.
I due ragazzi si staccarono ansimanti e con le labbra gonfie.
<Tu sei proprio pazza!> esclamò lui alzando la voce per sovrastare il temporale.
<Ammettilo che mi adori proprio per questo!> ribatté lei.
<Si, ti adoro> disse lui, ma con un tono più basso, forse per evitare che lei lo sentisse.
<Cosa?> chiese Claire aggrottando la fronte.
<Niente> liquidò lui, tirando un sospiro di sollievo.
Ma lei lo aveva sentito eccome, tanto che il suo cuore mancò un battito.
<Anch'io> disse la ragazza quasi in un sussurro.
<Cosa?> chiese il ragazzo di rimando.
Lei sorrise, credendo che neanche lui avesse capito.
<Niente>.
Dean sorrise meno di quanto stesse sorridendo interiormente.
Anche lui l'aveva sentita, ma aveva preferito far finta di nulla.

A quel punto, bagnati fradici e col cuore a mille, i due giovani corsero verso la macchina, per poi ritornare nella stanza del motel.
Ad aspettarli, molto impaziente e preoccupato, c'era Sam, che tamburellava nervosamente sul tavolo.
Qualcuno bussò alla porta e lui si alzò, aprendola, ritrovandosi davanti i due ragazzi completamente bagnati e con un sorrisone sul volto.
<Ma dove diavolo eravate?!> esclamò lui allargando le braccia per dare enfasi.
<Rilassati Sammy, col temporale non prendeva> rispose tranquillamente il fratello togliendosi la giacca.
<Rilassati?! Pensavo vi avessero rapiti!> esclamò di rimando il minore.
La ragazza gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla.
<Sam, adesso siamo qui. Eravamo andati alla sala giochi e, quando ce ne stavamo per andare, ha iniziato a diluviare, quindi siamo rimasti lì> spiegò lei con tono calmo.
<E perché siete bagnati?>.
<Perché Claire è totalmente pazza!> rispose il maggiore, guadagnandosi un pugnetto sul braccio da parte della ragazza.
I due andarono poi nel bagno, dove si asciugarono col phon ridacchiando per tutto quello che era successo.
Nell'altra stanza, Sam li sentiva e si convinceva sempre di più che tra quei due qualcosa di molto forte stava nascendo.
Perciò sorrise.
Poi si ricordò che cosa sarebbe avvenuto di lì a breve e il suo sorriso si spense, preoccupato da ciò che ne sarebbe conseguito dopo quel fatidico giorno.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora