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-6 giorni...

Io e Dean uscimmo altre volte insieme, facendo finta di essere una coppia normale. Il tutto sotto lo sguardo compiaciuto di Sam che, ogni volta che lo portavamo con noi, dopo poco inventava qualche scusa, ritornandosene in camera.
Non che a noi dispiacesse più di tanto.
Quella sera riuscimmo a trovare una sala giochi e dire che ci fiondammo all'interno era dire poco.
Ritornammo ad essere letteralmente dei bambini con gli occhi sognanti.
Decidemmo di iniziare con qualcosa di semplice. E cosa c'è di più semplice di Acchiappa la Talpa.
Riuscimmo a beccarne più di qualcuna, ma alcune ci sfuggirono.
Dean passò davanti la Claw Machine, senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Io, al contrario suo, mi misi ad osservare i pupazzi che, devo ammettere, erano molto carini.
Il ragazzo si girò non vedendomi al suo fianco, per poi trovarmi davanti a quella macchina, nel disperato tentativo di vincere qualcosa, senza riuscirci.
Sospirando ritornò indietro sui suoi passi, raggiungendomi.
<Quale vuoi> chiese lui ed io glielo indicai.
<Ci ho già provato almeno cinque volte, ma queste cose sono truccate. Probabilmente quel braccio meccanico non riuscirebbe a prendere neanche una piuma!> esclamai frustrata.
<Ed è proprio per questo che io conosco un trucco> disse il ragazzo.
Gli porsi un gettone, ma lui lo rifiutò, facendomi accigliare.
Poi si abbassò, poggiando le ginocchia sul pavimento.
<Scusa, ma cosa hai intenzione di fare?> gli chiesi confusa.
<Zitta e coprimi> ordinò lui.
Alzandosi le maniche infilò il braccio nel buco dove uscivano i peluche e, allungandosi il più possibile, riuscì ad acchiappare il pupazzo di Scooby Doo, tirandolo fuori.
Si abbassò le maniche e con sguardo disinvolto mi porse Scooby, che strinsi a me.
<Grazie, cowboy!> esclamai sorridendo, contagiandolo.
<Di niente, raggio di sole>.

Passammo a giochi più intensi come Pinball, che ci fece imprecare alquanto, soprattutto quando la biglia cadeva proprio in mezzo le levette.
Poi ci imbattemmo nel biliardino dove, modestamente e a dispiacere di Dean, vinsi con tre punti di stacco.
Inutile dire che il ragazzo ha rosicato parecchio.
Poi appena due insopportabili ragazzini ci lasciarono il posto, ci sfidammo con l'Hockey da Tavolo dove, però, finimmo in pareggio.
Ci girammo un altro po' la sala e, appena Dean adocchiò il Mini Basketball, subito gli corse incontro, pregandomi con lo sguardo di fare una partita, a cui accettai solo se mi avesse sfidato sul Pump It Up.
Riluttante accettò la mia proposta ed iniziammo a cercare di fare più canestri possibili in un minuto.
Il ragazzo mi stracciò completamente, lanciandomi uno sguardo compiaciuto.
Il suo sorriso si spense quando gli ricordai del Pump It Up, mentre il mio crebbe maleficamente.
Arrivammo davanti il gioco.
Inserii il gettone.
Salimmo sulle piattaforme con le frecce.
Sullo schermo si proiettò la coreografia associata a Livin' La Vida Loca di Ricky Martin.
Ci scatenammo, lanciandoci di sottecchi sguardi di sfida.
La musica terminò e noi scendemmo, aspettando i risultati.
Dean alzò gli occhi al cielo vedendo il mio punteggio più alto del suo.

Rimanevano solo due giochi e poi la nostra vita sarebbe stata completa.
Il bowling e il biliardo.
Ci avviammo verso le piste da bowling, infilandoci le apposite scarpe e dando i nostri nominativi che presto comparvero sullo schermo.
<Sai come si gioca?> mi chiese il ragazzo ed io alzai un sopracciglio.
<Tesoro, me l'hai chiesto davvero?! Ovvio che so come si gioca!> esclamai in risposta scegliendo accuratamente la palla.
Presi qualche passo di rincorsa e abbassandomi lanciai la palla.
Sette birilli andarono giù, ma tre rimasero in piedi.
Mi concentrai per lanciare la seconda volta e anche quei tre caddero.
Spare!
Mi girai verso il ragazzo.
<Tocca a te, cowboy>.
Lui prese la palla e si apprestò a lanciare.
Otto birilli andarono giù, lasciandone due.
Dean si girò verso di me sorridendo beffardo, per poi fare per lanciare di nuovo.
Mi avvicinai silenziosamente dietro di lui.
<Dean> gli urlai nell'orecchio, facendolo distrarre.
La palla prese a curvare, finendo nel binario.
<Figlia di puttana!> esclamò lui girandosi verso di me.
Risposi con un semplice sguardo innocente, per poi riprendere la palla.
Riuscii a fare uno strike, ma quando feci per fare il secondo tiro, Dean mi diede una leggera spinta, facendomi colpire solo quattro birilli.
<Stronzo>.
Andammo avanti con sabotaggi di ogni tipo, anche sussurri o carezze. Persino solletico.
Finimmo la partita nuovamente in pareggio.

Mancava solo il biliardo.
<C'è un problema> annunciai, facendolo girare stranito <Io non so giocare>.
<Beh, allora puoi considerarlo risolvo, perché io sono il campione di biliardo> rispose lui, per poi avvicinarsi e porgermi una stecca.
Sistemò le palle al centro del tavolo con molta cura.
<Allora, la prima buca stabilisce chi ha le palle piene e chi quelle mezze. Il tuo obiettivo è quello di imbucare tutte le tue palle e, solo alla fine, la 1, ovvero quella gialla. Se la imbuchi prima hai perso. Se tocchi le palle oppure imbuchi anche la bianca è fallo> spiegò brevemente.
<Giocheremo con le regole di palla 8 e palla 15> iniziò lui <Praticamente queste due palle possono essere imbucate solo nelle buche centrali e ti daranno un piccolo vantaggio sull'avversario>.
Annuii sicura, per poi impugnare la stecca.
<Aspetta> mi fermò mettendomi alle mie spalle <Se metti la mano così ti sarà più facile> mi consigliò spostando le mie mani.
Sentii il suo fiato caldo sul collo.
Scoccai e la 2 entrò in buca d'angolo.
<Hai le piene> dichiarò lui, per poi strofinare un gessetto sulla punta della stecca.
Feci per tirare di nuovo, ma stavolta non imbucai niente.
Lui si piegò, prendendo saldamente la stecca e andando in cerca del suo obiettivo.
Colpì e la 9 entrò nella buca centrale.
Colpì di nuovo, non prendendo nulla.
<Non andarci leggero. Voglio vedere cosa sai fare veramente> gli dissi.
<Non vorrei rovinarti la tua prima partita, raggio di sole> rispose lui.
<Oh, non ti preoccupare per me. Preoccupati del tuo punteggio piuttosto, cowboy> ribattei in tono di sfida, piegando mi e tirando.
La 6 in buca centrale.
Scoccai ancora.
La 4 in buca d'angolo.
Lui mi studiò con lo sguardo mentre colpii di nuovo, ma stavolta niente.
Scoccò con potenza.
La bianca colpì sia la 12 che la 14, facendole entrare entrambe nelle buche negli angoli.
Alzò lo sguardo su di me, sorridendomi beffardo, per poi ritirare.
La 10 in buca centrale.
Poi toccò nuovamente a me.
Riuscii a imbucare la 7 con una doppia sponda e la 8 nella buca centrale di destra.
Lui riprese in mano la situazione, imbucando la 15 nella buca opposta alla mia.
Tirò ancora.
La 11 e la 13 in buca.
Gli mancava solo la 1 e avrebbe vinto.
Trattenni il respiro e incrociai le dita.
Scoccò.
La 1 colpì l'angolo della buca, ma non entrò.
Esultai mentalmente e lui imprecò.
Strinsi la stecca e colpii.
La 3 e la 5 andarono giù.
Rimaneva solo la 1.
Presi un respiro profondo e, prendendo bene la mira, colpii.
Ci furono attimi di silenzio mentre la palla rotolava sul tavolo verde.
Buca d'angolo.
<Ho vinto!> esclamai ad alta voce esultando.
Lui alzò gli occhi al cielo.
<Solo fortuna del principiante> commentò.
Continuai ad esultare, fino a quando non arrivammo davanti la cassa.
Consegnammo tutti i ticket vinti ad un uomo, che ci indicò cosa potevamo comprare.
Dean prese un piccolo peluche di un pagliaccio, che avrebbe probabilmente dato a Sam, vista la sua grande repulsione per i clown.
Io, invece, presi una molla gigante arcobaleno, per poi porgerla al ragazzo, cui si illuminarono gli occhi.
<Per me?> chiese speranzoso.
<Certo! Per ringraziarti del pupazzo di Scooby Doo> risposi.
<Come facevi a sapere che la volevo?> chiese sorridente come un bambino.
<Ho notato come l'avevi adocchiata sin da quando siamo entrati> risposi e il suo sorriso si ingrandì ancora di più.
<Grazie>.

-Heroes don't wear capes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora