Arrivammo all'ospedale e subito scesi dalla macchina, andando verso la stanza di mio fratello.
Mi fermai sulla soglia della porta, intravedendolo.
Presi un respiro profondo ed entrai, mentre Dean rimase fuori.
Sulla destra si trovava un letto vuoto, mentre sulla sinistra della stanza c'era Chris, attaccato a dei fili per il monitoraggio e a un tubo per respirare.
Mi si formò un groppo alla gola.
Il naso prese a pizzicare.
Tirai su con il naso.
Mi sedetti al fianco del ragazzo e gli presi la mano.
<Ehi, sono io. In verità non so nemmeno se mi senti> iniziai ridendo nervosamente.
<Il temporale mi ha svegliata e...ho avuto paura. Sai, è stata la prima volta che ho passato una tempesta senza di te>.
Abbassai lo sguardo.
<Ho pensato che anche tu avessi paura e che ti sentissi solo. Così sono venuta in fretta e furia>.
Gli strinsi delicatamente la mano e gli occhi mi si fecero lucidi.
<Mi dispiace di averti lasciato. Mi dispiace davvero tanto. Forse, se non me ne fossi mai andata, tutto questo non sarebbe successo> dissi abbassando il capo.
Tirai su col naso.
<Probabilmente adesso mi diresti di smetterla di darmi colpe> ridacchiai nervosamente, <Ma sai bene che è più forte di me> continuai sospirando amaramente.
<Adesso capisco come ti sentivi quando ero in ospedale. E non penso di averti chiesto abbastanza scusa per averti fatto stare così in pensiero per me>.
<Ricordi cosa facevo quando eri triste?>, allungai la mano e gli accarezzai i capelli, mentre una lacrima solitaria prendeva la sua via sul mio viso.
<Ti facevo appoggiare la testa alla mia spalla e ti accarezzavo la testa, fino a quando non ti calmavi e mi dicevi cosa non andasse. Soprattutto dopo la morte di papà> dissi sussurrando, asciugandomi gli occhi.
Mi sporsi, appoggiando la mia fronte alla sua, lasciando scorrere le lacrime.
<Siamo io e te...per sempre> sussurrai sorridendo leggermente.Rimasi ancora un po' con lui, riprendendo alcuni ricordi della nostra infanzia.
Ad un certo punto nella stanza si irradiò un rumore sordo e continuo, proveniente dal monitor di monitoraggio.
Il petto di mio fratello si alzò in un movimento innaturale, facendomi scattare in piedi.
<Chris!> esclamai avvicinandomi.
Delle infermiere accorsero, con un carretto.
<Presto! Sta avendo un arresto cardiaco!> esclamò una, iniziando il massaggio cardiaco.
<Per favore, mi dite che sta succedendo?> chiesi spaventata con gli occhi lucidi.
Uno mi si avvicinò, prendendomi per le spalle.
<Signorina, adesso deve uscire> disse lui, ma io non lo ascoltai, cercando di andare vicino a mio fratello.
<Claire, vieni. Usciamo da qui> esclamò Dean prendendomi per un braccio.
Cercai di fare resistenza, ma lui mi trascinò fuori.
Mi presi il viso tra le mani, cercando di calmarmi, ma tutto sembrava inutile.
Le lacrime non volevano smettere di scendere.
Osservai le mie mani, che tremavano all'impazzata.
Il ragazzo mi prese per le spalle.
<Claire, calmati. Andrà tutto bene->.
<No no! Lui sta, sta...> il fiato mi mancò improvvisamente.
Il respiro divenne corto.
Allargai il colletto della maglia, ma la situazione non sembrava cambiare.
Appoggiai una mano sul braccio del ragazzo, aggrappandomici.
<Che c'è? Che succede?> chiese lui subito preoccupato.
<Non lo so. Non lo so. Non, non respiro> formulai ansimante col cuore a mille.Intravidi un bagno infondo al corridoio e mi ci fiondai, seguita dal ragazzo, forse più confuso di me.
Mi accasciai contro il muro, con la vista appannata.
Un freddo innaturale si aggiunse al caldo improvviso.
<Claire!> esclamò con tono grave il ragazzo mettendomisi davanti <Che devo fare? Come ti posso aiutare?> mi chiese in preda al panico, ma non riuscivo a rispondere.
Continuavo ad agitarmi col respiro affannato.
Dean mi prese la testa tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi.
<Claire, ehi, va tutto bene. Va tutto bene. Tutto andrà per il meglio. Tutto si sistemerà> cominciò lui cercando di mantenere un tono calmo.
Si avvicinò leggermente.
<Non sei sola. Ci sono io adesso e resterò con te fino a quando vorrai. Non ti lascio e non lo farò mai, ok?> continuò.
Annuii.
<Mi dispiace...> sussurrai scoppiando nuovamente a piangere.
Lui mi attirò in un abbraccio, accarezzandomi la schiena e la nuca, mentre io mi lasciavo in un pianto liberatorio sul suo petto.
<Shh, va tutto bene. Senti il mio battito?> chiese poi ed io annuii.
<Bene, concentrati su quello. Solo sul battito>.
Piano piano il mio respiro si calmò e smisi di affannarmi e di piangere.
Lui continuò ad accarezzarmi.
<Ecco, brava. Adesso va meglio?> chiese prendendomi il viso tra le mani per guardarmi.
Annuii e lui sorrise sollevato.
<Ti prego, non farlo mai più, se no poi mi verrà un infarto e dovrai essere tu a salvarmi> esclamò, strappandomi un sorriso.
Lui mi accarezzò delicatamente la guancia.
<E poi, sei più bella quando ridi> disse con un sorriso sghembo.
Lo abbracciai nuovamente, lasciandolo un attimo sorpreso.
<Grazie davvero, cowboy>.
<Non c'è di che, raggio di sole>.
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-Heroes don't wear capes-
FanfictionPrima parte Un rumore al piano di sotto mi fece svegliare di scatto. Guardai alle mie spalle se anche mio fratello si fosse svegliato, ma ovviamente non sentì nulla. Decisi di andare a controllare. Sentii dei vocii dalla cucina, così rimasi nascos...