Parte 2

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La nascita di ogni nuova creatura è sempre un bagliore di speranza nell'oscurità dell'esistenza.

La natura sa nascere e rinascere in ogni situazione.

In montagna o in una crepa nel cemento troverai un bel fiore che lotta contro le avversità per emergere, trovando una vittoria per la sua flebile vita.

Come il bocciolo anche l'essere umano è capace di adattarsi alle sfide, preparate a dovere dal creato.

Proprio in uno di questi angoli dimenticati da Dio, ha inizio la nostra storia.

Nel bel mezzo di quella landa deserta e inospitale, sorgeva un umile villaggio.

Il tempo sembrava stagnare, ogni giorno pareva già visto e vissuto.

Il terreno arido lasciava poche speranze all'abilità dei contadini. Costretti a percorre svariati chilometri per raggiungere un piccolo torrente, sulle cui rive era possibile arare.

Pochi uomini avevano seguito il richiamo della campagna, tutti costretti dalle rispettive famiglie.

Quasi tutti imprecavano contro il destino per la loro discendenza poco ambita.

Quel giorno il giovane Alexis, percorrendo le vie agricole, era più arrabbiato del solito contro la sua triste esistenza.

- Ragazzo, come mai quella faccia cupa? – domandò Giorgio, un vecchio amico di suo padre.

- Niente di più da ieri, ma vorrei di più dalla vita. –

- Voi giovani, siete sempre con la testa fra sogni irrealizzabili. –

- Forse, ma preferisco sognare l'irrealizzabile, piuttosto che fare come te e arrendermi al mio destino. –

Dopo questo veloce scambio di prospettive di vita, aumentò il passo per allontanarsi il più velocemente possibile.

Quei discorsi sul realismo, non gli erano mai piaciuti.

Per il resto della giornata sfogò la sua arrabbiatura nel lavoro, fino al calare del sole.

In genere non si attardava mai così tanto, perché senza luce naturale la via del ritorno era molto pericolosa.

Molti erano i pericoli che attendevano chi affrontava l'oscurità.

I racconti degli anziani erano pieni zeppi di mostri e dei così detti: Pirati della landa.

Questi' ultimi discendenti diretti di una famiglia che fu esiliata perché alcuni suoi membri furono scoperti a rubare provviste per il duro inverno alle porte.

Furono abbandonati in mezzo al nulla e con l'avvertimento a non farsi più rivedere.

Giurarono vendetta e, con il favore delle ombre, saccheggiare i viandanti.

D' allora divennero il principale incubo di chi percorreva le vie agricole.

Tutte queste dicerie non erano mai state prese su serio da Alexis, le considerava solamente delle visioni di qualcuno che ha bevuto troppo.

Eppure, passo dopo passo, cresceva dentro di sé la preoccupazione.

Nella sua mente quelle leggende lentamente, ma inesorabilmente, prendevano sempre più vita.

Nei suoi ricordi, affiorava il racconto del mostro sabbioso.

Una creatura creata per spaventare i bambini più cattivi e indisciplinati.

Si narra che avesse la forma di un serpente, ma che potesse arrivare anche a sei metri di lunghezza.

La sua caratteristica, da cui prese il nome, è il sapere spuntare fuori dalla sabbia per attaccare la sua sfortunata preda.

Il silenzio della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora