Parte 17

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Il momento era giunto, la guerra stava per avere inizio.

Anche il cielo aveva deciso di partecipare, mostrando le sue lacrime a forma di pioggia battente.

Le truppe del presidente marciavano verso il paese a gran velocità, a parte gli ufficiali, tutti erano a piedi.

Questa scelta veniva direttamente da Gioacchino in persona perché voleva umiliare il più possibile il suo nemico.

Uno scontro uomo contro uomo, lasciando da parte i grandi carri da guerra.

Non aveva, però, voluto rinunciare alle armi laser.

Già solo questo sbilanciava la bilancia della tecnologia a favore del suo potente e numeroso esercito.

All'ingresso del paese non trovarono anima viva.

- Avranno avuto paura di noi e sono scappati! – sentenziò un generale.

- Non sia sciocco, avranno architettato qualcosa. – rispose seccato il presidente.

- Mandi qualcuno a controllare! –

- Voi laggiù, andate a vedere! –

Lentamente il gruppo selezionato andò in avanscoperta.

Subito dopo aver esaminato i primi vicoli, fecero rapporto via radio.

- Qui non c'è nessuno. –

- Non vedete nulla di strano? –

- Nulla.

Un momento, c'è una scatola che sembra contenere dei fuochi d'artificio. –

- Fuochi d'artificio? – ripeté il generale.

- Presto li faccia tornare indietro! – urlò Margaret.

Il generale non ebbe il tempo di dare l'ordine che si sentii una forte esplosione provenire da quella direzione.

- Imbecille, quelli non erano fuochi d'artificio, ma bombe! Hanno aspettato che mandassimo là qualcuno per farle esplodere. –

- Calma Maggie, ora ci penso io.

Presto, mandate i droni a controllare il resto del paese. – ordinò, con voce calma, ma decisa Gioacchino. –

La loro ispezione non portò nulla, ma uno non fece rapporto e non tornò indietro.

- Ecco sono lì, moviamoci! –

- Avete sentito, in marcia! –

Schierati in formazione, i soldati avanzavano velocemente.

Il punto in cui il drone aveva mandato l'ultimo segnale era la piazza principale del paese.

Quale miglior posto per la battaglia finale, se non nel cuore della vita del paese?

Ad aspettare dall'altra parte della piazza c'erano i paesani, pronti a combattere fino alla morte per salvare le loro case.

Davanti a tutti, a guidare quel maldestro esercito di volontari, c'era ovviamente Alexis.

Per non essere da meno, Gioacchino fece lo stesso e si mise in prima linea.

- Finalmente vi fate vedere, la paura vi ha tenuto nascosti! –

- Ti sbagli, non è paura, ma prudenza. –

- Prudenza? Così pensi di vincere una guerra? Aspettando e nascondendoti? –

- L'esito di una guerra non è mai scontato e non esiste una strategia univoca per la vittoria. –

- Vedremo se le tue buone doti oratorie saranno sufficienti contro il mio esercito.

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