Parte 7

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Essere allievo di un così grande maestro è un tale privilegio che diventa un peso. L'attenzione deve essere massima per cogliere ogni gesto, dal più elementare al più complicato.

L'importante è che non sfoci in ossessione; l'insegnante deve intuire possibili atti di fede cieca e correggerli immediatamente.

Il rapporto fra educatore e alunno è simile a quello fra un padre e un figlio, ma più sincero. È privo del limite imposto dall'ambiente famigliare.

Si è più sinceri con un amico rispetto ad un genitore; si pensa che un nostro coetaneo capisca meglio i nostri problemi e saprà aiutarci meglio.

Dimentichiamo, però, il dono dell'esperienza portato dall'età.

Una qualsivoglia persona più avanti con gli anni di noi ha vissuto e risolto ostacoli che solo il tempo pone nel cammino chiamato vita.

Essere scelti dal destino è un ulteriore macigno da portare sopra le spalle del proprio io.

Come può reagire un giovane ad una simile pressione?

La risposta si dirama in due strade: una positiva e un'altra negativa.

Non esistono vie di mezzo, o affoghi o voli verso la grandezza.

Il ritmo degli allenamenti era pesante e stressante.

Le lezioni spaziavano nei più svariati campi perché la conoscenza è potere.

Fisico e mente era allenate in egual misura in un dualismo che rimaneva in un equilibrio perfetto.

Cesare capiva eventuali segni d'insofferenza del suo giovane adepto e cercava di trasmettergli tutta la fiducia che aveva in lui.

Un momento in particolare va narrato; al termine dell'ennesimo giorno snervante ed estenuane per il corpo, Alexis venne colpito da un senso d'inadeguatezza e crollò nello sconforto più totale.

Era seduto su un tronco, i suoi occhi erano pieni del vuoto tipico della disperazione.

Lentamente si accomodò al suo fianco.

- Quella pianta deve essere proprio bella, sono minuti che l'osservi intensamente. –

Fu una battuta per spaccare il ghiaccio del silenzio.

Ebbe l'effetto sperato, un tenue sorriso sopraggiunse al ragazzo.

- Non credo di farcela, non posso essere io il prescelto. –

- Se ti ricordi abbiamo già avuto una conversazione simile in passato e non voglio ripetermi perché sarebbe inutile.

Solo tu puoi trovare dentro di te la forza e le motivazioni per continuare quest'avventura.

Un aiuto, però, voglio dartelo. –

Passo la mano verso la vegetazione di fronte a loro e il paesaggio cambiò come d'incanto; i fitti rami della flora cedettero il posto alle dolci acque di uno splendido mare. La terra che calpestavano diventò una bellissima sabbia dal rosa colore.

- Ogni tanto, per capire chi sei, devi guardare il mare.

Ti lascio al suono del mare, capace d'ispirare. –

Quelle melodie rilasciate dal movimento ondulatorio delle acque ebbero l'esito di tranquillizzare Alexis.

In esse vi ritrovava il fascino estremo e minimale della natura nella sua forma più pura, quella incontaminata.

Le ragioni che ci spingono a compiere determinate azioni sono molteplici, ma la migliore resta la propria volontà.

Nel mondo la maggior parte della popolazione lavora per bisogno e accetta qualunque incarico pur di racimolare abbastanza per il proprio sostentamento e per quello della propria famiglia.

Il silenzio della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora