Essere prigionieri non è mai bello, ma esserlo dell'uomo più temuto e rappresentato come erede diretto del diavolo, è anche peggio.
Alexis ripensò a quanto fu sciocco da parte sua ritirarsi con il buio.
Per una vita gli era stato raccomandato di non farlo, ma lui era sempre stato poco incline alle regole.
Era ancora poco più che un ragazzo, quel momento della vita in cui sei arrabbiato con il mondo e con chi lo abita.
Vedi le regole come un ostacolo alla felicità individuale, una gabbia ardita per poterti controllare.
Quando sentiva i racconti sui Pirati della landa, spesso provava una sorta di ammirazione perché li riteneva liberi.
Nessuno sapeva niente su come vivessero, ma solo che erano sempre pronti a saccheggiare chiunque si trovassero davanti.
Ora il loro imperatore, così si era definito, era davanti ai suoi occhi che erano stati liberati dalla benda.
Un uomo di circa cinquanta anni, dalla pelle molto chiara, che vestiva completamente di nero. Anche il suo viso ara avvolto dall'oscurità perché portava uno strato di trucco nero. Incuteva timore e sembrava pronto alla guerra in qualsiasi istante.
Emanava carisma da tutti i pori, chiunque guardandolo passare sarebbe rimasto ammaliato.
Gli uomini vedevano in lui il leder fermo e determinato, che tanto apprezzano.
Mentre le donne subivano il fascino del bello e tenebroso.
Il bene, dopo un po', annoia e allora meglio farsi stregare dal male. Sarà la scelta sbagliata, ma è la cosa che ci si tiene vivi.
Questo spiega anche gli eccessi, di cui ci pentiamo sempre, ma non sappiamo farne ameno.
Spaventato, ma anche incuriosito da quell'uomo che aveva già movimentato la sua scontata esistenza, domandò.
- Che cosa vuoi farne di me? –
- Non ho ancora deciso, ti porterò al nostro covo poi si vedrà. –
Con il favore delle luci del sole, lasciarono l'angusta grotta.
Blake slegò Alexis da qualsiasi corda o impedimento di qualsivoglia genere. Sapevano entrambi che in un eventuale scontro, il risultato sarebbe stato scontato.
Infatti, l'imperatore era più forte fisicamente ed era anche meglio equipaggiato.
Kaiser fece camminare il suo prigioniero davanti a lui, di circa un metro.
In questo modo avrebbe avuto il tempo di reagire ad una qualsivoglia forma di ribellione.
La loro cadenza ricordava una marcia militare, il ritmo sempre uguale permetteva un maggiore controllo.
Il sole era forte e sembrava fondere le pietre, la sabbia cominciava a scottare.
Gocce di sudore cadevano sul viso, colpendo gli occhi.
Più passava il tempo e più la vista calava. I contorni delle figure in lontananza
erano sempre meno precisi e più un tutt'uno con paesaggio, a comporre un'unica striscia di varie sfumature.
Le allucinazioni, in queste condizioni, sono una naturale conseguenza; per questo ai primi tremori della terra, entrambi non fecero caso.
L' immaginazione è sconfinata, se stimolata con agenti esterni.
Opposta o parte di essa è la paura, che rappresenta il nostro attaccamento alla vita.
Appena il terrore cominciò a circolare nel sangue di Alexis, perché stava comprendendo ciò che sarebbe successo da lì a poco, corse più forte che riuscii senza guardarsi indietro.
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Il silenzio della libertà
Pertualangan"Il silenzio della libertà" è un romanzo avvincente che esplora i temi della libertà, del destino e della moralità attraverso la storia di Alexis, un giovane uomo che si trova a sfidare le avversità in un mondo ostile. Ambientato in un villaggio rem...