Parte 53

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Come successo altre volte, mi svegliai con un gran mal di testa.

Stordito e non del tutto lucido, cercai di capire dove mi trovassi.

Per prima cosa mi alzai da terra.

Guardandomi in torno, capii che non ero più in città.

Ma allora dove mi trovavo?

Pensai di essere tornato nel mondo digitale, fatto che mi rattristava molto.

Dopo qualche occhiata, qua e là, presi consapevolezza che non conoscevo assolutamente quel luogo.

Eccomi là, a ricominciare ancora volta.

In quel momento pensai che la mia vita fosse a cicli.

Ognuno ha un inizio e una fine.

Pensandoci un attimo, tutti hanno una vita formata da tante parti, grandi o piccole che rappresentano il trascorrere del tempo della nostra esistenza.

Questa visione della vita in parti, la trovo molto meglio che vedere la vita

come una linea retta con l'inizio (la nascita) e la fine (la morte).

L'esistenza di ognuno di noi non può essere solo questo: nascita e morte.

Da qualche parte ho sentito una frase che pressappoco dice questo: nella vita di ognuno c'è la nascita e la morte, tutto quello che c'è in mezzo è solo illusione.

Posso anche essere d'accordo perché, se pensiamo al numero di persone che dall'alba di tempi hanno abitato questo nostro pianeta noi ne ricordiamo davvero pochi.

Fra miliardi di persone, che nel tempo si sono lasciate posto, forse ne ricordiamo delle migliaia. E di tutte le altre?

Per intenderci se vi parlo delle Crociate, vi verrà in mente Riccardo Cuor di Leone, ma di tutti i soldati che realmente hanno combattuto: niente.

Perché nei libri di storia non c'è traccia. Quindi la loro vita può essere

considerata un'illusione? Forse sì, ma se potessimo domandarglielo a loro, ci

risponderebbero di no.

Quindi qual' è la verità? Nessuno può rispondere.

Per come la vedo io, la loro vita comincia essere un'illusione nel momento in cui il loro cuore smette di battere. Prima no, perché nei settanta/ottanta anni che hanno vissuto avranno provato delle emozioni. E qui mi ricollego all' inizio, avranno avuto momenti belli e gioiosi, e altri brutti e cupi.

Ma ognuno di quei cicli che compongono la loro esistenza, meritava di essere vissuto.

Dal momento in cui si smette di essere in questo mondo, le nostre emozioni non hanno più significato. Sono ceneri che vengono spazzate via dal tempo. Per questo dico che, se noi guardiamo la vita di quei soldati, la loro esistenza è una linea retta con una sola oscillazione, le Crociate.

Ma loro diranno, con ragione, che è troppo riduttivo.

Infatti, nell'arco della loro esistenza, avranno avuto una moglie, dei figli e chissà quali altre storie da raccontare.

Per quanto riguarda la mia vita, più che una linea, la si può raffigurare con un cerchio. La peculiarità di questa figura geometrica è che non ha né un inizio e né una fine.

In quel momento, mi sentivo proprio così.

Avevo girato, vissuto varie situazioni e varie emozioni, ma ancora non sapevo che cosa ne sarebbe stato di me.

Mi trovavo perso in mezzo ad un campo di grano.

Alzandomi, sentii come un gusto di sconfitta.

Dopo tanto tempo, pensavo di aver trovato uno scopo nella vita, spazzato via

Il silenzio della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora