Parte 5

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Alexis non era una persona esemplare, molte cose avrebbe preferito non aver mai fatto.

Ma continuava ad imparare come essere un brav'uomo, prima che il suo cammino inciampasse su Kaiser.

Lui e la sua gente mostravano l'orrore della follia umana, nascosta dalla scusa della cattiveria della vita.

Nei loro confronti provava disgusto, odio e paura.

Ma paura di cosa?

Forse che gli avrebbero fatto del male, ma gli avevano offerto del "cibo" e lasciato libero di vivere la propria avventura, allora di cosa?

Aveva il terrore di diventare come loro; la sua moralità avrebbe resistito alla perfidia dell'esistenza?

Avrebbe avuto ragione Blake e lui si sarebbe abbassato a tutto pur di sopravvivere?

Quanto il filo della forza di volontà può resistere sul rasoio della vita?

A giudicare dalla storia umana non molto.

Alexis avrebbe fatto la differenza? O sarebbe stato uno dei tanti?

Persone buone, ma che ad un certo punto si sono fatte prendere dalla parte oscura dell'anima rappresentata dai vizi e peccati, ne è pieno il mondo.

Chi stabilisce cosa è giusto fare e cosa no?

L' omicidio è il reato più grave e atroce da commettere, ma se lo esegui in stato di guerra contro uno di bandiera diversa, diventi un eroe.

Lo stesso atto, ma in circostanze diverse, cambia la valutazione finale?

Forse esiste veramente una zona che rientra sia nel bene che nel male.

Dove la luce e l'oscurità dello spirito si mescolano in un dualismo in cui nessuno vince o perde.

Tutto questo era la riflessione che girava come una trottola nella mente di Alexis.

L'impenetrabile palude non distava molto, ma la sua fama la rendeva vicino e lontana allo stesso tempo.

Superata una piccola collina, i suoi occhi vennero rapiti dal fascino di quel luogo.

Non era certo uno dei posti più belli sul pianeta, ma il suo essere cimitero di anime e corpi degli avventurieri che osavano sfidarla, la rendevano ammaliante e attraente.

Come può una zona, tanto cupa e spaventosa, essere anche capace di sedurre il cuore indomito dei suoi corteggiatori?

Il terrore della morte ci perseguita durante il nostro girovagare per il mondo, ma sfidarla ci rende vivi.

Tutti la temano, ma pochi la rispettano.

Per non essere da meno anche il nostro giovane protagonista era pronto l'avventura.

Per dovere di cronaca bisogna sottolineare che si trovava lì per ordine dell'imperatore; ma alle orecchie di un giovane che cercava ancora la sua strada non sembrò un'imposizione, ma più un'opportunità per conoscersi meglio e mettersi alla prova.

Ormai si trovava a pochi passi dall'inizio dell'impenetrabile palude, con timore mosse i suoi primi insicuri passi al suo interno.

Subito l'acqua stagnante gli bagnò i piedi, dentro quei pochi centimetri poteva nascondersi qualsiasi cosa.

La vegetazione era fitta e la vista oscurata dalle piante che nascevano e s'intrecciavano fra loro.

Con determinazione si fece largo.

Aveva ormai superato l'impatto iniziale con l'ambiente circostante e pensò che non fosse poi così terrificante.

L'unica cosa che continuava a dargli fastidio era un fortissimo odore che ricordava lo zolfo.

Il silenzio della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora