Dopo cena Alexander ci volle incontrare nella sua tenda.
Puntualissimi, io e Demo, entrammo nella sua dimora.
Ci stava aspettando con ansia e preoccupazione.
Tutti e tre ci sedemmo attorno ad un tavolo, nessuno voleva essere il primo a
parlare. L'aria era molto tesa.
Immagino quanti ricordi provocava guardarsi negli occhi. Il maestro fu il primo a parlare.
- Prometeo mi ha raccontato come ti hanno cacciato. –
- Non ti preoccupare, riprenderò il comando. – rispose irritato, Demo.
- Come pensi di fare? –
- Non lo so ancora. Ma non penso di rimanere qui a vita. –
- Questo mi fa piacere sentirtelo dire. –
- Lo immaginavo. –
A questo punto intervenni io, per fermare il discorso che stava portando a scaldare gli animi.
- Non pensate troppo avanti nel tempo, concentriamoci su quello che dobbiamo fare nei prossimi giorni.
Alexander, poiché state costruendo qui il villaggio, deduco che non avete trovato la città del Sole. –
- È così, l'abbiamo cercata, ma poi la mia gente si era stancata e ci siamo accampati qui. Questo è un buon posto. –
- Un buon posto? Poveri illusi. – commentò sarcastico Demo.
- Che cosa vuoi dire? Spiegati meglio. – rispose il maestro.
- Lo vuoi proprio sapere? –
- Certo, io voglio il meglio per la mia tribù e, se questo posto porta pericoli, lo voglio sapere. –
- Bene, allora, sappi che non molto lontano da qui, si trova la tribù di Fobo. –
Subito Alexander voltò il viso verso di me.
- È vero? –
Risposi deluso, perché sapevo che stavo per comunicare una brutta notizia.
- Sì, inoltre c'è la possibilità che alcuni cacciatori della tribù, allungandosi un po' nella caccia, finiscano per trovarvi. Ma poi, com'è possibile che non l'abbiate visto? –
- Siamo scesi dalla montagna, probabilmente lo abbiamo aggirato senza
accorgercene.
Questo è un bel problema. Dovrò far spostare di nuovo la mia gente, prima che finiscano di costruire il villaggio e che iniziano a sentirsi a casa. –
Ci fu un attimo di silenzio e toccò a Demo, romperlo.
- C'è un'altra possibilità. –
- Quale? – rispose Alexander, con un barlume di speranza.
Anch'io ero molto incuriosito.
- Dunque, la tribù di Fobo, dopo lo scontro con i guardiani, è scarsa di soldati. Io posso addestrare i tuoi quattro agricoltori per trasformarli in soldati e sferrare un attacco. Avremmo buone possibilità di vincita. –
- No, assolutamente no. Noi non attacchiamo. – rispose, alzandosi dalla sedia e su tutte le collere.
Ancora una volta toccò a me fare da paciere.
- Aspetta siediti ancora un momento per favore. –
Mi guardò fisso negli occhi e obbedì.
- Ho un'altra idea. I tuoi compagni non penso che vogliano cambiare di nuovo aria, permetti a Demo di addestrarli, solo a scopo difensivo. In questo modo se la tribù di Fobo trovasse il villaggio e deciderà di attaccare, sarete pronti. –
Detto questo, lasciai qualche secondo ad Alexander per riflettere.
- Che cosa hai deciso? –
- Niente, è una scelta troppo importante, devono essere i miei fratelli a scegliere. Faremo così, domani indirò un referendum per decidere.
Così dicendo uscì dalla tenda, subito io e Demo lo seguimmo.
Appena fuori, trovammo tutti i compagni che stavano aspettando notizie. Ovviamente toccò al maestro aggiornare la sua tribù.
Gli spiegò la situazione per filo e per segno.
Subito dopo, prese la parola un ragazzo giovane.
- Io voglio combattere, sono stufo di scappare. Se Demo ci addestrerà, non avremo nulla da temere. –
Si sentirono dei bisbigli, poi tutti, a uno a uno, iniziarono a urlare.
- Anch'io voglio combattere. –
Visto la situazione che era venuta a crearsi, il maestro riprese, la parola.
- D'accordo, allora siete tutti d'accordo? –
La risposta fu unanime, ovviamente sì.
- Faremo in questo modo, domani mattina, metà di voi sarà addestrata da
Demo, mentre l'altra metà continuerà a costruire il villaggio. Poi nel pomeriggio, vi scambierete i ruoli. –
Quelle furono le ultime parole della serata. Ognuno si ritirò nella propria tenda. Purtroppo, essendo il villaggio ancora in costruzione, non tutti avevamo una propria abitazione. Una buona parte della popolazione dormiva in grosse tende, uno vicino all'altro. Per quella notte, anche noi dovemmo dormire lì.
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Il silenzio della libertà
Aventure"Il silenzio della libertà" è un romanzo avvincente che esplora i temi della libertà, del destino e della moralità attraverso la storia di Alexis, un giovane uomo che si trova a sfidare le avversità in un mondo ostile. Ambientato in un villaggio rem...