Durante la creazione della confederazione delle colonie libere, mi venne offerto il posto di rappresentante delle colonie.
Fui molto contento dell'offerta, ma accettai a una sola condizione.
Il mio ruolo avrebbe dovuto essere solo di rappresentanza, le decisioni dovevano rimanere alle singole colonie.
Con questa promessa, ottenni il consenso di tutti.
Come prima mossa, chiesi di incontrare il generale.
Trovai molti pareri contrari, ma si fidavamo di me e, pertanto, ottenni il permesso.
Per evitare possibili ripercussioni, organizzammo l'incontro al confine, nella
terra di nessuno.
Il generale si presentò con il suo vecchio braccio destro che noi avevamo liberato.
Perché, dopo il conflitto, avevamo rilasciato ogni prigioniero di guerra che era potuto tornare nella capitale.
Il luogo era molto poco ospitale. Per questo, si preferiva il mare per viaggiare. Scendemmo entrambi dai nostri mezzi e rimanemmo soli.
Gli altri, ci aspettarono a pochi passi.
- Eccolo qui, il grande eroe della rivoluzione! - esordì.
- Non vado fiero della guerra, ma sono orgoglioso di aver portato la libertà. -
- Belle parole, sei sempre stato un bravo oratore. Hai chiesto questo incontro, dimmi perché. -
- Vorrei la pace. Entrambi abbiamo avuto perdite, ora è il momento di
sotterrare l'ascia di guerra e convivere insieme. -
- Facile dalla tua parte. Io ho perso il controllo delle colonie. Cosa ti farà credere che non cercherò di riprendermele? -
- Ci hai già sottovalutati una volta, non commettere di nuovo questo errore. -
- Va bene, hai vinto. Rilascerò un comunicato, nella quale riconoscerò l'indipendenza delle colonie. In più, sono pronto a firmare un documento di pace. Sei contento? -
- Sì, mi sembra un buon accordo. -
Il giorno delle firme venne organizzata una grossa festa. Quella data sarebbe stata ricordata per molti anni.
L' evento venne diviso in due parti.
Io avrei firmato nella capitale, mentre il generale avrebbe posto il suo autografo in una delle colonie.
La mia presenza nella città del comando passò nell' indifferenza più totale.
Discorso diverso fu per il vecchio dittatore al suo arrivo nella colonia.
Per quanto avessimo raccomandato un comportamento il più corretto possibile, non mancarono fischi e urla.
Il popolo non aveva dimenticato, del resto, come dargli torto?
Per quel documentario di pace, mi arrivarono una marea di critiche. Insinuavano che, in qualche modo, avessi ancora un legame con il generale. C'era chi si spingeva oltre arrivando anche a pensare che, in cambio di soldi e potere, avrei favorito la riconquista delle colonie.
Il gran consiglio, formato dai governatori di ciascuna colonia, non mi fece pressioni. Ma io, visto il clima che si era venuto a creare, optai per le mie dimissioni irrevocabili.
Il mio arco di tempo da rappresentante, durato molto poco, generalmente non viene ricordato positivamente.
Eppure, io sono molto orgoglioso del mio operato.
La scelta di ufficializzare la pace, seppur nei fatti inutile, perché il conflitto era già finito, la rifarei ancora adesso.
Mi costò il posto, ma credo che abbia garantito la tranquillità alla regione. Può un pezzo di carta avere questo effetto?
Dipende dal valore che diamo.
Qualsiasi oggetto di per sé non ha valore, ma in base a quello che la gente percepisce, acquista prestigio.
In più, c' è da aggiungere che il generale aveva seri problemi di politica
interna.
L' aver riconosciuto l'indipendenza alle colonie, venne visto un messaggio di
debolezza.
Gli abitanti della capitale si divisero in diverse correnti.
Chi aveva ancora fiducia nell' esecutivo, chi voleva sempre un governo di tipo militare, ma con alla guida qualcun' altro, chi voleva libere elezioni.
Visto cosa aveva creato un pezzo di carta!
Ecco il vero motivo per cui avevo insistito per la pace.
Scommettevo sulla caduta d' immagine. Da leader da temere a persona in
balia degli eventi.
Il tempo che è galantuomo mi diede ragione.
In una simile situazione, attaccare le colonie era l'ultimo dei pensieri.
Per quanto riguarda me, dopo tutto questo, rimasi lontano dai riflettori.
In una piccola casa, in una colonia lontana, fra le braccia di Beatrice, trovai il conforto nella tranquillità della routine della vita quotidiana.
Degli eroi della rivoluzione, ognuno aveva preso una propria strada.
Alcuni però, come Demo, non lasciarono le armi.
Divenne un ufficiale nel nuovo esercito di liberazione.
Il maestro, invece, per tenere fede a questo appellativo, si diede all'
insegnamento. Filosofia per la precisione.
Fra i tanti, quello più curioso, fu Hermanos.
Fondò un'azienda edile che ebbe un incredibile successo.
Il più intelligente di noi, Albert, divenne lo scienziato di punta nel nuovo centro di ricerca.
E poi, come non parlare di chi aveva architettato tutto, di chi tesseva le fila: Alexis.
Finalmente, dopo gli errori del suo doloroso passato, poteva guardarsi allo specchio.
Come me, rimase in disparte dalle posizioni che contavano.
Il suo l'aveva già fatto, ora toccava ai giovani.
Insomma, tutti noi avevamo ottenuto delle vite normali.
Avere un lavoro, dei diritti, dovrebbe essere scontato, ma fino ad allora non era stato così.
L' economia, spinta dalla voglia tutti di ricominciare, andava a gonfie vele.
Lo stesso non si poteva dire della capitale. Senza le materie prime a poco prezzo, provenienti dalle colonie, iniziò una lunga recessione.
Il generale mantenne il potere, ma venne nettamente ridimensionato. La vera svolta arrivò alla sua morte.
Ci furono elezioni libere e la monarchia venne deposta a favore della repubblica.
Da un re ci si sarebbe aspettato un maggior impegno per arginare la dittatura. Almeno questo era quello che pensava il suo popolo.
Con il nuovo governo la capitale e le colonie tornarono ad avvicinarsi. Vennero stretti accordi commerciali e patti di collaborazione.
Un segnale di una possibile unificazione futura? Chissà, non ho avuto abbastanza giorni per vederlo.
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Il silenzio della libertà
Adventure"Il silenzio della libertà" è un romanzo avvincente che esplora i temi della libertà, del destino e della moralità attraverso la storia di Alexis, un giovane uomo che si trova a sfidare le avversità in un mondo ostile. Ambientato in un villaggio rem...