- Questa una prigione. Tutte le persone che vedi qua sono criminali. Anch'io.
Tutti ci siamo svegliati che non ricordavamo niente.
Nelle tasche dei pantaloni avevamo un pezzo di carta con scritto il nostro nome e il motivo per cui siamo stati rinchiusi.
Una volta arrivati qua, si può scegliere come passare il resto dei nostri giorni, perché nessuno è mai uscito vivo da questo posto.
L'uomo per natura, a parte qualche caso sporadico, è fatto per stare in
gruppo.
Per questo motivo, qui al Gabbio, il nome dato a questo carcere, si sono formate tre tribù.
Ci siamo noi che siamo la tribù della fratellanza, poi c'è la tribù di Ares e,
infine, la tribù di Fobo.
Il mio popolo vive in armonia, lavorando per procurarci quello che ci serve. Non attacchiamo mai.
Questo ci porta alle altre tribù.
Vedi, nella pianura, dove anche tu sei stato, una volta ogni due settimane sono rilasciati delle scorte di cibo.
In più ogni tanto, arrivano nuovi prigionieri. Le altre tribù si combattono l'una con l'altra, sia per il cibo, sia per i nuovi prigionieri.
Nuove persone, vuol dire nuovi guerrieri da schierare e quindi più possibilità di vincere.
Inoltre, come puoi costatare anche te, siamo tutti uomini, perché così siamo sotto controllo numerico da parte dei nostri guardiani.
Bene ora ti racconto come si è formata la tribù di Fobo. Non so se conosci la mitologia greca.
Fobo, o Fobos era il figlio di Ares. Da questo particolare, puoi facilmente dedurre come si è formata questo gruppo.
Una volta, oltre a noi, esisteva solo la tribù di Ares che oltre ad avere in esclusiva il cibo e i prigionieri, ci saccheggiava per avere di tutto e di più.
Un giorno, molti membri si ribellarono a Demo, il loro capo. Ti confesso che il motivo del litigio, lo provocai io, ero stufo delle razzie.
I dissidenti lasciarono la tribù e formarono la tribù di Fobo.
Inizialmente, fecero fatica a sopravvivere. Erano in svantaggio numerico, ma riuscirono a ottenere qualche vittoria fortunata.
Poi, ottenendo prigionieri e cibo, pareggiarono lo svantaggio.
Oggi sono in pratica alla pari. Questo porta che una volta vince una, una
volta, vince l'altra.
Hai avuto una spolverata, domande? –
Rimasi qualche secondo perso a metabolizzare, quanto avevo appena appreso.
- In realtà, ho tante domande, cominciamo con una. Tu, perché sei qui? –
- Come ti ho detto, nessuno ricorda cosa ha commesso, posso dirti quello che
c'era scritto nel mio biglietto. Omicidio. Non so altro.
Però, so che io e Demo arrivammo insieme e fummo i primi.
All'inizio collaboravamo, ma poi pian piano, ci siamo divisi sempre più fino a
formare due villaggi separati. Incuriosito, chiesi.
- Come mai vi siete separati? –
- Quando eravamo un solo villaggio, le decisioni le prendevo io insieme ad altre persone che ritenevo più capaci di governare. Non scelsi Demo, ma la sua sete di potere non tardò ad arrivare, radunò un gruppo e ci cacciò dal villaggio.
Quando seppe che avevamo formato un nuovo villaggio, iniziò con le razzie.
Così, quando fui a conoscenza, che c'erano dei malumori dentro la sua tribù, colsi l'occasione. Feci uccidere il rivale al comando di Demo, in questo modo i soldati di Nestor, questo il suo nome, lasciarono il villaggio per fondare Fobo. Oggi al loro comando si trova Hermanos che, forse, è peggio anche di Demo.
- Ho capito, ma tornando ai fogli di carta, perché sul mio c'è scritto solo Prometeo. -
- Non so rispondere a questa domanda, ma posso dirti che non credo che Prometeo, sia il tuo nome. –
- Allora che cosa è? –
- Neanche a questo, so rispondere.
Facciamo così, adesso tu e il tuo amico dormite e riposate, sul da farsi, ci penseremo domani. –
Nella tenda, entrò Kyros.
- Mostragli la tenda degli ospiti. –
Ci portò in una tenda, poco lontana dalla piazza. Era più piccola di quella di Alexander, ma visto dove avevo dormito la sera prima, era più di quanto sognassi.
C'erano due letti, non appena li vedemmo, ci saltammo subito sopra.
- Qui, è fantastico. Di cosa avete parlato tu e il maestro. - Gli raccontai tutta la conversazione avuta poco prima.
D'altronde, anche lui non ricordava niente, e, come aveva fatto piacere a me,
fu così anche per lui.
- Che storia, sembra incredibile. – commentò, subito dopo.
- Sì, l'ho pensato anch'io. –
- Siamo stati fortunati, avremmo potuto finire nelle altre tribù. –
- Non pensiamoci. –
Tutto a un tratto, ritornò Kyros.
- Vi devo chiedere di spegnere le candele e andare a dormire. Abbiamo un orario in cui tutti, ad eccezione delle guardie, devono andare a letto. - Risposi un po' perplesso.
- Va bene, le spengo subito, non saremo certo noi a cambiare le regole. –
FWWD, spensi le candele e chiusi gli occhi, cercando di prendere sonno.
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Il silenzio della libertà
Aventura"Il silenzio della libertà" è un romanzo avvincente che esplora i temi della libertà, del destino e della moralità attraverso la storia di Alexis, un giovane uomo che si trova a sfidare le avversità in un mondo ostile. Ambientato in un villaggio rem...