Parte 10

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Nascosto a prima vista, ma facile da trovare con un minimo d'attenzione, si trovava un piccolo bigliettino piegato in due.

In esso vi era scritto: "Vorrei conoscerti, mi trovo nella suite".

Lasciò perdere la colazione, la curiosità era sovrana.

Chi poteva aver scritto quel foglietto?

La cameriera che aveva portato il vassoio?

Oppure era stato un membro della cucina?

La risposta era al piano di sopra, nella suite.

Grazie alla sua preparazione, sgattaiolò come una pantera verso le scale d'emergenza e salì all'ultimo piano.

Da lui al portone della suite vi era un lungo corridoio ben sorvegliato.

Chiunque stessero proteggendo, era persona molto importante.

Inoltre, il mittente del messaggio sembrava volesse mettere alla prova l'addestramento di Alexis, facendolo superare un tale numero di guardie.

Era un'impresa quasi disperata, ma la grandezza di un uomo è data dall'altezza degli ostacoli che supera.

I suoi occhi erano concentrati a scannerizzare ogni centimetro dell'ambiente.

Il suo cervello elaborava velocemente i dati, cercando una soluzione a quell'arduo problema.

Nel momento del bisogno diventava una vera macchina da guerra, capace battere da solo interi battaglioni.

Questo almeno sulla carta, visto che dalla fine dell'addestramento non era ancora sceso in campo.

Era momento di mettersi alla prova, del capire chi fosse davvero.

Aveva già trovato la risposta a questa domanda, ma dal momento che apprese che l'impenetrabile pianura e, soprattutto, la figura di Cesare Logan, erano solo illusioni; il tormento sull'interrogazione del proprio io era tornato più forte di prima.

Conoscersi nel profondo è un percorso difficile e doloroso, che non ha fine.

Ci perseguita per tutta la nostra vita e, forse, non arriviamo mai ad una risposta oggettiva.

Anzi, per quanto possa sembrava strano, le persone a noi vicine riescono a vedere degli aspetti nascosti ai nostri occhi.

Il nostro eroe non aveva parenti che potessero aiutarlo nella crescita, aveva perso i genitori che era poco più che bambino.

Qualche anno prima...

Alexis correva felice e spensierato per i campi in compagnia di tre suoi amici.

Il gruppo aveva marinato la scuola; era una bellissima giornata perché andare a rinchiudersi in quattro mura? Non erano mica dei carcerati!

Avevano una scusa perfetta per ogni loro malefatta.

Ogni azione "criminale" cementava il loro già stretto legame, un segreto da custodire unisce le persone come una catena indistruttibile in cui la chiave è il segreto stesso.

Il gruppetto era eterogeneo: oltre al nostro campione vi era Carlo, miglior amico e vicino di casa, Elisa, sorella di Carlo, e Gioacchino, figlio dell'uomo più ricco del paese.

Quest'ultimo vedeva negli altri tre un'occasione per sfuggire alle imposizioni paterne e potersi godere la sua giovane età.

Per gli altri la situazione era diversa, essendo vicini di casa, si conoscevano

dacché avessero memoria.

L'abitudine a cacciarsi nei guai era innata nei due ragazzi, mentre lo era meno in Elisa.

Il silenzio della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora