Colui che aveva architettato questo contorto, ma geniale, piano era Alexis? Ero rimasto sorpreso, ma una aveva una logica.
Prima di tutto, era stato un grande comandante.
Aveva fatto cose orribili, ma grandi!
Secondo, quando c' eravamo incontrati per la prima volta, mi aveva confessato che sentiva sulla coscienza gli errori commessi. Quale modo migliore di riscattarsi, se non quello di liberare, di nuovo, il Regno?
- Come ha fatto a mettersi in contatto con voi Alexis, se si trovava nel Gabbio?
- Domandai a Beatrice, mentre davanti ai miei occhi scorreva la povera vita di Volubilis.
- Non è stato lui, siamo stati io e Albert. -
- Perché avete pensato a lui? -
- Principalmente perché è stato un grande leader. Poi .... -
- Poi? Continua, ti prego. –
- È sempre stato il nostro eroe preferito. -
- Nostro? -
- Andavamo a scuola insieme e abbiamo sempre avuto un debole per Alexis e la sua storia. -
- Ma cosa c' entra questo con il suo coinvolgimento? -
- Volevo da sempre conoscere l'uomo, a cui devo i miei ideali di uguaglianza e, quando Albert mi ha detto che non era morto, ma si trovava al Gabbio, mi feci mettere in contatto con lui. -
- Invece, il piano come gli è venuto in mente? E perché ha scelto proprio me?
-
- Non so come gli è venuto in mente, ma a livello di tattiche militari, non ha niente da invidiare a nessuno. Sul perché abbia scelto te, non so rispondere. Penso che sia stato per il tuo passato nell' esercito.
Ora, andiamo via da qua! -
Girò la macchina e mi riportò all' albergo.
- Domani partirai per la capitale e dirai al generale che ha la tua totale fiducia. -
Così, con il mio aereo di Stato, feci ritorno al palazzo presidenziale.
Vicino alla pista d' atterraggio, trovai il generale, che mi aspettava.
- Bentornato, allora come sono queste famigerate colonie lontane? - domandò, aspettandosi una reazione positiva al suo operato.
Lo accontentai.
- Molto meglio di quello che le male lingue dicono. Dovrebbero apprezzare molto di più il buon governo della capitale. -
- Allora, sarai il mio braccio destro, l'uomo di fiducia di cui ho bisogno? -
- Se credi che possa essere la persona giusta, ne sarei onorato. -
- Allora è deciso! -
Dopo questo incontro, tornai nella mia stanza a riposare. Il viaggio era stato lungo, in più la notte non avevo dormito.
Ma ora cosa dovevo fare?
Avevo ottenuto la fiducia del generale, come mi era stato chiesto, adesso avrei dovuto solo aspettare nuove istruzioni.
Nei giorni che seguirono, passarono senza avere notizie.
Ero sempre in cerca di qualche notizia o indizio da parte della resistenza.
Prevalentemente rimasi nell' ufficio che mi fu designato. Compilai e firmai vari fogli, più o meno, importanti.
Mi venne in mente che ci potrebbe essere stato qualche intoppo, magari qualcuno che aveva tradito.
In ogni caso, in quei giorni, non me la passavo male. Essendo ufficiale dell'esercito, quando camminavo per le strade, tutti mi salutavano con grande rispetto.
Potei constatare, in quale sfarzo, conducevano la propria vita gli abitanti della capitale.
Ogni tipo di lavoro manovale e/o pesante, era totalmente assente. Questi erano lasciati alle colonie qui, invece, si dava grande spazio alla fantasia.
Il settore più ricco era l'alta moda che contava sfilate tutto l'anno. Fondamentale era anche lo sport che poteva contare sull' appoggio diretto del governo. Infatti, con una legge, era stato imposto che ogni adulto doveva frequentare uno sport a suo piacimento.
E poi, pittori, scrittori, scultori erano molto considerati e pagati. Ovviamente ogni opera, non doveva entrare in contrasto con il gusto del generale. Per questo, c'era una commissione preposta.
Ogni opera, per essere venduta, doveva avere allegato un foglio con il timbro della commissione.
Mercato nero, furti, omicidi erano totalmente assenti. Un po' per la stretta
osservazione della polizia e dell'esercito, un po' perché ogni cittadino
della capitale viveva nel lusso e non aveva motivo di commettere reati.
Vestito da civile, scambiai due parole con vari passanti. Nessuno aveva da ridire sul governo.
Le uniche critiche venivano mosse contro il re.
Considerato un'inutilità. Un qualcosa, a cui, fare tranquillamente a meno. Questo argomento aveva attirato la mia attenzione. Volevo sapere di più sul sovrano.
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Il silenzio della libertà
Pertualangan"Il silenzio della libertà" è un romanzo avvincente che esplora i temi della libertà, del destino e della moralità attraverso la storia di Alexis, un giovane uomo che si trova a sfidare le avversità in un mondo ostile. Ambientato in un villaggio rem...