Parte 19

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Scappare è la soluzione più facile e veloce, ma non la migliore.

Ci si allontana da un ricordo, da una persona o, come in questo caso, da un posto.

I motivi possono essere i più disperati, ma trovano nella sofferenza il minimo comune denominatore.

Si diventa fuggitivi, con un passato che volgiamo lasciarci alle spalle.

Essere stati grandi o i peggiori uomini non fa differenze, una volta scelto di scappare, non si torna più indietro. L'unica possibilità è ribaltare il motivo della nostra sofferenza.

Così Kaiser studiava come vendicarsi della cancelliera, ma la sete di vendetta non trovava spazio nel cuore di Alexis.

- Ti vedo lontano con la testa, non senti scorrere di nuovo il sacro sangue della rivalsa? –

- No. Vorrei solo un mondo migliore. Uno in cui non bisogna sempre combattere. –

- Gli anni in prigione ti hanno rammollito. –

- Forse, ma non ho mai chiesto io di essere un soldato. Sono sempre stato costretto dagli eventi. Vorrei solo tornare alla mia terra, quella che mi ha lasciato mio padre. –

- Cavolo, sei riuscito a farmi sentire in colpa. Sono stato a mandarti ad addestrati nell'impenetrabile pianura. –

- Non intendevo questo. –

- Forse no, ma è quello che hai detto. Purtroppo, hai ragione ed è ora che ti offra la vita che vuoi. –

- In che modo? –

- Vai oltre quella porta, oltre le mura della città, oltre tutto. Trova un posto che ti piace e stabilisciti lì. –

- Voi cosa farete? –

- Non preoccuparti, dopo tutto, sono sempre io l'imperatore. –

Quelle erano le esatte parole che voleva sentire e, sapere che aveva la comprensione di Blake, lo aiutò non poco.

- Prima devo fare una cosa. –

- Devi andare da Elisa. – disse Gioacchino, con un briciolo di rammarico.

- Sì, credo che finalmente possiamo essere felici. –

L'ex presidente si avvicinò a lui.

- Ho fatto tanti sbagli nella mia vita, ma il più grande è stato tradire i miei amici. Vi auguro un futuro insieme ricco di gioie e non pensare a come andranno le cose qui, io e Blake ce la caveremo egregiamente.

Giusto Kaiser? –

- Assolutamente! –

L'incontro fra Elisa e Alexis fu ricco di romanticismo e volarono le parole più dolci dell'animo umano, per tanto tempo messe in cantina per le avversità della vita, ora trovavano il giusto posto nella gerarchia delle priorità.

- Ti ho sempre amato. – le sussurrò dolcemente all'orecchio.

Per lui non era stato lo stesso, il tempo aveva trasformato l'affetto in amore.

Gli anni della prigionia furono duri sia per il fisico che per la mente, l'unica gioia era la visita della ragazza.

Più volte gli aveva detto di non farsi più vedere perché troppo pericoloso, ma, in cuor suo, sperava sempre che non avrebbe ascoltato il suo stesso consiglio.

Ogni qualvolta riusciva a scorgere i suoi delicati allineamenti del viso, trovava un motivo per resistere a quella triste agonia.

Ad organizzare il tutto c'era il destino che aveva le sembianze di un amico e un fratello premuroso.

Il silenzio della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora