Il ghetto era il simbolo del fallimento della dittatura, un'intera area era stata abbandonata e limita con la forza delle rappresaglie.
Eppure, era bastata la promessa di una ricompensa per renderli schiavi.
I soldi possono davvero piegare così la volontà delle persone?
Dov' era finito tutto l'odio verso il regime?
Forse era solo nascosto nel profondo, aspettando il momento o la persona che sapesse farlo rinascere.
Poteva, magari, essere Alexis?
Lui pensava di sì, pertanto quella mattina si recò al mercato del ghetto.
Luogo caotico e ricco di gente, il fulcro del commercio del quartiere.
Vedendolo, non tutti lo riconobbero, ma alcuni malintenzionati si avvicinarono e lo circondarono.
Mantenne la calma e salì su un piccolo rialzo, usato per gridare gli ottimi prodotti in vendita.
- Amici del ghetto, sono Alexis Massena.
Su di me è stata posta una grande taglia, che fa gola ad ognuno di voi.
Probabilmente la vedrete come un modo per migliorare le vostre vite e questo io lo comprendo, ma vorrei porvi un interrogativo.
Credete davvero ad una promessa, proveniente da chi vi ha ridotti in queste condizioni?
Permettetemi un ulteriore quesito, anche se davvero venisse elargita la taglia, verrebbe data a uno o, al massimo, ad un gruppo ristretto di voi e per gli altri non ci sarebbe un cambiamento, sbaglio?
Ora ascoltate la mia proposta, lasciatemi girare indisturbato per le vie della città e vi offrirò la possibilità di cambiare veramente le cose.
Un ribaltamento dei poteri che farà avere diritti e giustizia a tutti.
Non posso dirvi esattamente come, ma sappiate che sono pronto al sacrifico della mia anima pur di riuscire nell'impresa.
Allora state con me o con la cancelliera, che vi ha decimato non tanto tempo fa? –
Il mercato, simbolo delle urla dei venditori, rimase in silenzio.
Uno scenario quasi apocalittico, ma che mostrava l'effetto delle parole dette.
Fra tutti a prendere la parola, fu un giovane ragazzo di colore.
Era poco più che un bambino, ma aveva già una triste storia da raccontare.
- Vorrei dire una cosa, prima che decide cosa fare. – disse, spostando l'attenzione verso di sé.
- Mi chiamo Momo e voglio che sappiate di cosa è capace la cancelliera.
Qui tutti hanno la memoria corta, ma io non ho dimenticato il rastrellamento di qualche mese fa.
Mio padre era nelle prime file per combattere contro la polizia e l'esercito.
Inutile dirvi quale sia stata la sua fine, ma voglio che conosciate cosa successe dopo.
A distanza di qualche giorno, vennero a casa mia degli uomini del governo vestiti completamente di nero.
Presero mio nonno, che viveva con noi, mia madre e i miei due fratelli.
Se posso raccontarlo, lo devo ai miei genitori che non mi registrarono all'anagrafe.
Mi nascosi sotto il letto, dove da bambino mi rifugiavo per scappare dai mostri nell'armadio.
Nel giro di un attimo non avevo più una famiglia, ero solo al mondo.
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Il silenzio della libertà
Aventura"Il silenzio della libertà" è un romanzo avvincente che esplora i temi della libertà, del destino e della moralità attraverso la storia di Alexis, un giovane uomo che si trova a sfidare le avversità in un mondo ostile. Ambientato in un villaggio rem...