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Il mattino seguente, mi sveglio ancor prima che la mia sveglia suoni.
Sono le sei, l'intera casa, è ancora immersa nel silenzio, quindi decido di prepararmi alla svelta per poi saltare la colazione, non ho nessuna voglia di sorbirmi un interrogatorio da parte dei miei.
Decido di mettermi qualcosa di carino ed acconciare i capelli in un morbido chignon, lasciando che qualche morbida ciocca, mi ricada sul collo, incorniciandomi il viso.
Opto per il mio solito trucco leggero, a differenza degli altri giorni però, passo una sottile linea di eyeliner sugli occhi, giusto per esaltarne la forma.
Mi guardo allo specchio, per fortuna, il mio correttore ha fatto miracoli, questa mattina, mi sono alzata con un'aria davvero stravolta.
La canotta, con dettagli in pizzo macramè, color champagne, e gli orecchini pendenti dorati, donano all'outfit un tocco bohemien.
Mi volto, osservando la mia schiena, coperta interamente dal pizzo della canotta:
-" Forse ho esagerato...
Non si vede nulla però... "-
Guardo il resto del mio outfit :
Jeans a vita alta modello capri e convers bianche che lasciano scoperte le caviglie, tutto sommato, il dettaglio sulla schiena, è l'unico elemento che spicca fra gli altri, credo che possa andare.
Guardo l'orologio, le sei e cinquantacinque, i miei saranno già in cucina ormai.
Prendo la mia borsa e mi avvio verso l'uscita:
-" Stai già andando via?!"- mi chiede mia madre, con una tazza di fumante caffè fra le mani.
-" Sì, devo essere un po' prima in libreria stamattina, prendo un caffè veloce dal bar.."-dico la prima cosa che mi viene in mente.
-" Ok, ma sta attenta.. "-
-" Va bene mamma, a dopo."-
Apro la porta ma lei, richiama la mia attenzione.
-" Grace..."-
-" Sì?!"-
-" Sei proprio uno schianto stamattina, ruberai parecchi cuori."- mi fa l'occhiolino, dandomi una pacca sul sedere.
Gli sorrido: -" Speriamo..."-

Scendo in strada raggiungendo la fermata per autobus, a una decina di metri da casa mia.
Resto seduta, in silenzio, in attesa.
Nella mia testa, le immagini di ieri sera, mi ricordano il perché, non ho ricevuto alcun messaggio da Lucas oggi.
Passano all'incirca dieci minuti, prima che io mi senta chiamare.
-" Grace?!"- alzò lo sguardo e trovo un Cris con un elegante abito blu sfiancato, che mi osserva divertito.
-" Problemi con la tua auto?!
Cos'è, questa mattina quel catorcio, ha deciso di prendersi un giorno di vacanza?! ...
Dai, dove l'hai parcheggiata?!
Ti do una mano io, tanto sono in anticipo con il lavoro, ho tempo."- lo guardo seria, a dire il vero, non ho nessuna voglia di scherzare oggi.
-" Non ho nessun problema con l'auto, semplicemente l'ho lasciata vicino alla libreria e adesso sto aspettando un autobus per poter andare a lavoro "- mi guarda perplesso, di certo si aspettava un altro tipo di reazione.
-" Grace, tutto bene?!"- nell'udire la sua domanda, istintivamente, abbasso lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime.
Vorrei urlargli che " no, non sto bene", ma mi limito ad annuire.
Dopo un attimo di esitazione, vedo Cris, andare a prendere la sua auto, per poi fermarsi davanti a me, invitandomi a salire.
-" No grazie, preferisco restare qui, ad aspettare che passi un autobus.. "- gli dico, cercando di mantenere un tono di voce abbastanza neutro.
L'ultima cosa che voglio, è subire la compassione di qualcuno.
-" Potrebbero volerci ore, dai scema salta su, in dieci minuti siamo arrivati. "-
A questo punto, credo proprio che se non gli dico di sì, continuerà a tormentarmi in eterno.
-" Va bene ok"-

Dopo aver fatto una cinquantina di metri, parlando senza sosta, degli argomenti più svariati, accosta nei pressi di una zona poco trafficata, spegnendo l'auto.
-" Ma che fai?!"- gli chiedo, non capendo che diavolo gli sia preso adesso.
-" Io e te, dobbiamo fare due chiacchiere... "- mi dice, guardandomi con aria grave.
-" Cosa?! È da dieci minuti che parliamo! "-
Fa un sorriso sarcastico:
-" Ti correggo, IO sto parlando, TU, te ne stai semplicemente su questo sedile, con la testa appoggiata al finestrino, a guardare fuori. Non hai detto una sola parola, da quando sei salita, che ti prende? "-
Abbasso lo sguardo, incrociando le braccia:
-" Niente, voglio semplicemente restare in silenzio. Non posso?!"-
Mi fissa senza dire una parola, poi di punto in bianco, mi fa scendere dall'auto, trascinandomi, dio solo sa dove.
-" Dove stiamo andando? "- gli chiedo cercando di tenere il passo.
-" A fare colazione, ho bisogno di mettere qualcosa nello stomaco "-

Arriviamo in un piccolo bar, poco affollato. Mentre ci mettiamo in coda, per fare la nostra ordinazione, noto lo sguardo insistente di Cris:
-" Che c'è, perché mi fissi?"-
Fa un mezzo sorriso, chinando la testa:
-" Ti sei fatta bella oggi...."- alzo gli occhi al cielo dandogli le spalle, non ho nessuna voglia di replicare.
Dietro di me, lo sento inspirare pesantemente
E adesso che gli prende?!
Mi volto, trovando il suo sguardo, fisso sulla mia schiena:
-" Che ti succede adesso Cris?! "-
Senza staccare gli occhi da quello che ha davanti, mi dice:
-" Non avevo notato la straordinaria particolarità di questa canotta. Non credevo fossi così sfacciata Grace..."- con un dito, attraverso i piccoli fori del pizzo, mi tocca la pelle.
-" ...sono piacevolmente
colpito! "- alzo, di nuovo, gli occhi al cielo, cretino!
-" Ma se non si vede praticamente nulla! E poi siamo a giugno Cris, fa caldo!"- cerco di giustificarmi.
Fa un sorriso malizioso, senza staccare lo sguardo dalla mia schiena: -" Già, hai ragione. Effettivamente, ora lo sento anch'io tutto questo caldo!
Qui dentro l'atmosfera è bollente..."- si fa aria con la mano, allentando di poco, il nodo della sua cravatta.
Ma quanto è idiota!
-" Quando hai finito di fare il cretino, sei pregato di fare la tua ordinazione, tocca a noi..."-
Malgrado la mia insistenza, decide di ordinare per entrambi lui.
-"Pancake con frutta fresca, uova strapazzate con pancetta e un bicchiere di fresca spremuta d'arancia, grazie"- lo guardo esterrefatta.
-" Dobbiamo andare al lavoro o in guerra?! Quanta roba hai ordinato?! "- mi liquida con un occhiolino ed un cenno della mano.

Ci sediamo al primo tavolo libero che troviamo, per essere piccolo, devo ammettere che l'ambiente è davvero accogliente e ben organizzato.
-" Non ero mai stata in questo bar"- sussurro sovrappensiero.
-" Io ci venivo spesso
con Theo... "- la sua risposta, richiama subito la mia attenzione.
-" ...Quando eravamo ragazzini, ed anche quando andavamo al liceo, appena avevevamo un po di tempo libero, venivamo in questo bar a mangiare pancake e uova con bacon, Grace non ne hai idea, li fanno buonissimi qui!"- nei suoi occhi, vedo il Cris bambino di tanti anni fa.
Nonostante gli faccia male, sta condividendo un ricordo del suo migliore amico con me, ed io gli sono grata.
-" Non credevo che tu e Theo aveste dei segreti! Non mi ha mai parlato di questo posto..."-
Sorride, con un velo di tristezza nello sguardo: -" Eh cara Grace, ci sono molte cose che tu non sai...
Se farai la brava un giorno te le racconterò... "- gli sorrido, scuotendo la testa.
Forse, dopotutto, Cris Smith, non è così male...

Perché sei tu                                  |#Wattys2016|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora