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Penso e ripenso a cosa può essergli successo a New York, avvolta nell'oscurità dell'abitacolo, ma finisco irrimediabilmente, con l'arrivare ad un punto morto.
Giunti nel parcheggio del ristorante, lo vedo scendere dall'auto, in modo quasi meccanico, ma invece di scendere a mia volta, decido di aspettare che sia lui ad aiutarmi, come un gentiluomo che si rispetti.
Lo ha sempre fatto quando uscivamo per una serata romantica, mi ha sempre fatto sentire speciale, in un modo così spontaneo e genuino, da non portarmi mai a dubitare di me stessa e del mio aspetto, quando sono con lui, ad eccezione di oggi.
Passano un paio di minuti prima che si decida a venirmi ad aprire lo sportello, ed è lì, che colgo l'occasione di mettere in mostra, quello che per tutto il viaggio, ha finto di non vedere: ovvero un corpo prosperoso, avvolto in un capolavoro rosso cremisi.
Con maestria, esco dall'auto con così tanta eleganza, che se lì ci fossero stati degli spettatori, avrei ricevuto una standing ovation.
-" Wow.."- è l'unico commento che si lascia scappare Cris, alla vista del mio outfit, prima di ritornare alla modalità automa e accompagnarmi alla porta d'ingresso.
" Wow?! Tutto qui? Io mi impegno con tutta me stessa per essere perfetta per lui è tutto quello che mi dice è wow?!"

Appena entrati, come al solito, mi lascio rapire dalla magica atmosfera greca, che si respira in questo posto magico, illuminato quasi completamente, dalle candele posizionate nelle lanterne, che danno ad un ambiente suggestivo.
-" Cris, Grace è sempre un piacere vedervi! "-
Il proprietario del locale, un simpatico signore dagli occhi verdi, ci conduce nel tavolo riservato a noi, aiutandomi ad accomodarmi, con infinita gentilezza.
-" Grazie Richard. "- gli sussurro abbozzando un sorriso.
-" Di nulla cara.
Allora, cosa desiderate bere ragazzi, il solito? "-
Il solo pensare al delizioso vino rosato, a cui si sta riferendo, mi fa venire l'aquolina in bocca.
Poso gli occhi su Cris, cercando il suo sguardo complice, ma prima che io possa confermare l'ordinazione, la sua voce fredda è decisa, comunica al caro Richard, che al posto del vino avremmo bevuto acqua.... solo acqua.
-" Certo, provvedo subito. "-
Appena Richard si è allontanato abbastanza, da consentirci la giusta privacy, volgo lo sguardo su Cris, quasi fulminandolo.
-" Acqua?! Dici davvero?
Da quando, beviamo solo acqua ad una cena romantica?"-
-" Da oggi, a quanto pare. "- resto pietrificata, nell'osservare quanto l'uomo davanti a me, è lontano anni luce da quello che amo e con il quale adoro passare il mio tempo.
Da quando è tornato da New York, è così sgarbato e superficiale, che mai, prima d'ora, mi era pesato così tanto, ogni singolo minuto, passato in sua compagnia.
"Credo proprio che sia arrivato il momento di fare una bella chiacchierata Smith!"

Riordino alla svelta le idee, ma prima che io possa aprire bocca, la suoneria del suo telefono, mi ammutolisce.
-" Pronto, aspetta un
momento... "- lo sento sussurrare alla persona all'altro capo.
-" Non posso rimandare a domani questa chiamata Grace, tu comincia pure senza di me, io appena finisco ti raggiungo "- mi dice prima di congedarsi e sparire oltre la porta che conduce al parcheggio.
-"Fantastico..."- sussurro fra me e me, nascondendo il viso fra le mani.
" Io ero venuta qui per stare con lui e quell'idiota si mette a parlare al telefono lasciandomi a cenare da sola..."
Di certo, quando ho indossato quest'abito stasera, non immaginavo che sarebbe finita così.

Passo l'intera serata, seduta davanti ad una sedia vuota, consumando, portata dopo portata, ogni briciolo di pazienza e buoni propositi di cui mi ero munita, prima di venire qui.
-" Et voilà, lo riconosci? "- la voce di Richard, mi ripercuote dai miei pensieri.
Davanti a me, un bicchiere di fresco vino rosato, cattura la mia attenzione.
-" Come potrei non riconoscerlo, è il mio preferito infondo. "-
-" Oh questo lo so, il Miraval Provence, è un vino che è difficile dimenticare, dopo averne assaggiata anche solo una goccia.."- le sue parole mi fanno sorridere, mentre i miei ricordi, mi riportano alla prima volta, che ebbi l'opportunità di berlo.
Ero qui, nello stesso posto e quella sera, Cris mi chiese di diventare la sua ragazza.
Dio, sembra passato così tanto tempo da quella magica sera...
Il ricordo del modo in cui mi rese felice quella volta, mi fa abbassare lo sguardo, nel vago tentativo di nascondere le mie stupide lacrime.
-" Sono sicuro che berne un po, ti farà subito ritornare il buonumore Grace.
Su, non piangere, gli uomini sono degli idioti, ed anche se Cris questa sera lo è stato forse più degli altri, non lasciare che i suoi errori, ti rubino il sorriso. "-
Voglio bene a Richard, è una delle persone più buone e gentili che conosca.
-" Grazie mille..."-
-" Di nulla bambina. Ora vá, forza, vá a parlare con lui."- gli sorrido grata, determinata ormai, ad affrontarlo e trattare Cris come merita.

Incoraggiata dal vino, mi dirigo verso l'uscita, con passo deciso e schiena dritta.
Mai però, avrei previsto la mia reazione, alla vista di Cris, comodamente seduto sulle scale del ristorante, intento a far passare il tempo, senza far nulla.
-" Cosa diavolo fai?"- sussurro a denti stretti, cercando di contenere la rabbia che in quel momento, sento esplodere dentro di me.
Con scatto felino lo vedo balzare sull'attenti, guardandomi con aria colpevole.
-" Stavo...stavo solo prendendo un po' d'aria. "- si affretta a dire, con le mani poggiate sui fianchi.
-" Sono due ore che prendi aria, se non volevi venire a cena con me, avresti dovuto dirmelo, pezzo di idiota che non sei
altro! "- il suo volto, passa dal rosso, al viola, nella manciata di pochi secondi.
-" Ma come diavolo ti permetti di rivolgerti a me in questo modo eh?! "-
Senza dire parola, gli mollo una sberla in pieno viso, lasciandolo confuso ed esterrefatto.
-" Mi hai lasciata da sola, in quel ristorante per tutto il tempo, chiamarti idiota, mi sembra il minimo, meriteresti anche di peggio. Ora... portami a casa."-
Il modo in cui la mie parole sembrano uscirmi di bocca così fredde e dirette, lo lascia così stupito, che mai, nella mia vita, ho visto un Cris, così scosso.

Inutile dirvi del silenzio che ne è seguito poi, durante il tragitto dal ristorante a casa mia.
Giuro che nella mia vita, non ero mai stata così furiosa.
Lo osservo, facendo fatica a credere che l'uomo accanto a me, è lo stesso a cui piace ballare sotto le stelle, sulle note di una canzone d'amore.
Se ne sta tranquillamente seduto, con la sua faccia da idiota, senza provare nemmeno a scusarsi, in compenso però, la sua guancia si è gonfiata e la soddisfazione che provo è talmente grande, che non ho nessuna intenzione di sentirmi in colpa per lui.
"Va al diavolo Cris Smith, prima di te, d'ora in poi, ho deciso che metterò sempre me stessa! "

Perché sei tu                                  |#Wattys2016|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora