Dopo essere rientrate da pranzo, io e Roxy, veniamo completamente assorbite dal lavoro, non rendendoci conto, di essere arrivate, ben presto, all'ora di chiusura.
-" Wow, la giornata di oggi è volata eh?! "- dico a Roxy, mentre passeggiamo fino alla sua auto, parcheggiata, due isolati più in là.
-" È vero, anche se adesso, devo ammettere, di cominciare a sentire tutti gli arti pesanti.. "-
Restiamo per una decina di minuti a parlare del più e del meno, prima di salutarci e darci appuntamento a domani.
Dopo essere tornata all'ingresso della libreria, guardandomi intorno, non vedo nessuna traccia di Cris.
" Che si sia dimenticato, di passarmi a prendere?!"
Molto probabile!
Compongo il suo numero, sentendo il telefono squillare a vuoto.
" Ma perché non risponde?! "
Decido di sedermi su delle scale poco distanti, componendo il suo numero per altre dieci volte, nel giro di trenta minuti, ma niente...
" Non sarà, che gli è successo qualcosa?! "
Il solo pensarci, mi toglie il respiro.
" Tranquilla Grace, avrà semplicemente avuto un contrattempo... "
Ed è questo, il mantra, che mi ripeto, nella testa, per tutta l'ora successiva.
Solitamente, il mio grado di pazienza, è pari a zero, quindi vi lascio immaginare, le mie condizioni attuali.Quarantadue chiamate, venticinque messaggi e due ore più tardi, lo vedo parcheggiare davanti a me.
" Calma Grace, ora, con molta diplomazia, gli chiederai dove è stato, senza drammi e spargimenti di sangue.
Ricorda, tu sei serena...
Tu sei serena...
Tu sei.."
-" Dove diavolo eri finito Smith?!
Hai la vaga idea, di quanto tempo sono rimasta qui ad aspettarti?!
Tre ore!
Tre, dannatissime, ore!
È così che tendi a trattare, le persone a cui hai dato un appuntamento?!
Ti ho chiamato un centinaio di volte, per non parlare dei messaggi, dov'eri?!
In Australia, a dar da mangiare ai canguri?! "-
La rabbia che si sprigiona dalla mia voce, farebbe accapponare la pelle a Lucifero in persona.
Sono così arrabbiata, che lo prenderei volentieri a pugni in faccia!
Fulminandomi con lo sguardo, lo vedo scendere dalla auto, chiudendo con forza, lo sportello alle sue spalle.
-" Senti un po tu, credi che io abbia giocato, fino ad ora?!
Ero a lavoro Grace, per la miseria!
Ho avuto una giornata infernale, quindi o ti dai una calmata, oppure te ne torni a piedi, a casa tua, io di prediche, ne ho già sentite abbastanza oggi! "- la sua voce è cruda e tagliente, sicuramente, non avrà avuto una giornata facile, ma se crede di potermi trattare, come un cagnolino, si sbaglia di grosso!
Anche se è sempre stato abituato ad agire come un maschio alfa, deve capire, che se vuole il mio rispetto, deve darmelo a sua volta.
Se oggi, lo lasciassi vincere questa battaglia, penserebbe di potermi trattare come gli pare e piace e questo, non deve succedere!
Lo so quello a cui state pensando, ma quando si tratta di uomini, è così.
Per capirli, dovete risalire al regno animale, con le sue regole e le sue gerarchie, date loro potere e lo useranno contro di voi, tutte le volte che intenderanno sottomettervi al loro volere, affrontarli a testa alta e cominceranno a trattarvi come loro pari.-" Perfetto, stammi bene allora!"- guardandolo con aria di sfida, mi allontano da lui, andando nella direzione che porta a casa mia, senza esitazione.
Sento il suo sguardo, alle mie spalle, ma ignorandolo beatamente, continuo per la mia strada, dimostrandogli quanto le sue minacce, mi siano indifferenti.
Dopo aver camminato per una ventina di minuti, lo vedo accostare sul ciglio della strada, per poi pararsi davanti a me.
-" Cosa stai facendo? "- mi chiede con voce esasperata.
-" Sto andando a casa!"- lo guardo fisso negli occhi, mentre vedo la sua sicurezza, vacillare.
-" Ma sei matta?! È troppo lontano! "-
-" Prenderò un taxi allora!"- mi volto, individuandone uno, poco lontano, ma prima che io possa chiamarlo, mi ritrovo fra le braccia di Cris, trascinata in un bacio, bollente e passionale.
Non saprei dirvi, se sia a causa della rabbia, fatto sta, che mi bacia, con così tanto ardore, che subito dopo, faccio fatica, a metterlo a fuoco, davanti a me.
-" Mi dispiace... "- mi dice, cercando di riprendere fiato.
-" Non avrei dovuto, trattati in quel modo prima, mi hai aspettato per tre ore, senza avere mie notizie, era normale che tu fossi arrabbiata, avrei dovuto capirti, invece di attaccarti in quel modo... "-
Devo ammetterlo, oltre a provocarmi un'immensa soddisfazione, le sue scuse, mi lasciano anche un po...sorpresa.
-" Non puoi, rivolgerti a me, in quel modo Cris, non so le donne a cui tu sei abituato, ma con me..."-
-" Lo so, lo so...tu sei diversa."-
Lo guardo seria, annuendo lentamente.
-" Ora, che ne diresti di entrare in macchina e andare a mangiare qualcosa da me?! I miei non ci sono e non ho voglio di stare in mezzo alla gente... "-
Il suo sguardo è cupo, sommesso, come se ci fosse qualcosa che lo affligge.
-" È successo qualcosa a lavoro Cris? "- gli chiedo, prendendogli il volto, fra le mani.
-" ...Nulla di importante, sta tranquilla...
Andiamo. "-
Suppongo che per il momento, sia meglio lasciar perdere, anche se ho intenzione di andare a fondo, in questa faccenda.
Gli prendo la mano che mi porge, lasciandomi scortare in auto, fino a casa sua.Dopo essere entrati nel suo appartamento, ed aver mandato un messaggio veloce a mia madre, lo vedo togliersi la giacca, per poi, versarsi un bicchiere colmo di scotch.
-" Ehi, non dovresti mettere qualcosa nello stomaco
prima?! "- gli chiedo, raggiungendolo nel salone ultramoderno.
-" Sì, lo so, hai ragione, volevo solo rilassarmi un po', prima di cena... "- lo vedo mandar giù, l'intero contenuto del bicchiere in un solo sorso, per poi sfregarsi le mani, ed avviarsi nella cucina.-" Allora, cosa gradisce signorina Miller?! "- mi dice, facendo un inchino esagerato.
-" Non saprei, dell'aragosta, potrebbe andare bene "- gli rispondo, in tono ironico.
Fa una smorfia di dispiacere:
-" Ah mi dispiace, quella l'abbiamo finita proprio un minuto fa... Che ne dice, invece di ravioli allo speck, saltati in padella con sugo al basilico fresco?! "-
Sento la mia pancia, brontolare, in segno di apprezzamento.
-" Dico che sono perfetti!"- mi sorride, mettendosi subito all'opera, mentre io, decido di sedermi su uno degli sgabelli della penisola, in cucina.
Lo osservo trafficare, con padelle ed ingredienti, non perdendo mai il sorriso, di chi cucina per una persona speciale.
A quanto pare, il malumore, sembra essere andato via, anche se nei suoi occhi, scorgo un'ombra di preoccupazione.
Per il momento, decido di lasciar perdere e godermi il buonumore ritrovato, anche se dentro di me, qualcosa mi suggerisce che ci sono nubi, all'orizzonte.
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Perché sei tu |#Wattys2016|
ChickLitQuesta è la storia di Grace, una ragazza semplice ed imperfetta, che vive nella caotica città di Los Angeles. Dopo la morte di suo fratello maggiore, comincia a chiudersi in se stessa, sviluppando paure ed insicurezze. Solo un ragazzo, riesce a trov...