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Esco dall'auto trattenendo a stento la rabbia:
" Gran pezzo di idiota, io avevo organizzato tutto nei dettagli e tu hai rovinato ogni cosa..."
Con forza richiudo lo sportello alle mie spalle, per poi salire nel mio appartamento con le lacrime agli occhi e l'umore sotto i piedi.
Inutile raccontarvi dell'espressione di pura indifferenza, che c'era sul volto di Cris mentre mi guardava andare via:
" Sembra quasi, che non gli importi più niente di me.
Ma come è possibile?!
Come può una persona cambiare così profondamente dall'oggi al domani?"

Persa nei miei pensieri, quasi non mi rendo conto della presenza di Roxy e mia madre a pochi passi passi da me.
Sono sedute entrambe in salotto a guardare un film romantico, quando all'improvviso, il rumore delle mie scarpe lasciate cadere sul pavimento, attira subito la loro attenzione.
-" Ehi Grace, già di ritorno? "-
-" Com'è andato l'appuntamento tesoro? "-
Fisso le loro espressioni serene, nascosta nella penombra, senza riuscire a proferire parola.
-" Grace, ma che hai ?"- la voce di mia madre, assume un'espressione cupa, quasi come se mi avesse letto dentro.
La vedo lasciare il divano, sul quale era seduta poco fa con Roxy, per poi venirmi incontro, attirandomi in un rassicurante abbraccio materno.
In equilibrio, su un filo precario, non passa molto tempo prima che io lasci cadere le mie difese.
Piango, piango tutte le lacrime, che ho dovuto amaramente inghiottire per tutta la sera.
Piango per la ragazza completamente sola, seduta davanti ad una sedia vuota, in un ristorante affollato.
Piango per me è per quello che sono diventata.
Un tempo, mai avrei permesso a Cris di umiliarmi in questo modo, mai, gli avrei concesso il potere di fare il bello è il cattivo tempo nella mia vita.
Sapevo che amarlo sarebbe stato rischioso, ma mai, avrei immaginato tutto questo.

-" È stato lui? È stato quel verme a ridurti così? "- la voce graffiata di Roxy, mi ripercuote dai miei pensieri.
La guardo, facendo fatica a metterla completamente a fuoco, a causa delle lacrime, che continuano a scendere copiosamente.
-" Io..."- cerco di tirare fuori, le parole che continuano ad affollare la mia mente, ma senza risultato.
-" Tu cosa? Dannazione Grace, se non mi dici cosa è successo, giuro che vado a casa sua e lo ammazzo con le mie mani! "- una Roxy letteralmente fuori di sé, mi viene incontro, con espressione risoluta.
Anche se mascherata dall'odio e dalla rabbia, riesco ad avvertire nella sua voce e nell'espressione di mia madre, la preoccupazione crescere, sempre di più.
-" Non serve che tu vada da lui, vi racconterò tutto, datemi solo un paio di minuti ok?!"-
Le vedo annuire all'unisono, aiutandomi a raggiungere il divano, per poi sedersi davanti me.
-" Quando vuoi Grace... "- passano almeno dieci minuti buoni, prima che io cominci a raccontare tutto, dall'arrivo in aeroporto di questa mattina, alla cena disastrosa di stasera.
Mai, neanche per una volta, mi interrompono, rimangono in silenzio, ad ascoltare il mio racconto, con le braccia incrociate ed un'espressione indecifrabile sul volto.

Quando finisco, resto in silenzio,in attesa di un giudizio, che non tarda molto, ad arrivare:
-" Strano, sospetto e ingiustificato, è questo quello che penso del suo comportamento!
Quell'idiota si è appena guadagnato una sberla in pieno viso, appena mi capita a tiro... "- vedo Roxy, tirarsi su, non riuscendo più a contenere, la sua rabbia.
-" Oh, non dire sciocchezze Roxy, ci ha già pensato Grace, a conciarlo per le feste e conoscendo mia figlia, sono sicura ci sia andata giù
pesante. "-
-" Lei non capisce signora Miller, il punto, non è che lei lo abbia conciato per le feste o meno, ma quello che ha fatto!
L'ha umiliata, in tutti i modi possibili, quel ragazzo è fortunato che io non sia a piede libero stasera! "- sorrido fra me e me, pensando a quello che potrebbe fare Roxy, se solo avesse Cris fra le mani in questo momento.
-" Io capisco la tua rabbia Roxy, anch'io sono arrabbiata... "- prova a ribattere mia madre.
-" Oh ma davvero?! E allora perché sembra un monaco tibetano nel bel mezzo di una preghiera?!"-
-" Perché arrabbiarsi non serve a niente, ecco perché. "-
-" Ma come può non arrabbiarsi davanti ad un verme che tratta sua figlia così?"- guardo Roxy, quasi tremante, che fissa mia madre con occhi sgranati, in attesa di una risposta, che spero non faccia leva sul fatto che secondo lei Cris è un bravo ragazzo.
-" Quando si è nel bel mezzo di un problema, anche se agire d'impulso è la prima cosa che il nostro istinto ci suggerisce, non sempre è una buona idea.
Grace sia chiaro, io non lo sto giustificando, ma credo con fermezza, che dietro il suo comportamento, ci sia qualcosa. La stessa cosa, che in tutti questi mesi, ti ha portato a volte, ad interrogarti sul suo modo di agire."-
-" Sta dicendo che il comportamento di stasera, è solo la conseguenza, di un qualcosa di cui Grace è all'oscuro? "- fisso mia madre, in attesa della risposta, che dentro di me, è già chiara, a lettere cubitali.
-" Sì, è proprio così..."-
-" Dobbiamo scoprirlo... "- esclama Roxy, venendoci incontro.
-" ...dobbiamo scoprire la
verità! "-
-" Fredda i bollenti spiriti Roxy, noi non possiamo fare un bel niente, l'unica che può scoprire la verità è solo una persona... "-
-" E quella persona sono io...vero mamma?"- la mia voce è ferma e decisa, mentre la mia mente, prende coscienza di ciò che da oggi è diventato il mio nuovo obiettivo: scoprire cosa Cris, mi sta nascondendo.

Vedo Roxy sedersi accanto a me, intrecciando le sue dita, alle mie:
-" Tu, hai già qualche idea
Grace ?"- la sua rabbia di poco fa, sembra essersi assopita, sostituita dalla consapevolezza che probabilmente, questa faccenda, potrebbe farmi davvero male.
-" Non lo so Roxy, ma qualcosa mi suggerisce, che New York, ha giocato un ruolo fondamentale in tutta questa faccenda. "-
-" Se credi questo allora, io sono convinta che fare quattro chiacchiere con Cris, potrebbe aiutarti. "- mi suggerisce mia madre, prima di sparire in cucina.
" Ha ragione, se voglio andare infondo a questa storia, ho bisogno di parlare con il direttore interessato: Cris "
-" Hai intenzione di chiedergli un appuntamento per domani? "-
Mi chiede Roxy, osservando mia madre, tornare in salotto, con bicchiere di acqua fresca, che mi porge subito dopo.
-" Oh no, troppo semplice
così... "-sussurro con voce ferma
-" Niente appuntamenti, non voglio dargli modo di pianificare, il discorsetto con il quale intende continuare a prendermi in giro.
Andrò nel suo ufficio e che lui lo voglia o no, dovrà stai ad ascoltare. "-
Fisso le mie mani intrecciate, stringendole forte, a quelle di mia madre e Roxy.
" Ora basta Smith, hai finito di giocare, siamo alla resa dei conti ormai.
Domani sarà il grande giorno e non mi accontenterò di nient'altro, che non sia la verità."

Perché sei tu                                  |#Wattys2016|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora