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Il mattino seguente mi sveglio alle prime luci dell'alba.
Mi guardo intorno, nella mia stanza ancora avvolta nella penombra e in ogni oggetto, rivedo qualcosa di speciale;
Momenti felici, vissuti con le persone che amo.
Prendo la cornice, che racchiude la foto ricordo della giornata a Disneyland con Cris e una strana sensazione, alla bocca dello stomaco, mi ricorda quello che è successo poco più di qualche ora fa.
Ripenso al modo in cui mi guardava ieri sera e a quello in cui mi guardava il giorno in cui decise di trascinarmi in quella folle giornata a Disneyland con lui:
" Dio, è tutto così diverso adesso...
Quand'è che hai smesso di guardarmi davvero Cris?!... "
Stringo al petto la cornice fra le mie mani, chiudendo gli occhi, per fermare le lacrime che minacciano di uscire.
" Che sia io?! Che sia stata io a non avergli dato le giuste attenzioni?!"
Poso la cornice al suo solito posto, sulla mia scrivania, mentre decido di porre fine a questo interminabile flusso di pensieri.
" Starmene qui, a fare supposizioni è completamente inutile, prima andrò da lui, prima la mia mente ed il mio cuore, troveranno pace "
Osservo Roxy, rannicchiata in un angolo del letto e decido che per tenermi occupata, gli preparerò una bella colazione, abbondante
È rimasta al mio fianco, per tutto il tempo, ascoltandomi senza giudicare, come solo una vera amica può fare, anzi, una sorella. La migliore che io potessi mai avere.

Davanti agli uffici della "Smit's company", mi rendo conto che forse non è stata proprio una brillante idea indossare delle sneakers: mi stanno fissando praticamente tutti!
" Santo cielo, sono solo delle scarpe da ginnastica, che cavolo c'è di così tanto strano?!"
-" Emh signorina, posso aiutarla... In qualche modo?"- schiarendosi la voce, un acciuga in un tristissimo tailleur nero, mi fa capire, che qui non sono per niente gradita.
-" Beh, in effetti mi può aiutare, cerco il signor Smith. "-
-" Oh lui non viene in ufficio da tempo ormai. "-
-" Davvero?! Strano.
Un momento.... Sicura di riferirti allo stesso Smith che intendo io?"-
Mi guarda dall'alto in basso, con aria di sufficienza.
-" Non saprei, lei a chi si riferisce? "- mi chiede con voce irritata.
-" Io cerco Cris... E qui no?"-
-" Ah...Il signorino Smith, ora capisco.
Ha un appuntamento? "-
-" No, ma non mi serve, sono la sua ragazza."-
Vedo il suo volto, passare
dall' irritato al confuso, nella frazione di pochi secondi.
-" Ragazza?! Signorina, io credo che questo non è il posto adatto a lei, la prego di lasciare
l'edificio. "- il modo in cui mi spinge verso l'uscita, devo dire che non mi piace per niente.
"È assurdo, perché dovrei andare via?!
Crede che io sia una pazza?
Perché, una ragazza come me non può stare con il figlio del proprietario di un'importante azienda?!"
-" Senti io non voglio problemi ok?! Voglio solo vedere Cris è con tutta onestà, trovo ingiusto che io venga giudicata semplicemente per il mio aspetto.
Sì ok, indosso jeans e scarpe da ginnastica, ma questo non significa che non sia migliore di tanta altra gente qui dentro."-
La guardo negli occhi, sperando in un gentile gesto di solidarietà femminile che ovviamente... non arriva.
-" Credevo di essere stata chiara, f-u-o-r-i d-i q-u-i!'-
"Sì, solidarietà femminile un corno!"
In men che non si dica, mi ritrovo fuori dall'edificio, scordata da non uno, ma ben due agenti della sicurezza.
" Ok, a quanto pare il piano A, non ha funzionato, ma se quella strega crede che io mi arrenderò, si sbaglia proprio di grosso! "
Guardandomi intorno, cerco di pensare alla svelta, ad una soluzione, ma niente.
-" Cavolo e adesso che faccio!"- esclamo all'improvviso fra me e me.
-" Grace?"-
Una voce maschile, in lontananza, richiama la mia attenzione.
" Ma chi è? "
Mi guardo intorno senza vedere nessuno.
Ma non passa molto, prima che i miei occhi, si posino sull'ultima persona, che mi sarei mai sognata di incontrare, in questo preciso momento.
In tutta la sua bellezza, un attraente ragazzo dagli occhi verdi e due inconfondibili fossette, mi viene incontro, stringendomi in un caldo abbraccio.
-" Oh mio dio, ma guardati!
Sei bellissima! "-
-" Sei...sei davvero tu? "-
Lo guardo sbattendo le palpebre almeno un paio di volte, prima di realizzare che davanti a me, c'è il primo uomo, in tutta la mia vita, ad avermi mai detto "ti amo": Lucas!
La sua risata risuona nelle mie orecchie, allegra e gioviale.
-" Certo che sono io, l'unico e il solo! "-
-" È bello vederti sai?"- ed è la verità, in tutto questo tempo, ho sempre provato a contattarlo, senza successo, credevo che mi odiasse, dopo quello che gli avevo fatto è che non volesse più vedermi,ma a quanto pare, fortunatamente mi sbagliavo.
Averlo qui, davanti a me è vedere che sta bene, mi riempie il cuore di una gioia immensa.
È una delle persone più straordinarie che io abbia mai conosciuto, ed io, sono una ragazza terribilmente fortunata.
-" Allora, che ci fai da queste parti? "- gli chiedo in presa alla curiosità.
-" Lavoro, mi hanno assegnato la responsabilità di venire ad informarmi su alcune faccende."-
-" Faccende? "-
-" Ma sì, la Smith's Company, deve pubblicizzare un suo progetto e indovina chi hanno chiamato?! "-
-" Il grafico pubblicitario più bravo di tutta Los Angeles! "- esclamo divertita.
-" Ah-ah, divertente Grace"- afferma con occhi vispi, nonostante cerchi di rimanere serio.
-"Approposito, tu che ci fai
qui? "- mi chiede tutto d'un tratto.
-" Voglio vedere una persona, solo che quell'idiota della receptionist, mi vieta l'accesso."-
-" Capisco, si tratta di una cosa importante? Insomma, non puoi aspettare? "-
-" Assolutamente no!"- affermo con decisione.
Lo so, probabilmente dovrei dargli più informazioni, ma non credo sarebbe una buona idea, sapete?!
-" Bene, in tal caso, ti aiuterò io."-
-" Davvero?"- esclamo facendo fatica a contenere la gioia.
-" Sì davvero, dai seguimi
scema. "-

In men che non si dica, arriviamo agli uffici della compagnia del padre di Cris, senza alcun problema.
-" Lucas, sei un mito! "- gli sussurro sbalordita, dalla facilità, con la quale è riuscito a convincere la receptionist all'ingresso.
-" Dimmi qualcosa che io non sappia già "-
Alzo gli occhi al cielo, lasciandomi contagiare dal suo buonumore.
-" Il solito modesto... Comunque, resterei tutto il giorno a parlare con te, ma vedi, in questo momento, ho una specie di missione da compiere.
Mi prometti che quando avrò finito, tu ci sarai ancora per venire a bere un caffè con me? "-
Lo guardo negli occhi, cogliendo in lui, serenità e buonumore.
" Oh Lucas, tu e i tuoi dannati occhi verdi... "
-" Ci sarò Grace, non preoccuparti! "-
" Ah Lucas, come ho fatto a stare senza di te, per tutto questo tempo?! "

Lasciato Lucas nella hall, non mi ci vuole molto, prima di riuscire a trovare l'ufficio di Cris.
Mi guardo intorno e per mia fortuna, non trovo nessuna segretaria impicciona a cui dover rendere conto.
La scrivania vuota appena fuori la porta però, mi suggerisce che evidentemente, deve solo essersi assentata qualche minuto.
" Ok, è arrivato il momento della verità Grace, niente paura, sii calma e controllata e mi raccomando, non perdere subito la pazienza come fai di solito "
Indecisa sul bussare o non farlo, decido di mettere da parte le formalità: "dopotutto è pur sempre il mio ragazzo no?! "
Con un gesto deciso, afferro la maniglia dell'elegante porta davanti a me è senza indugiarvi troppo, la apro.

" No, non è possibile... "

Perché sei tu                                  |#Wattys2016|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora