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Si svolge tutto nella manciata di pochi secondi.
Buffa la vita, davvero.
Un attimo, avete mai pensato a quanto potente possa essere un solo, preziosissimo istante?!
Tutta la nostra vita, ruota attorno ad infiniti attimi più o meno significativi.
Una volta, un famoso scrittore statunitense affermò che "come talvolta avviene, un attimo discese e si librò e durò molto più che un attimo. E il suono tacque e il movimento tacque, per molto molto più che un attimo."
C'è esattamente la frazione di un attimo fra la vita e la morte, fra l'odio è l'amore, fra il bene è il male è tutte le verità assolute di questo mondo.
Ti impegni per una vita, a far andare le cose per il verso giusto e poi, arriva quel frammento di tempo e tutto quello che hai fatto, tutto quello in cui hai creduto, ti sembra niente.
Ho sempre pensato che l'infinito, a differenza di quello che affermano la maggior parte degli scienziati, è nel finito di ogni istante.
Quindi, qui e in questo attimo, io sto vivendo il mio infinito personale.
Un buco nero, dal quale probabilmente non ne uscirò viva.
Milioni di schegge, le sento entrare dentro di me, affondare bene nella carne, fino ad arrivare agli organi vitali, fino ad arrivare al cuore.
" Perché mi hai fatto questo.. "
Davanti a me, poggiato alla sua scrivania, vedo un uomo, che io non riconosco, un uomo che non è il mio.

" Lui non mi farebbe mai una cosa del genere ..."
Continuo a ripetere questo mantra nella mia testa, infinite volte, ma la realtà dei fatti è questa: Cris Ian Smith, l'uomo che amo, quello che ho sempre amato, in questo momento è con un'altra donna, che non sono io.
Sento il mio corpo implodere, mentre i miei occhi, seguono con attenzione, ogni movimento delle sue mani, sul corpo di quella donna, ogni bacio, dato con passione e trasporto, ogni gemito, ogni sussulto.
Me ne resto immobile, sulla soglia della porta, mentre il mio corpo trema, in cerca di sollievo, dal lacerante dolore, che mi sta facendo provare l'unico uomo, al quale avrei affidato la mia stessa vita.
" Che stupida che sei stata Grace, tutto questo tempo, perso a fare inutili supposizioni, mentre la risposta più ovvia era proprio lì davanti ai tuoi occhi, ti ha tradita, è questo il motivo del suo cambiamento improvviso, è questo il motivo per il quale aveva smesso di guardarti.
C'era un'altra donna... "

La tiene stretta nella morsa delle sue gambe, incollata a sé, divorandola come un lupo, fa con la sua preda mentre le mani di lei, vagano sul corpo e fra i capelli di lui, alla disperata ricerca di un sollievo dalla passione che vedo nei loro gesti, nel loro continuo cercarsi.
Conosco quel desiderio, stanno per fare l'amore, qui ed ora.
Infinite volte ho provato quella sensazione mentre ero con lui, ma mi sono sempre fermata ad un passo dal soddisfarlo, chiamatemi stupida, ma in questo momento, sono felice di averlo fatto.
Chiudo gli occhi, annegando nella tempesta dentro di me, i rumori esterni scompaiono e qui in mezzo a questo inferno, l'unica cosa che vedo è il riflesso di quello che sono, di quello in cui mi ha ridotta.
Osservo la Grace davanti a me, guardarmi con occhi spenti, vuoti, senza alcuna luce e piango.
Piango per il suo amore i cui pezzi, giacciono a terra, fra le macerie dei suoi sogni e delle sue speranza di un futuro migliore, più felice.
Piango, sentendo il suo dolore gelarmi il sangue e penso che infondo, se non fossi stata così tanto ingenua, avrei potuto risparmiarle l'ennesima sofferenza.
" Mi dispiace Grace, avrei dovuto proteggerti, tenerti al sicuro, ma non l'ho fatto e mi dispiace."

Riapro gli occhi e posando lo sguardo sullo sconosciuto che credevo essere il mio ragazzo,
le parole di mio fratello, ritornano alla mia memoria:
" Amati Grace, non lasciare mai che gli altri prendano il sopravvento su di te.
Se la vita ti colpisce, tu picchia più forte, puoi farlo, sei mia sorella, sei una Miller, ricordalo sempre. "
Se Theo fosse stato qui, mi avrebbe detto di non arrendermi, se lui fosse stato qui... Cris probabilmente, non sarebbe più neanche vivo a quest'ora.

Facendo un respiro profondo, decido di reagire.
Più tardi, appena sarò uscita da qui, potrò lasciar crollare tutte le mie difese, ma adesso, in questo momento, devo proteggere me stessa, ed essere forte.
Sono nel bel mezzo di un fottuto inferno, ma intendo combattere, con le poche armi che mi sono rimaste per il mio orgoglio, per la ragazzina insicura che sono stata un tempo e la donna forte, che voglio essere in futuro.

Mi guardo intorno e posando gli occhi su una scultura in cristallo, probabilmente, da milioni di dollari, mi viene in mente un'idea.
" Se devo uscire di scena, preferisco farlo cose si deve... "
Senza esitare, l'afferro scaraventandola sul parquet, con decisione.
Spaventati dal rumore, vedo Cris è la sua "accompagnatrice", interrompere il loro amplesso ed io, per la prima volta da quando ho scoperto la verità, incrocio lo sguardo freddo ed incolore dell'uomo che un tempo, era una delle persone più importanti della mia vita.
" Non cedere proprio adesso Grace, tieni duro. "
-" Scusate il disturbo, ho interrotto qualcosa? "- lo osservo con aria disgustata, ma appena poso gli occhi su di lei, tutti i miei buoni propositi, vengo spazzati via, facendo spazio ad altro dolore, che quasi non mi permette di respirare.
-" Jennifer Wild?! Davvero Cris?"-
Calde lacrime scendono silenziose, mentre il ricordo della prima volta che ho visto quella donna, si fa sempre più vivido nella memoria.
-" Te l'avrei detto Grace, davvero!
Avevo intenzione di farlo ieri, appena tornato da New York, ma tu hai reso tutto più difficile e allora ho dovuto rimandare le cose. "- lo osservo dall'alto in basso, indugiando sulle sue labbra, rosse e vivide, a testimoniare la passione con le quali sono state baciate, poco più di qualche attimo fa.
-" Mi dai il voltastomaco. "- gli sussurro con rabbia, tenendo a freno un conato di vomito.
-" Eri con lei a New York vero? Altro che viaggio di lavoro, tu sei andato fin lì, per portarti a letto lei"- sento la mia voce, alzarsi e crescere di più, ad ogni parola che pronuncio.
-" Sì ero con lei, ma non potevo dirtelo per telefono, non potevo lasciarti in quel modo, volevo dirtelo di persona e se tu non fossi venuta qui... "-
-" Se io non fossi venuta qui, tu, codardo come sei, avresti continuato a prenderti gioco di me!
Sai dove puoi infilartele le tue scuse?!
Io di te mi fidavo e mentre io ero qui a Los Angeles a preoccuparmi del fatto che tu non ti facessi vivo, eri in un albergo di New York, a fare i tuoi porci comodi con lei!
Sei un verme Smith, il peggiore di tutta la specie e indovina?
Da oggi sarai anche solo, perché a farti da famiglia non ci saranno più i Miller, non ci sarò più io!
Una cosa, avevi costruito un'unica cosa buona nella tua vita ed adesso, l'hai distrutta senza il minimo riserbo!
Hai sempre detto di essere diverso da tuo padre, che tu, al contrario di lui, non avresti mai sacrificato gli altri per puro egoismo, che non mi avresti mai fatto del male...
Sei una persona orribile Cris...
Anzi, sai cosa ti dico?!
Fottiti, fottiti Smith!
Per quanto riguarda me, fa finta che io sia morta, d'ora in avanti non voglio più sentir parlare di te!-" sento il mio cuore implodere, davanti alla freddezza dei suoi occhi.
-" Grace... "- mi dice facendo un passo in avanti.
-"No, non avvicinarti, io non ho bisogno di te e non credere che quattro scuse in croce, possono in qualche modo, porre rimedio a tutto questo.
Io ti ho fatto entrare nella mia vita e tu mi hai pugnalata alle spalle, ma ehi, sai cosa ti dico?
Va bene, lo accetto... Ti auguro una vita favolosa Cris, davvero, ma soprattutto, ti auguro che mai nessuno, faccia a te, quello che tu hai fatto a me."- sfogo su di lui, tutta la rabbia e il risentimento che provo, non pensando neanche per un momento, al fatto che le mie urla probabilmente sono arrivate a tutti i dipendenti dell'edificio.
Ad un passo dal crollare, raccolgo la mia borsa, ma sentendo la cagna con lui sorridere prendendosi gioco di me, decido per un epilogo, forse meno di classe, ma comunque ad effetto. Avvicinandomi con passo felpato tiro una sberla in pieno viso a lei e un calcio nel linguine a lui, per poi uscire dalla stanza, non prima però, di avergli detto un'ultima cosa:
-" Sai, è un bene che Theo non sia qui, in questo momento, guardando quello che è davvero, colui che diceva di essere il suo migliore amico, non oso immaginare, la vergogna che proverebbe.
Andate al diavolo, tu e quella sciaquetta rifatta accanto a te.
Di feccia, nella mia vita, ne hai portata già troppa! "-

Sapete, tutti abbiamo cicatrici in posti impensabili, sono lì per ricordarci la nostra storia, da dove veniamo e cosa ci ha reso quello che siamo oggi.
Alcune sono più vecchie di altre, alcune guariscono e altre impiegano più tempo a rimarginarsi.
Tutte ci hanno insegnato qualcosa, tutte ci lasciano delle cicatrici.
Ma c'è ne sono alcune, che non guariscono e sono quelle più profonde.
Cris Ian Smith, è la mia ferita profonda.

Perché sei tu                                  |#Wattys2016|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora