Capitolo 33

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"Solo un briccone sadico - o uno sciocco - dice la verità nuda e cruda negli incontri sociali." Robert Anson Heinlein


MICAH

- Micah, vai piano per l'amor del cielo! - mia madre strinse le mani al sedile, aggrappandosi spasmodicamente.
- Che c'è? Hai paura? Non sei stata tu a dirmi che siamo in ritardo assurdo? -
- S-sì, ma mi piacerebbe arrivare viva alla sfilata. -
Risi, piano, godendomi la sensazione dell'asfalto che scivolava sotto le ruote, ma più di ogni altra cosa mi divertiva il viso sconvolto e pallido di mia madre, aveva la faccia di una che si aspettava un incontro ravvicinato con il creatore da un momento all'altro.
- Ci sarà anche Jack? - sorpassai due camion a massima velocità, accanto a me la sentii trattenere il respiro. Stava per prenderle un infarto come minimo.
- S-sì andrà con C-carl e i Redkins. Micah, c'è lo stop! -
- L'ho visto, non sono mica cieco. - il mio cellulare continuava a squillare ripetutamente da cinque minuti buoni, era Caroline che mi aveva perso di vista, a quanto pare stava per dare i numeri.
Era stata mia madre a ritardare, era appena tornata da New York e aveva perso del tempo in aeroporto, io d'altra parte mi ero completamente dimenticato della sfilata.
Vidi il volto di Ezra apparire sullo schermo del mio telefono, così allungai la mano.
- Micah, non provare a prenderlo! -
- Altrimenti? - mi portai il cellulare all'orecchio. - Sto arrivando, Romeo, non è ancora arrivato il momento di mettere in allerta il mondo della mia scomparsa. -
- Muoviti, tra dieci minuti iniziamo! -
Pigiai il piede sull'acceleratore, ma eravamo quasi arrivati, per l'immenso sollievo di mia madre che scese dall'auto con le gambe tremanti, la vidi aggrapparsi per un attimo ad un muretto lì vicino.
- Ehi, comincio ad andare ... fa la brava. -
Non aspettai una risposta, per fortuna sapevo dove andare. C'era così tanta gente lì dentro, le luci erano state abbassate, sintomo che ben presto la sfilata avrebbe avuto inizio. Non appena misi piede nei camerini superaffollati Caroline mi venne incontro, era bianca come un cencio e per un attimo pensai che avrebbe sputato fuoco.
- Micah!!! Sai che ora è? Muoviti! Lì c'è la tua roba, presto! - mi urlò contro.
Nella confusione più totale incontrai lo sguardo di Zieg, che sorrise piano. Vidi anche Syd, fantastico nel suo completo nero.
Sentii due mani che mi spingevano verso il camerino, erano quelle di Ezra. Indossava un abito da sera verde scuro quasi grigio, aveva i capelli più lunghi del solito, la cravatta era l'unica variante colorata di quel vestito, era azzurra così come i suoi occhi.
- Alla fine ti sei deciso a venire. -
- Beh, non sarebbe stato lo stesso senza di me, non trovi? - tirai forte la tendina e inizia ad armeggiare con la terribile mole di vestiti che mi aspettava. Alla fine riuscii ad indossare correttamente tutto, eccetto il farfallino. Uscii da lì, snervato e sudato. - Chi mi da una mano con questo affare demoniaco? -
Due grandi occhi azzurri mi fissavano, Ariette si fece avanti incredibilmente, dirigendosi verso di me con espressione neutra sul volto.
- Wow, così abbiamo davvero stipulato un trattato di pace alla fine. - le sussurrai, ad un centimetro dal suo viso. Ariette mi fulminò con lo sguardo.
- Sta fermo e non muoverti o ti mollo a vedertela da solo con questo affare. -
- Mm, no ... siamo più in guerra fredda a quanto pare .... -
Ezra ci fissava dall'altra parte della stanza, potevo percepire la preoccupazione nel suo sguardo.
- Lo faccio per lui. - disse a denti stretti, poi allontanò le sue mani da me, ma io ne afferrai una prima che potesse voltarsi e andar via.
- E lui lo farebbe per te? Ti lascerebbe condividere tutto questo con un ragazzo diverso da lui? Qualcuno sta abusando dell'altro qui ... - fu un sussurro basso, ma forte abbastanza affinché fosse chiaro che avesse sentito.
Ariette si dibatté. - Stanne fuori, Micah, non sono cazzi tuoi. -
Feci spallucce e sorrisi amabilmente. - Sissignora! -
- Presto! Va subito al trucco. - Caroline mi strappò via dal camerino, aveva una forza spaventosa, doveva essere la preoccupazione che quell'evento potesse andare a monte a guidarla.
Improvvisamente due ragazze mi furono addosso, la più alta si occupava dei miei capelli, l'altra, invece, mi spennellava il viso, facendomi prudere il naso.
- E' una tortura, eh? - Zieg mi fissava con un sorriso sulle labbra.
- Cazzo, puoi dirlo. Dimmi almeno che alla fine di tutto questo ci sarà un enorme buffet con del buon champagne! -
Fu Syd a rispondere questa volta. - Beh, è ovvio. Perché credi che sia qui allora? -
Risi forte, beccandomi un rimprovero da parte della truccatrice acida che continuava a riempirmi di creme.
- Cazzo, sono figo di mio, è davvero necessaria tutta questa roba? - mi lamentai, provocando le risate dei ragazzi vicino che però vennero interrotte da una starnazzante Donna Collins.
- Presto, si inizia! Seguite la lista, tutti in ordine, immediatamente. In fila. Dov'è finito Gerard? - improvvisamente il panico era palpabile. La truccatrice acida mi fece letteralmente balzare su dalla sedia e corse a ritoccare altra gente.
I miei amici erano accanto a me, Zieg sembrava ad un passo dal vomitare, mentre Syd si lamentava di aver fame, insomma, non potevano esistere due persone più diverse di quei due.
- Ma le ragazze che fine hanno fatto? - chiese Dimitrij.
Fu Ezra a rispondere. - Sono già sulla passerella, Ariette si sta occupando della fotografia, subito dopo toccherà a noi e alla fine ci sarà la sfilata mista. Lì c'è la lista. Indovinate un po' a chi sono stato affibbiato? -
- Caroline. - rispondemmo all'unisono, ridendo come idioti.
- Chi c'è con Liv? - chiesi, curioso.
- Derek Morland. - rispose Syd, era il più alto, così era riuscito ad appropriarsi della lista appesa al muro.
- E' il fratello di Chris Morland. - mi spiegò a denti stretti Zieg.
Ci scambiammo una lunga occhiata. - Bisogna assolutamente fare qualcosa. - commentò Dimitrij.
Avevo un sorriso diabolico sulle labbra. - Se c'è una damigella in pericolo allora abbiamo assolutamente bisogno di un cavaliere senza macchia né paura! -
- Bene, vediamo di aiutare questo cavaliere. - sussurrò Syd ed il suo tono era alquanto cupo, segno che non aveva ancora dimenticato tutti i problemi che i fratelli Morland avevano dato a Zieg. - non sarà complicato mettere fuori dai giochi il drago cattivo. -
Ezra abbassò la voce ulteriormente. - Quando i primi modelli cominceranno ad essere chiamati per sfilare, allora lo farete sparire, così Micah prenderà il suo posto. Io proverò a distrarre Caroline e la madre. -
- Che stratega che sei. - lanciai uno sguardo intenso ad Ezra che si voltò dall'altra parte, imbarazzato.
Alla fine arrivò quel momento, Zieg era in passerella insieme a Dimitrij, Ezra stava flirtando spudoratamente con Caroline, la quale aveva dimenticato per un attimo ogni cosa, eccetto il suo fantastico quanto affascinante pretendente.
Syd mi guardò e rise piano. - Attiralo nel tuo camerino, poi ci penso io. -
- Suppongo che un pugile in squadra sia pur sempre utile ... - sogghignai, dirigendomi verso Derek Morland, uno scimmione idiota e violento quanto il fratello. Non gli avrei permesso di accompagnare Liv in passerella, soprattutto quando c'era Pierce tra il pubblico.
Non riuscivo a smettere di ridere, neppure quando mi avvicinai all'idiota.
- Ehi, Morland. -
Quello mi fissò, confuso. - Che vuoi, Larssen? -
- Credo ci sia stato un problema con i miei vestiti, c'è il tuo nome sopra. -
Morland socchiuse i suoi dannati occhietti neri. Era sospettoso. - Non credo, non ho niente di tuo io. -
- Beh, ti dico che è così. Che ti costa venire a vedere? - sorrisi e lo guidai verso il mio camerino. Sembrava confuso, ma continuò a venirmi dietro. Aprii la tenda con uno scatto veloce, poi gli diedi una spintarella che bastò per fargli perdere l'equilibrio ed atterrare amabilmente tra le braccia di un infuriato Syd. Morland provò ad urlare, ma quello gli assestò un calcio in pancia prima ancora che riuscisse a proferir verbo.
Perse il respiro sotto i pugni perfettamente calcolati del biondo.
- Niente di personale stavolta. Però devi scomparire dalle scene per un po'. - sussurrò quello, sotto lo sguardo terrorizzato di Derek. - ovviamente se oserai dire soltanto una parola ... mmm, a quel punto potrei eleggerti come mio nuovo tirapugni di fiducia. Ho sempre sognato allenarmi con pura carne umana.-
- Morland? Tocca a te! Morland? - la voce starnazzante di Donna Collins ci raggiunse.
- Presto, ci penso io a lui. -
Diedi una pacca a Syd ed uscii dal camerino, Donna era a qualche metro da me.
- Ma dov'è finito adesso? Tocca a lui, dannazione. - esclamò, continuava a fissare la sua lista.
- Deve essere andato in bagno ... - dissi, facendo spallucce. - Senti, prendo il suo posto? Lui può prendere il mio quando si fa vivo. -
Gli occhi della donna erano acquosi. - S-sì, è la cosa migliore. Presto. -

THOSE BAD ANGELSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora