Capitolo 29

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"Ci sono legami di seta... che ti aspettano su incroci del destino che mai avresti immaginato." Anton Vanlight


MICAH

- Avresti dovuto portare i fucili con te, Dim. Sarebbe stata una buona occasione per fare allenamento. - dissi, lanciando per l'ennesima volta la palla da rugby al mio amico che l'afferrò facendo un balzo all'indietro.
- Perché? - chiese Ezra, lui e Zieg erano distesi sul prato, sotto l'enorme coperta mezza mangiata dalle tarme di zio Deveroe.
- Che domande! Ma per farti fuori, tesoro. - sollevai l'indice e il pollice, a mo' di pistola verso di lui, poi feci finta di sparare.
- Ti prego, devi spiegarmelo, cos'è che ti infastidisce tanto, Micah? - Zieg sembrava realmente interessato, posò i suoi occhi verdi su di me.
Lo guardai, fermando la palla con i polpastrelli, poi la rilanciai a Dimitrij. - In che senso? Dici cos'è che mi turba della società in cui viviamo? E c'è da chiederlo. Dio, Zieg, ma guardati intorno. E' un mondo del cazzo, fatto da gente del cazzo. -
- Hai una visione distorta, Micah, davvero. Non è così male. - rispose quello, sembrava in qualche modo atterrito, ma anche sicuro di ciò che stava affermando. - Cioè non capisco di che ti lamenti, in fin dei conti sei di buona famiglia, hai degli amici che tengono a te, una ragazza ... c'è chi sta molto peggio di te. -
- C'è gente che sta di merda perché il mondo è nella mani di chi sta fin troppo bene. E poi, ti prego, non considerare la mia famiglia una buona famiglia. Mio padre naturale è morto in carcere, dopo un attentato al governo e il mio patrigno ha inscenato un cazzo di dramma per farmi finire in riformatorio. - scossi la testa, ero senza fiato. Non riuscivo davvero a capire perché fosse così complicato per uno come Zieg afferrare ciò che stavo cercando di dire.
- Micah, la gente commette errori, ma da qui a fare di tutta l'erba un fascio ... -
- Ah, sì? E dove sono i tuoi genitori, Zieg? - non riuscii a trattenermi. Non volevo farlo, era arrivato il momento di spiattellargli in faccia tutto lo schifo che si rifiutava di vedere.
- Micah. - la voce di Dimitrij era bassa, mi stava avvertendo. - Fai poco lo stronzo. -
Ma Zieg rispose, nonostante un attimo di smarrimento. - Sì, hai ragione. Mia madre ha mollato mia sorella e me prima ancora che fossi abbastanza cresciuto da poter ricordare il suo viso, ma lo zio ci ha accolti. Ci ha trattati come se fossimo i suoi figli, quindi com'è che la vedi adesso? Sotto lo strato di marcio c'è molto di più ... - i suoi occhi erano fermi nei miei.
- La tua convinzione ti fa onore, Zieg. Ma la vita troverà il modo di smentire queste tue parole piene di speranza ... - commentai con tono amaro.
- Sei solo un pessimista strafatto. - disse lui, ma non aveva nulla di accusatorio quella frase, era più una sorta di rassegnazione la sua.
- Condivido il suo odio per la società. Cioè, io sono l'esempio lampante di quanto tutto sia così terribilmente illusorio visto attraverso la visione ovattata di chi mi sta intorno ... - Ezra si alzò in piedi, gettando un'ombra scura sul viso di Zieg che, ancora sdraiato, lo fissava, quasi rapito. - Insomma, io sono stato etichettato dalla società come un individuo perfetto sotto ogni punto di vista, figlio e studente esemplare, fidanzato attento, ottimo atleta, ragazzo dall'educazione impeccabile ... E poi, sotto sotto, ecco il vero Ezra. Un casino che cade a pazzi come la facciata di una vecchia casa, costretto a far fronte a mille problemi, in equilibrio tra ciò che la società si aspetta da me e ciò che il mio spirito desidera e vi assicuro che non c'è un solo punto che coincida. -
Zieg scosse la testa, Dimitrij non provava neppure ad intervenire.
- Beh, vuoi passare il resto della tua vita ad amare tua sorella? Non puoi. La società lo trova indecente. Sei malato, Ezra, e sai chi lo dice? La società. - lo guardai, mostrando il mio sorriso migliore. - E anche tu, Zieg, lo sei, tanto per la cronaca. Sai cosa pensa la chiesa cattolica? Pensa che tu sia un abominio, un fottuto pervertito, qualcosa che non sarebbe mai dovuta esistere, quindi, prima di difendere a spada tratta questa società di merda, vedi di fare outing. Scommetto che la tua vita diverrebbe un inferno in terra. -
Il silenzio più assoluto calò su di noi, incredibile pensare quanto fosse calma e rilassata l'atmosfera soltanto qualche attimo prima.
- Ok, vogliamo darci un taglio? Ho un aneurisma al cervello io e prima che questa merda esploda voglio spassarmela e parlare di roba spassosa. Niente polemiche, ok? - Dimitrij lanciò la palla lontano, i suoi occhi la seguivano, ma sembrava pensare ad altro, non era poi così complesso immaginare dove stessero andando i suoi pensieri in quel momento.
- E' vero, il nostro morto che cammina ha ragione. Su, patatine e vino in riva al lago, chi è d'accordo? -

THOSE BAD ANGELSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora