Capitolo 37

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"Se non potrò piegare gli dei del cielo scatenerò quelli dell'Inferno." VIRGILIO


MICAH

Me ne stavo seduto al mio posto, i gomiti sul tavolo, la testa tra le mani e le cuffie alle orecchie. Osservavo il prof Jerkins gesticolare, stava spiegando le proprietà soporifere di alcune piante, non che lui non ci andasse vicino. Sentii i miei occhi chiudersi e cercai di farmi forza, bevendo un sorso d'acqua dalla mia bottiglietta. La musica non aiutava, niente aiutava, eccetto la campanella che ci salvò tutti.Per un attimo restammo immobili, come se nessuno avesse abbastanza forza in corpo per sollevarsi e andar via, poi ci precipitammo verso la porta, improvvisamente reattivi.

- Ehi! - Dimitrij mi affiancò, aveva la faccia di uno che aveva dormito poco e niente.

- Ehi! Giocato fino a tardi al piccolo chimico? - gli chiesi in un sussurro seguito da una risata bassa.

- Più o meno. Senti, hai visto o sentito Zieg? Non riesco a trovarlo da nessuna parte ... passo da casa sua ogni volta che posso, ma non mi ha mai risposto ... - sembrava preoccupato adesso, qualcosa doveva essere andato storto di recente.

- No, non è venuto a lezione e non l'ho sentito. Credi c'entri la Buonanotte Cenerentola? -

Quello fece spallucce. - Non ne ho idea, è probabile che ce l'abbia ancora con noi, inoltre Syd ha combinato qualcosa ... Presumo c'entri lui in realtà. Non so altro. -

- Beh, proverò a chiamarlo più tardi, magari faccio un salto da lui, so essere parecchio snervante quando voglio. - aggiunsi, sicuro di me.

Dimitrij mi strinse il braccio. - Grazie Micah ... a volte tra me e lui non va. Forse ripone in me delle aspettative esagerate che tendo a distruggere il più delle volte ... -

- ... mentre in me non ripone un cazzo, sa che non ho nulla di buono da dare. - continuai al posto del mio amico, guadagnandomi un'occhiata piena di imbarazzo.

- Non volevo dire questo ... -

- Ma l'hai pensato! Andiamo, hai ragione. Non me la prendo affatto. Ci vediamo al capanno dopo scuola? -

- Lo dirò ad Ezra. - mi assicurò lui, poi lo vidi osservare qualcosa alle mie spalle. - Quella non è tua madre? -

Seguii il suo sguardo. - Quella è decisamente mia madre. - dissi, confuso.

Oh, a quanto pare il vecchio Pierce aveva già corretto il compito della settimana passata!

- Che cazzo hai combinato adesso? -

- Ho sfidato Pierce apertamente. - sghignazzai, mentre incontravo lo sguardo furioso di mia madre che mi fece segno di avvicinarmi a lei.

Qualche attimo dopo scoprii che era stata convocata a scuola da una chiamata del vicepreside, vale a dire il mio nemico numero uno. Voleva vederci entrambi per chiarire la mia situazione scolastica più che disastrosa.

- Farai bene a chiedere scusa a quel professore, Micah, non c'è modo alcuno che tu venga rimandato a seguire le stesse lezioni per due anni consecutivi! - mi sibilò mia madre all'orecchio mentre facevamo la nostra entrata nell'ufficio di Pierce.

Non ero mai stato lì dentro, era una stanzetta piuttosto comune, enormi volumi di letteratura ovunque, scrivania di legno massiccio con tanto di diploma appesi al muro. Viva l'ordinario!

Pierce sorrise gentilmente a mia madre, porgendole la mano. Notai il rossore sulle guance di Nicole, di certo non avrebbe mai pensato che il vicepreside della Woodland potesse essere così affascinante.Per la prima volta mi considerai fortunato ad avere già un Jack nella mia vita, Pierce sarebbe stato di gran lunga peggiore.

THOSE BAD ANGELSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora