"Ci guadagneremmo di più a farci vedere come siamo che a cercar di apparire quel che non siamo." Franois de La Rochefoucauld
MICAH
La situazione era degenerata velocemente, per fortuna con un po' di astuzia ero riuscito a salvare il salvabile, guadagnandomi la possibilità di rimanere nei paraggi di Woodland almeno fino al matrimonio di Nicole.
Sorpresa, sopresa ... quel giorno non sarebbe mai arrivato per loro, ma questo decisi di tenerlo per me al momento, nessuno poteva immaginare cosa stessi architettando, perfino Jack non avrebbe mai creduto che un giorno sarei giunto a tanto.
Ma cos'avevo da perdere, dopotutto? Questo mondo non valeva la nostra fatica, nessuno di loro meritava pietà, erano tutti fatti della stessa schifosissima pasta ipocrita ed io non volevo marcire nella loro corruzione.
Accesi la videocamera, sistemandola con attenzione sul trepiedi che Zieg aveva portato da casa, poi mi allontanai di qualche metro, prima di sedere con tranquillità sul divanetto della stanza degli ospiti.
La cartina della scuola era appesa sul muro dietro le mie spalle, occupava gran parte della parete, alcune zone erano state colorate di rosso, erano i punti nei quali avremmo dovuto piazzare le cariche esplosive di Dimitrij, oppure stavano ad indicare semplicemente le due entrare della Woodland Highschool.
Accavallai le gambe, intrecciando le mani sul busto, poi fissai la spia intermittente della telecamera con un mezzo sorriso che non riuscii a trattenere.
- Buonasera, rispettabilissimi madri e padri di Woodland, oggi è il diciassette di marzo del duemila e quattordici ... - feci una pausa, poi ripresi con un sorriso ancora più ampio sul volto. - ... e tra ventotto giorni i vostri adorati bambini saranno morti. -
Immaginavo lo sgomento e il dolore sui loro volti, la strage era già avvenuta, ma questo video sarebbe stato mandato in onda esattamente un giorno dopo, non ci sarebbe stata pace per quelle povere famiglie, avremmo trovato il modo di inviare la registrazione ovunque, i telegiornali ne avrebbero approfittato, i nostri volti e le nostre parole avrebbero fatto il giro del mondo.
- Adesso vi chiederete perché, cosa ha spinto tre giovani ragazzi a compiere un atto così orribile e privo di senso, perché colpire dei poveri studenti la cui vita era appena iniziata, perché proprio i vostri adorati bambini. In realtà l'abbiamo fatto soprattutto per voi. - risi piano, poi mi distesi comodamente sul divano, con gli occhi puntati al soffitto bianco sulla mia testa - già, non sono loro il punto, ma voi ... i fondatori di questa società, coloro che credono di avere in pugno il mondo, ovviamente sbagliandosi. Il futuro della vostra città morirà insieme ai vostri ragazzi, non ci sarà una singola goccia di speranza a bagnare i vostri volti, soltanto disperazione e orrore. Vi priveremo di ogni cosa, perché noi possiamo farlo. -
Poi mi alzai da lì, iniziai a camminare piano verso la telecamera, volevo che vedessero il mio viso a dovere, che se lo imprimessero nel cervello, centimetro di pelle dopo centimetro.
- Questa è la faccia della morte che vi strapperà via i vostri figli. Questa è la faccia dell'uomo che Dio non osò fermare, Micah Larssen, non dimenticate questo nome, beh ... come potreste, dopotutto? -
Risi per un ultima volta, poi lanciai un bacio alla telecamera prima di afferrarla e chiudere la registrazione. Sentivo il respiro calmo dei ragazzi dall'altra parte della stanza, erano stati in silenzio, ognuno di loro avrebbe dovuto prepararsi per la registrazione d'addio, sarebbe dovuto essere un lavoro certosino quello.
- Allora? Che ne dite? C'era troppa teatralità? - chiesi, con un sorriso sulle labbra.
Gli occhi chiari di Ezra brillavano di eccitazione. - Tutt'altro, era perfetta. -
- Adesso che hai scaricato, sei pronto per la cena di stasera? -
Dimitrij mi riportò tristemente alla realtà dei fatti, avevo dovuto promettere a Nicole che avrei preso parte alla cena di famiglia, permettendo così a Jack di esternare tutto il suo desiderio di avermi come testimone di nozze.
Risi piano, mi sentivo terribilmente potente, il solo pensiero che la continuazione della loro intera esistenza dipendeva soltanto da me mi rendeva eccitato e smanioso allo stesso tempo.
Così accesi di nuovo la telecamera, sotto gli sguardi confusi dei ragazzi e me la puntai addosso, stavolta tenendola tra le mani.
- Eccomi di nuovo qui, gente di Woodland, il vostro Micah è di cattivo umore, ve ne sarete accorti. Purtroppo dovrò prendere parte ad una cena a dir poco indesiderata questa sera, beh ... Sapete i massacri scolastici ci saranno, ma credo che nel frattempo potrei togliermi un ulteriore sassolino nella scarpa che mi disturba da parecchio tempo ormai. - a questo punto finii dritto contro lo schermo freddo della videocamera, sorrisi forte, una risata raggelante. - Jack Larssen, il tristo Mietitore arriverà con la sua enorme falce ... a mietere la tua testa. - puntai un dito contro lo schermo, ai miei immaginari interlocutori futuri. - Mio caro, il giorno delle tue nozze non è mai stato più remoto di così adesso! Questa piccola degustazione di ciò che sarà di te tra poco meno di un mese mi aiuterà a sopportare meglio la serata. Bye, bye, gente. -
Spensi ancora una volta la registrazione, poi mi lasciai cadere sul divano, stanco.
- Che fate voi stasera? -
Ezra si avvicinò a me, poi mi afferrò le gambe e si sedette, lasciando che le allungassi ancora sulle sue. - Staremo qui a casa, Dimitrij ha invitato Dana a cena, adesso che sei stato espulso dovremmo procedere ancora più velocemente e con molta attenzione.-
- Già, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, credo dovremmo tornare sul discorso armi con lei stasera ... - disse l'altro, lanciandomi una lunga occhiata in tralice. - le dirò che vogliamo vendicarci di Pierce al più presto, ci ha sospesi, tu sei stato perfino buttato fuori, quindi dobbiamo davvero iniziare a mettere su un piano per impossessarci delle armi. Dana ci darà le chiavi del negozio, non si tirerà indietro. -
Annuii, mi sembrava sensato, avevamo ancora un mare di roba da sistemare e ormai mancava meno di un mese al grande falò a scuola.
- Va bene, porteremo la roba al container, nessuno la troverà. -
- Zieg rimane un grosso problema però ... - considerò Ezra, mentre le sue mani si muovevano lente lungo i miei capelli, mi massaggiavano, rilassandomi istante dopo istante.
- Beh, possiamo rifilargli la stessa balla che abbiamo usato con Dana. - disse Dimitrij piano. - sentite, mi fa schifo dovergli mentire, ma non voglio neppure agire completamente alle sue spalle, crederà che non ci fidiamo di lui, conoscete bene Zieg e i suoi numerosi problemi di fiducia. -
- Non è un completo idiota, sa che il nostro amico comune qui presente ha la cattiva abitudine di accoppare la gente. - dissi, indicando appena Ezra con la testa, quello sollevò un sopracciglio, irritato. - tutte quelle armi potranno dargli da pensare. Non ha senso spaventare Pierce in questo modo, Dana non lo sa, ma Zieg sì. -
- E allora fanculo, lascia che pensi al peggio, ci lascerà perdere, probabilmente si incazzerà pensando che vogliamo escluderlo da qualcosa, ed effettivamente è così, tornerà da suo zio e noi non dovremo continuare a prenderlo per il culo. - Dimitrij camminava a passi lunghi e ansiosi lungo la stanza. - ci distaccheremo da lui e lui da noi, dovrà comunque abituarsi a vivere senza i suoi amici prima o poi, no? -
- Senti, Dim ... - Ezra non finì di parlare, l'altro ci salutò velocemente e lasciò la stanza, diretto da qualche parte.
Sarebbe stato un mese infinito quello.
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THOSE BAD ANGELS
General FictionLontano dalle luci e dal chiasso della città più bella e trasgressiva della California, Los Angeles, sorge Woodland Hills. In questa cittadina, tra la monotonia della routine quotidiana e qualche avvenimento non degno di nota, quattro ragazzi sono i...