"Come mai succede spesso che delle persone amiche riescano a intuire, da alcuni impercettibili segni, diverse cose che sarebbero dovute restare nascoste? Quando, e come, le hanno sapute, visto che nessuno ha fatto nulla perché le sapessero?" BANANA YOSHIMOTO
MICAH
Il cadavere di Pierre era stato ritrovato.
Dimitrij si catapultò nel nostro appartamento nel momento stesso in cui Ezra stava per venirne fuori. I suoi dovevano affrontare definitivamente i Montagne e richiedevano anche la sua presenza.
- Devi andarci, la tua assenza verrebbe notata. - espressi ad alta voce un pensiero che doveva essere comune.
Ezra annuì lentamente, mi sembrava più calmo adesso, come se il ritrovamento definitivo del cadavere lo avesse tranquillizzato. Niente più attesa di qualcosa di inevitabile, quanto meno.
Dimitrij sospirò forte. - Cosa facciamo adesso? Veniamo con te? -
- No, deve andare da solo. La mia compagnia non gioverebbe affatto, anzi ... - sussurrai con un mezzo sorriso sul volto.
Weston mi odiava, i genitori di Ezra probabilmente erano del suo stesso avviso, che senso avrebbe avuto spingere Ezra nell'occhio del ciclone?
- Micah ha ragione. Andrò lì, risponderò alle domande, vedrò a che punto sono con le indagini. Ci servono informazioni. - rispose pacato lui. Poi prese il suo giubbotto e si diresse piano verso la porta.
- Ehi ... scandaglieranno diverse piste ... quella della droga, ad esempio. Non arriveranno a te. Non così in fretta, almeno. - cercai di rassicurarlo, sfiorando il suo viso con le dita.
I suoi occhi erano vigili, sembrava distratto, impegnato ad immaginare cosa avrebbe dovuto fare una volta arrivato a casa.
- Fatti sentire ... - Dimitrij gli diede una pacca sulla spalla, poi lo guardammo oltrepassare la soglia.
Quando se ne fu ormai andato ci sedemmo entrambi sul divano, in silenzio.
- Credi che se non avessimo deciso di fare quello che faremo ... Ezra sarebbe potuto diventare ancora più pericoloso? -
Quella domanda mi lasciò un attimo perplesso. - Tutti noi siamo pericolosi, Dimitrij. Non l'ho mai considerato come tale però ... -
Il fatto che si fosse liberato senza porsi più di qualche scrupolo di due persone nel giro di qualche mese faceva già di lui un assassino in effetti.
- Beh, credi che si fermerebbe qui? - rincarò la dose lui, fissandomi.
- No ... - risposi con decisione. - odia suo padre, vorrebbe liberarsi di lui e lo farebbe se non avessimo in mente il nostro progetto. -
Dimitrij scosse la testa, sembrava confuso. - Sai, non avrei mai creduto di poter accettare una cosa del genere ... il fatto che il nostro amico sia un assassino. E invece, guardami, lo sto coprendo. Anzi, spero con tutto il cuore che quei bastardi la smettano di stargli addosso. -
- Beh, sei cambiato, Dim, ti sei evoluto ... - dissi lentamente. - hai raggiunto un nuovo livello di consapevolezze. -
- Già ... quante cose possono cambiare in un anno. - sospirò, stanco. Poi si stiracchiò appena, allungando le gambe sul tavolino. - senti, per quanto riguarda il padre di Dana ... dovremmo andare a trovarlo al suo negozio. -
- Sì, hai ragione. E' arrivato il momento di applicarci come si deve. Aspetteremo Ezra, poi vedremo di fare affari con quell'uomo. -
- Dio, dovremo derubarlo? -
- No, non pensavo ad un metodo tanto aggressivo. Credo che sarebbe più produttivo se coinvolgessimo semplicemente Dana, eviteremmo un bel po' di casini. Pensa se dovessero beccarci mentre ce la filiamo dal negozio con delle armi! Finiremmo dentro, addio progetto. - fissai il mio amico con sguardo attento. Volevo capire quanto fosse deciso ad andare fino in fondo.
- Dovrò essere io a parlarne con lei, vero? -
- No, non tu da solo, Dim. Credo soltanto che tu sia la persona più giusta adesso per lei, sei il suo ragazzo ... -
- Non stiamo insieme ... - si affrettò ad aggiungere lui.
- Sì, ma avete una sorta di legame che condividete, no? O adesso te ne uscirai dicendo che non la conosci neanche? Insomma, io l'ho introdotta al gruppo, l'ho allettata con le nostre informazioni segrete, adesso sta visibilmente meglio, ma non ha più bisogno di me. Adesso ha te, sei la persona più importante per lei in questo gruppo, credo che una tua parola possa valere molto più di tutto ciò che potrei dirle io. -
- Sai, Micah ... non credo lei abbia bisogno di molte spiegazioni. E' completamente fuori di testa, lo sai. Ci aiuterà ... -
Aveva ragione, Dana era folle, una delle persone più fuori che avessi mai conosciuto in tutta la mia vita. - Bene, penseremo a cosa fare. Per il momento andremo a dare una controllata al negozio. -
Dimitrij annuì. Sembrava stanco adesso, spossato in un certo senso. Doveva avere molti casini per la testa, aveva tradito Alice, Zieg sembrava lontano mille miglia da noi, il suo coinquilino in testa doveva dargli altre preoccupazioni.
- Cos'è questa faccia, Dim? -
- Ho mandato la mia vita a puttane di recente, Micah. Non dirmi che non te ne sei accorto. -
Risi piano. - Oh sì, anche se ero troppo impegnato a fare lo stesso con la mia, Dim. -
Stavolta fu il suo turno di ridere. - Mi piacerebbe recuperare con Zieg, prima della fine, intendo ... -
- Piacerebbe anche a me. - ed era vero, mi mancava il nostro raggio di sole. Mi mancava la sua positività, il suo fare ingenuo. La nostra piccola speranza era morta adesso ed avevo anche perso una scommessa che non avrei voluto.
- Non so neanche cosa sto combinando con Dana, perché mi sono cacciato in un casino del genere? - si portò le mani al volto poi, avevamo decisamente bisogno di una birra e in casa non c'era molto al momento.
Mi alzai da lì e lo tirai su con convinzione. - Che fai? - mi chiese un attimo dopo.
- Andiamo a prenderci una birra ovviamente. E, per la cronaca, ti stai soltanto godendo il poco tempo di cui disponi. Hai deciso di non dire nulla ad Alice per non farla star male, beh adesso sono affari tuoi, Dim. Lo scoprirà comunque, lo sai ... quando tutto questo sarà finito, lei saprà ogni cosa. -
- Ma io non dovrò più vedere quella sua espressione sconvolta sul volto o il suo sguardo compassionevole ... -
- Beh, l'hai presa per il culo per mesi, Dim. Cosa ti aspettavi da una relazione del genere? -
- Tu sì che sai come farmi stare meglio. - commentò lui, sarcastico.
Poi uscimmo. - Dai, hai un fottuto aneurisma in testa, amico. Come posso farti stare meglio? -
Dimitrij rise appena. - Hai ragione.
Scendemmo in strada, era una zona tranquilla quella, così ci dirigemmo alla mia auto e guidai fino al 154. Era il nostro locale abituale ormai, almeno da quando andavamo a trovare Zieg durante e dopo i suoi turni.
Quella sera era lì così proprio come ci aspettavamo, i suoi occhi si illuminarono quando ci vide. Forse era felice, forse soltanto sorpreso di vederci. In ogni modo sentii il mio cuore stringersi appena, non volevo che le cose andassero a finire così, ma d'altra parte non avrei voluto nemmeno veder Zieg andare a fondo con noi.
- Ehi ... -
Dimitrij lo salutò con una pacca sulla spalla. - Ehi, come va? Non ti vedo da un po'. -
- Già, ho saltato qualche giorno di scuola, sai. - disse piano mentre tirava fuori il block-notes.
- A chi lo dici. - ci ritrovammo ad ammettere all'unisono.
- Avete sentito il tg? Hanno ritrovato il cadavere di Pierre ... -
Cercai di non guardare Dimitrij, anzi mi limitai a fissare Zieg. - Già, brutta roba, no? -
Il nostro amico annuì piano. - Dov'è Ezra? -
- A casa, sta controllando la situazione, sai ... non deve essere bello per i suoi. - disse Dimitrij, era decisamente agitato.
Zieg era l'unico a non essere a conoscenza di cosa fosse successo realmente a Pierre ed entrambi sapevamo che quel segreto non sarebbe potuto rimanere tale per molto tempo ancora, dopotutto conosceva Ezra, sapeva di cosa poteva essere capace il nostro amico.
Lo vidi nel suo sguardo, c'era una consapevolezza spaventosa. - Capito. Cosa vi porto? - il suo tono si fece più sbrigativo adesso. Non vedeva l'ora di andar via da lì, era evidente.
- Il solito. - disse Dimitrij, un attimo dopo Zieg si allontanò con l'ordinazione.
- Ci detesta. Ha capito tutto. - aggiunse.
- L'importante è che lo tenga per lui, Dim. - risposi, con lo sguardo fisso sulla sigaretta che tenevo tra le mani.
- Non parlerà, lo conosco. Anche quando ce ne saremo andati ... lui non dirà nulla. - mi assicurò Dimitrij con la testa appoggiata sulla braccia adesso. - l'abbiamo messo nei casini, vero? -
- Puoi dirlo forte. Lo andranno a cercare, lo interrogheranno. Potrebbe essere perfino indagato. - era vero, il fatto che fosse stato così legato a noi avrebbe finito per metterlo nella merda più totale. Non sarebbe stato neanche più minorenne per aprile, però cosa potevamo fare a quel punto?
- Faremo un video, diremo al mondo che soltanto noi tre eravamo a conoscenza del nostro piano. Non c'è altro modo per tenerlo al sicuro, Dim. -
Dimitrij annuì lentamente, ma non aggiunse nulla, rimase immobile, a sfiorare con le dita gli intagli sul tavolo di legno.
- Esco a fumare. - dissi un attimo dopo, poi raggiunsi l'uscita e mi appoggiai al muro. Avevo dormito poco e nulla quella notte, mia madre mi aveva letteralmente costretto a tornare da lei e Jack, impedendomi perfino di rientrare a casa mia, il cadavere di Pierre era stato ritrovato, Zieg sarebbe potuto finire in un enorme guaio a causa nostra.
Cercai di respirare. Non potevo crollare. Ero il fottuto perno sul quale poggiava l'intera struttura del nostro progetto. Non potevo mostrarmi debole di fronte ai ragazzi.
Mi ritrovai a fissare un autobus che passava, poi incrociai lo sguardo di due occhi ben noti.
Liv era tornata in città.
![](https://img.wattpad.com/cover/40439463-288-k247468.jpg)
STAI LEGGENDO
THOSE BAD ANGELS
General FictionLontano dalle luci e dal chiasso della città più bella e trasgressiva della California, Los Angeles, sorge Woodland Hills. In questa cittadina, tra la monotonia della routine quotidiana e qualche avvenimento non degno di nota, quattro ragazzi sono i...