"Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo." Giordano Bruno
ZIEG
Aprii gli occhi, come reduce da un lungo sonno senza sogni. Un uomo mi parlava dall'altra parte del finestrino, il suo viso era paonazzo, non riuscii a capire una sola parola.
Mi guardai intorno, sconvolto, cos'avevo fatto? Perché ero ancora vivo? Avevo atteso l'urto che non era mai arrivato per tempo immemore, poi capii. Il camion mi aveva evitato, era ancora lì, nel bel mezzo della corsia, il muso del mezzo rivolto verso la fiancata dell'auto di Dana ... sarebbe bastato così poco ...
- Ragazzo! Ragazzo! - l'uomo sbatté i pugni contro il finestrino alzato, facendomi sobbalzare.
- I-io ... -
- Chiamo la polizia, cazzo! Chiamo la polizia immediatamente. Che cosa diavolo credevi di fare, eh? Ci saremmo potuti ammazzare entrambi! -
Rimasi immobile, a fissare le mie mani, adesso appoggiate sulle cosce. Avevo frenato, all'ultimo istante forse, ma l'avevo fatto.
Un singhiozzo mi percorse il petto, ancora una volta l'angoscia prese possesso di ogni fibra del mio corpo. Non ero riuscito a farla finita, mi ritrovavo, di nuovo, a vivere quello stesso incubo da cui non riuscivo ad emergere.
Ero un verme e come tale non ero neppure buono a farla finita.
- Cazzo! -
Mi voltai verso il finestrino, attirato da quella voce nota, poi Micah corse verso la mia auto, seguito da Ezra.
- Zieg! Che cazzo ... -
- Lo conoscete? Stava per farci secchi! Mi è venuto incontro a tutta velocità, se non avessi sterzato all'ultimo istante saremmo morti, porca puttana. - l'uomo sbraitò con rabbia, i suoi occhi saettava di ira, ma sotto potevo ancora percepire l'orribile spavento che aveva vissuto.
- Che sta facendo? - Ezra era accanto a me adesso, sentii il tocco fresco della sua mano sulla mia.
Le sue parole attirarono l'attenzione di Micah che fissò il camionista con sguardo truce.
- Pronto? Centrale? -
Fu soltanto un attimo, il biondo afferrò il cellulare dell'uomo e con un gesto veloce spense la chiamata sotto lo sguardo attonito dell'altro.
- Niente sbirri, le darò dei soldi per ripagarla del disturbo. -
- Che cosa? Ma che cazzo significa? Questo tipo ha bisogno di aiuto. -
- Glielo daremo infatti, non si preoccupi di lui. - poi si allontanò, seguito dal camionista che continuava a guardarsi intorno, confuso.
- Si sta facendo parecchio affollato qui. - Ezra aprì la portiera dell'auto. - andiamo, non è il caso farsi trovare nei paraggi, qualcuno avrà chiamato comunque la polizia. -
- No. -
Ezra mi fissò, incapace di credere alle proprie orecchie. Non volevo andar via, non sarei stato di nuovo il piccolo paziente sconvolto da tenere segregato in stanza.
- Zieg, ti prego ... a casa ... -
- Quale casa? Quella prigione vorrai dire. Sono stanco di voi, del modo in cui mi trattate, come se fossi del tutto privo di ... - di cosa? di volontà?
Lo ero, non ero riuscito ad andare fino in fondo, avevo avuto la mia possibilità. Il dolore fu ancora più bruciante, se non avessi frenato ... se soltanto avessi avuto la forza di lasciarmi andare. Sarei stato con lui adesso.
- Voglio farla finita. Lo farò comunque, Ezra, te lo assicuro. -
- Non vale la pena, cazzo. Lo so che lui non c'è più adesso e che tutto ... -
- Tu non sei un cazzo, Ezra! - ero fuori dall'auto adesso, le luci dei fari intorno a noi mi colpirono dritti in volto. - Ariette è viva, al sicuro! Ariette non è morta odiandoti e Micah sta bene, lui è con te in ogni istante, quindi non sai proprio un cazzo, non permetterti di giudicarmi. -
Stavo tremando adesso, vidi facce sconosciute avvicinarsi a noi, poi due mani forti mi spinsero in avanti.
- Cammina. Faremo come vorrai. - la sua voce fu un sussurro basso. Era Micah.
- Ha detto che mi odiava ... lui ha detto che ... -
Lo rividi, in un flashback orrendo e crudele, da lacerare l'anima. Il suo viso era distrutto mentre mi fissava, vidi il disgusto, l'odio bruciante per ciò che gli avevo provocato, poi la moto che rombava all'impazzata lungo la strada bagnata del quartiere.
- Cos'è successo? -
Mi ritrovai in auto, Micah stava guidando velocemente verso il centro della città.
- Ezra? - chiesi, confusamente, non vedendolo.
- Si sta occupando dell'auto di Dana, non potevamo lasciarla lì. Presto arriverà anche Dimitrij, quindi ti conviene spiegarmi. -
Dimitrij. Che cosa avrei fatto quando sarebbe morto? Un altro lutto, un altro dolore impossibile da gestire, qualcosa a cui non ero pronto, non sarei sopravvissuto ... che cosa avrei fatto quando l'aneurisma l'avrebbe reclamato?
- Zieg? -
Tornai lì, stringendomi forte il capo dolorante tra le mani. - Cosa? -
- Cos'è successo tra Syd e te quella notte? - insistette, puntando i suoi occhi verdi nei miei.
Lo sapeva, in quel momento capii l'aveva sempre saputo... tutto questo dolore ... il mio terribile senso di colpa.

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THOSE BAD ANGELS
General FictionLontano dalle luci e dal chiasso della città più bella e trasgressiva della California, Los Angeles, sorge Woodland Hills. In questa cittadina, tra la monotonia della routine quotidiana e qualche avvenimento non degno di nota, quattro ragazzi sono i...