Capitolo 4

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Capitolo 4:
"Ti prego, Heisel" insiste Conor.
Visto che non ho più voglia di stare qua e voglio fumarmi una sigaretta in pace, mi alzo senza dire niente e sotto gli occhi di tutti i ragazzi seduti al tavolo con me che stanno guardando attentamente la scena. Fanculo. Li fulmino tutti con lo sguardo.

"Dimmi" gli dico rilasciando il fumo dalla mia bocca.
"Volevo solo stare un po' con te" ridacchia mentre appoggia le sue mani sui miei fianchi.
Odio questo contatto.
Conor ci prova con me da tantissimo tempo ma le cosa degenerarono quando un giorno quasi mi spaccò un labbro perché non ero voluta andare con lui.
Mi sto davvero agitando.
"Lasciami" riesco a divincolarmi ma comunque sia lui è ancora troppo vicino a me.
Schifo, ecco cosa mi fa.
"Andiamo Conor, lasciala stare" interviene una voce da dietro le nostre spalle.
Conor si stacca da me e inizia a parlare con il ragazzo ricciolo, Harry.
"Oh ciao Harry, mi volevo solo divertire un po' con lei, non è carina?" Si riavvicina a me, indietreggio gettando a terra la sigaretta.
Harry accenna un sorriso nervoso prima di riniziare a parlare.
"Davvero Conor, non darle fastidio" il tono è calmissimo e non si capisce assolutamente se sta scherzando oppure no.
Perfetto.
"Sai è molto tempo che le vado dietro ma lei è sempre stata impegnata a scopare con Mattew"
L'ha detto seriamente? Fanculo. Già è complicato per me dimenticarmi di lui, lo vedo ovunque poi lui lo mette anche in mezzo. È troppo.
"Non parlare mai più di Mattew o la prossima sigaretta te la spengo in un occhio, deficiente" sento gli occhi diventare lucidi. No no no no no. Ho imparato a non piangere. Non più.
Mi allontano e li lascio lì.
Per la seconda sera di fila sto cercando di andare a casa a piedi. Bello.
"Aspetta" un grande mano afferra il mio polso facendomi girare.
"Che vuoi? Vai dal tuo amico" la mia voce esce più fredda di quanto volessi mentre parlo al ragazzo ricciolo davanti a me.
"Non è mio amico" alza le spalle.
"Ah no? Sembrava"
"No" dice duramente.
"Beh allora torna dalle ragazze poco vestite che vi stanno sbavando addosso dentro al bar" no merda. Cosa ho detto? Adesso sembrerò gelosa o qualcosa del genere, benissimo.
Non lo sono affatto. Possono farsi chi vogliono, mi esprimo sempre male.
"Perché, se resto qua mi spegni una sigaretta in un occhio?" Ironizza.
Alzo gli occhi al cielo e lo faccio più per scacciare via le lacrime che per altro. Sono sicura di avere gli occhi ancora molto lucidi.
Il polso mi fa male.
"Mi stai facendo male" gli dico guardando il mio polso.
Giuro che in quel momento, Harry sbianca. Vede il mio polso arrossato e posso capire dalla sua espressione che non è quello che voleva.
"Ti accompagno a casa" dice quando toglie lo sguardo da me.
"No, non serve"
Sbuffa sonoramente
"Per una volta non rispondere di no e sali in quella cazzo di macchina"
Sbuffo anche io e faccio come mi ha detto. Dopo tutto, sarà meglio per me se mi accompagna, mi risparmio di camminare.

"Scusa, per il polso intendo" dice dopo qualche minuto che siamo in macchina.
"È uguale"
Sospira e poi si concentra di nuovo sulla strada.
"Tu e Conor stavate insieme?" Chiede poi.
"Che? No assolutamente" la mia voce esce fuori schifata e lui ridacchia.
Conor potrà essere bello quanto vuoi ma nella testa non ha assolutamente niente.
È carino Harry quando ridacchia, però la versione strana di prima era interessante.

Arriviamo al mio palazzo e facciamo la stessa procedura del giorno prima per arrivare al mio appartamento.

Vado in camera e lui non mi segue, mi cambio e mi metto una tuta grigia e una maglia rossa. Può andare.

HARRY'S POV:
Dopo minuti che sono a ciondolare per il salotto decido che forse è meglio andare in camera, non busso e entro.
Si sta legando i capelli in una cipolla disordinata e ha indosso una tuta. Sta bene così.
È girata di schiena e visto che se continuo a fissarla se ne accorgerà devo fare qualcosa per distrarmi.
Prendo la telecamera dalla mensola e l'accendo. Filma in bianco e nero, è bellissimo.
Sto inquadrando Heisel. Risulta bene in bianco e nero.
"Harry, cosa stai facendo?" Ridacchia quando si gira e mi trova nelle vesti di regista.
Penso che sia la prima volta che ride tranquillamente, senza pensare ad altre cose.
"Ti filmo, sorridi"
Si copre il volto con le mani mentre continua a ridere e io mi sposto per inquadrarla meglio.
"Davvero Harry smettila, ti prego" ridacchia ancora probabilmente sentendosi a disagio al centro dell'attenzione.
"Okay okay" rido anche io per poi spegnere la telecamera e rimetterla a posto.
Il suo telefono suona e la vedo allontanarsi un po' per rispondere.

"Era Alice, mi ha chiesto dove ero e se te torni là" mi dice mentre appoggia il suo telefono sulla scrivania.
"No, sto qua. Se per te va bene"
Annuisce e va in salotto, la seguo e mi siedo sul divano. Lei resta in piedi.
"Non c'è molto che possiamo fare qua" mi fa notare.
"Guardiamo un film?" Suggerisco lei annuisce e si piega per prendere dei DVD.
Così non vale.
Distolgo lo sguardo prima che lei si rigiri.
Scelgo il primo degli Harry Potter, ho sempre amato quei film e penso piacciano anche a lei. Lo mette e prima che inizi va verso la cucina.
"Caffè?" Mi chiede.
"È un'altro dei tuoi vizzi insieme al fumo?" Scherzo però lei diventa di nuovo di ghiaccio.
Come prima che la filmassi, più o meno.Devo aver detto qualcosa di sbagliato.
"Lo vuoi o no?" Mi chiede.
Annuisco.

"Non volevo offenderti o qualche cosa del genere" le dico comparendo in cucina. I caffè sono pronti e li ha messi su un vassoio probabilmente per portarli in salotto.
"Non mi hai offeso" sospira mentre si gira verso di me.
"Avevi ragione e non sapevo cosa risponderti" ammette.
Rido a quella sua affermazione.
"Uoh, stai davvero dicendo che io ho ragione?" Ridacchia anche lei e la vedo rilassarti un po' me mentre mi spinge leggermente la spalla destra.

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HEISEL'S POV:
Ieri sera è andata bene, abbiamo parlato un po' anche se non di grandi cose. Harry è stranissimo. Un po' come me, ma lui in modo diverso.
Siamo diversi.
Oggi non l'ho sentito in tutto il giorno, non che io dovessi farlo, però non l'ho fatto.
Pensandoci bene non ho nemmeno il suo numero e lui non ha il mio. Ma cosa importa dopo tutto? Nulla.
Oggi è venuto Louis mi ha chiesto di Harry e mi ha fatto compagnia. Abbiamo anche un po' studiato.

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Il lunedì mi fa schifo, oltre tutto all'uscita Alice non c'è e devo andare a scuola a piedi. Lei si ferma un'ora in più.
Esco dal cancello quando noto una grande macchina nera lucida parcheggiata li davanti. Appoggiata a essa ci sta un ragazzo alto, indossa jeans blu scuro e una maglia dello stesso colore, stivaletti neri del colore del giubbotto e un cappello grigio che copre i riccioli.
Harry.

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