Capitolo 75
HARRY'S POV:
Quando entro in casa sua non c'è assolutamente nessuno. La casa è vuota e fredda. Tutto è in disordine e sembra che Heisel non metta a posto da secoli. Sul divano c'è una coperta segno che non ha dormito sul letto. Lei non c'è e non mi ha detto che sarebbe uscita.
In questa ultima settimana sembra essere completamente su un altro pianeta. Non le ho detto niente solo perché sto cercando di darle tempo e spazio, ma me ne sono reso conto. L'unica cosa che non riesco a tollerare è il modo in cui sfugge da me tutte le volte che abbiamo anche il minimo contatto fisico. Se ho fatto qualcosa di sbagliato non me lo perdonerei mai ed è tutta la settimana che mi torturo cercando di ricordare se l'ho ferita o non rispettata in una nostra situazione..uhm..intima. Comunque sia, non è venuto fuori nulla dalla casella dei miei ricordi.
Non so come cazzo io abbia fatto a restare così calmo l'altro giorno quando Liam l'ha riportata a casa dopo la sua uscita notturna all'insegna dell'alcol. Credo sia stata la preoccupazione a spingermi a non urlarle contro. Ero preoccupato, anzi, terrorizzato.
Dopo essere tornato dalla cucina con in mano un bicchier d'acqua mi fermo nell'ingresso per lasciare lì scarpe e giubbotto come faccio ogni volta. Mentre appoggio il cellulare sul mobile bianco a sinistra della porta, noto che c'è una scatola a forma di cilindro con delle pasticche. Non riesco a capirne molto ma penso siano per dormire..perché cazzo Heisel non me ne ha parlato?
Inizio ad agitarmi e desidero solo che arrivi a casa al più presto.
In quest'ultima cazzo di settimana ha anche trovato una, a mio parere scusa, per mandare via Niall.
Se non mi sbaglio gli ha detto che non si sente troppo bene e se può trovare un altro posto in cui stare per almeno due settimane. Cazzate.
L'idea di lei e Niall sotto lo stesso tetto non mi emoziona ma la cosa è necessaria, sono già stato abbastanza incazzato per il fatto che, appunto, lui in quest'ultimo periodo non sia qua.
Lo so, è tutta una contraddizione del cazzo.
Cammino a passo stanco verso camera sua. Il letto come immaginavo è intatto e la scrivania è invasa da fogli accartocciati, scritti, strappati, bagnati da piccole lacrime.
Anzi, sono tutti bagnati da piccole gocce che non possono essere altro se non lacrime. Che cazzo?
Ne prendo in mano uno a caso e inizio a leggere
"Ho commesso il peggiore dei peccati che un uomo possa commettere, non sono stato felice.. Dice così la poesia che mi è capitata fra le mani questa sera. Io ho peccato, l'ho fatto? Tradendo me stessa e non rispettando il mio corpo, ho peccato? Non lo so,so solo che non sono felice e che questa sera non mi salverà nessuna bottiglia di vino, nessuna sigaretta e nessuna carezza. Questa sera sono semplicemente persa e sola nel freddo della mia stanza mentre sento un forte dolore colpirmi ovunque. Quello che è successo, è tutta colpa mia?"
Di che diavolo sta parlando? Lascio il foglio sulla scrivania e mi affretto a prenderne un altro. Quest'ultimo è leggermente spiegazzato e bagnato da più lacrime, contiene solo poche righe e l'ultima frase è rimasta incompleta come se fosse scappata via.Cristo.
"Non riesco a dormire nemmeno questa sera e mi sento come avvolta da un grande tornado che non mi vuole riportare alla realtà. Il mio psicologo dice che passerà tutto, ma quando succederà? Mi viene da vomitare.."
Cosa? No, okay, con calma. Un cazzo di psicologo? Da quando? Porca puttana potrei ucciderla in questo momento, ci sono troppe cose che non mi ha detto.
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Gray
Fanfiction"L'amavo,non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni"