# Capitolo 7:
Capitolo 7:
HARRY'S POV:
"Heisel" mi avvicino a lei ma non alza nemmeno il volto. Trema, posso dirlo.
Mi siedo accanto a lei e non so davvero cosa fare. Non so come comportarmi.
Non sono bravo con queste cose. La rabbia che ho verso di lei adesso sta piano piano sparendo, voglio sapere perchè è successo tutto questo casino.
"Heisel, tranquilla" quasi sussurro. Se sembro arrabbiato o qualcosa del genere, lei non si aprirà mai.
"Vai via Harry" dice tra i singhiozzi.
Irritante anche quando sta male.
"No, sai che non lo farei" le metto il braccio intorno alle spalle e l'abbraccio.
Il suo corpo si rilassa e poggia la sua testa sulla mia spalla.
"Scusa Harry" la sua voce si calma e cerca di smetterla di piangere.
Non mi guarda, tiene gli occhi arrossati rivolti verso il pavimento mentre le lacrime le scendono lentamente sulle lentiggini.
Le poche lentiggini che ha le danno un'aria innocente e mi piace tantissimo.
Porco cane, se mi soffermo troppo a guardarla non capisco più nulla.
Noto sul suo polso il livido che le ho causato l'altra sera e per qualche secondo sento mancarmi il respiro. Non volevo farle male.
"Per non averti avvertito e quelle cose lì" mi dice mentre respira lentamente.
Sono felice che si stia calmando, mi faceva diventare nervoso quando era così agitata.
"Prima ero arrabbiato, davvero. Avrei voluto avere una grande discussione con te, visto che sei così testarda. Ma adesso voglio solo sapere perché stai male"
Sposta la testa dalla mia spalla e mi guarda. Ha gli occhi arrossati.
HEISEL'S POV:
Non so se voglio dire tutto ad Harry, anzi, non penso di volerglielo dire. Non so nulla su Harry e di certo non è un angelo o qualcosa del genere, però è qua.
È qua mentre piango nel giorno più schifoso di questo mondo.
"È il primo novembre oggi, Harry" gli dico.
Lui annuisce con sguardo confuso.
"È il compleanno di mia sorella" gli dico. Ma lui continua a non capire e io non so davvero se ce la faccio a continuare.
Le lacrime riprendono a scendere e lui mi abbraccia più forte.
Tutta questa situazione è terribilmente dolorosa ma la sua presenza sta alleggerendo tutto.
"Avrebbe compiuto nove anni, si è fermata ai sei" sospiro.
Lo guardo mentre la sua bocca si schiude in un'espressione sorpresa e compassionevole.
Non voglio compassione ma è uguale.
"Oh" riesce a dire.
Non importa, non mi aspetto grandi parole. Preferisco questo suo "oh" delle solite frasi che tutti continuano a dirmi da tre anni.
Frasi del tipo "lei è ancora qua con te, ti protegge" non m'importa se dicono queste cose perché tutto ciò non mi riporta mia sorella.
Era la bambina più bella di questo mondo.
Non mi sento di dirli altro, non voglio dirli il perché o altre cose. Non ce la farei.
Appoggio la testa sulla sua spalla mentre lui mi accarezza i capelli.
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Gray
Fanfiction"L'amavo,non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni"