Capitolo 36:
Oggi a scuola è stato terribilmente noioso. Alice non c'era, è a casa con la febbre. Harry mi manca troppo. Oggi ci siamo sentiti e anche ieri sera ma voglio solo che torni anche se non vorrei che mi vedesse così. Mi ha detto che ha una sorpresa per me e io gli ho mentito spudoratamente dicendogli che sono andata agli allenamenti delle cheerleader, che sto benissimo e che sono felice. Mi sento affogare.
Da quando c'è lui sono più felice, questo è vero, ma sono sempre tesa o agitata. Forse perché finalmente tengo di nuovo a qualcosa nella mia vita e adesso ho paura che lui vada via, che possa tutto crollare.
Vorrei essere rinchiusa in una campana di vetro senza vedere il mondo che scorre velocemente intorno a me. Lontana da ogni rumore ed ogni dolore. Ecco cosa vorrei.
Quasi scoppio in un pianto nervoso mentre vedo la foto che mi ha regalato mio fratello appoggiata sul comodino. Come una spada che mi attraversa il cuore più volte. Mi manca mio fratello, e ovviamente, anche mia sorella. Alcune volte penso a come sarebbe stato vederla crescere, magari le avrei insegnato a fare le foto e a scrivere testi, anche se quello in realtà non si impara.
Mi giro di scatto quando quasi sento la sua voce chiamarmi. Non può essere. Sto diventano matta, o meglio, tornando matta.
Forse dovrei incominciare ad andare di nuovo dallo psicologo, mi è stato utile dopo la morte di mia sorella.
Mi sento la testa martellarmi con dentro di tutto e di più: la mia famiglia, Harry, il compito di algebra di domani, la mia vecchia vita, quella nuova. Cosa succederà? Sono stufa di vedere i mio progetti crollare.
Mi passo una mano sul viso più volte per poi legare i capelli in una coda alta. Vado in salotto accendendomi la millesima sigaretta, sperando che mi faccia calmare. Devo rilassare i nervi.
È parecchio tempo che non ho ricadute di questo tipo. Nel senso, è parecchio tempo che sto abbastanza bene. C'è stato un periodo, quando ero nel mezzo fra Manchester e Londra che stavo malissimo, vedevo mia sorella ovunque, come delle allucinazioni. E sentivo sempre delle voci. Non riuscivo a dormire, avevo incubi oppure la testa mi martellava così forte che appena chiudevo gli occhi il rumore si amplificava. Il fatto dell'insonnolenza è tornato già da un po' di tempo, anche se Harry pensa che sia per colpa di Mattew. Certo probabilmente anche per quello.
Harry non sa niente di tutta questa storia. Mi giudicherebbe "matta" e scapperebbe via da me.
Perché proprio adesso devo iniziare a stare male di nuovo? Certo, il mio stress è aumentato ma non è giusto. Il dottore mi ha sempre detto che non è una cosa che io posso controllare, non posso farci nulla, viene quando vuole e va vià quando più gli piace. Come i mostri che ti vengono a trovare la notte quando si è bambini.
Vorrei solo che i mostri se ne andassero.
Accendo un'altra sigaretta mentre vado in bagno per sciacquarmi il viso. Ho gli occhi arrossati, indosso solo una maglia grigia che mi arriva a metà coscia, coprendo a stento le mutandine nere. A mio parere, ho un aspetto terribile.
L'acqua fresca e le sigarette non sembrano aiutare.
L'appartamento è impregnato da l'odore di fumo mentre vado in cucina con la scatolina a forma di cilindro col tappo arancine fra le mani.
Calmanti, o qualche merdata simile.
Sono costretta a tenerli in casa per ogni evenienza, come questa. Ne butto giù due come indicato dal mio dottore, esattamente come ai "vecchi tempi". Mio fratello diventerebbe matto e si precipiterebbe qua se sapesse che sto in questo stato. Non oso immaginare i commenti che farebbero i miei e il fatto che mi riporterebbero a Manchester da loro sotto la loro sorveglianza e probabilmente in costante compagnia di uno psicologo.
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Gray
Fanfiction"L'amavo,non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni"