Capitolo 27

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Capitolo 27:

È lunedì ed è mezzogiorno quando suona la campanella che ci manda tutti a casa. I ragazzi iniziano a correre per tutti i corridoi ansiosi di assaporare la libertà che trasmette uscire dal cancello della scuola. Ma non è il mio caso, faccio con calma.

"Ti accompagno all'uscita" mi dice Mike, è tutto il giorno che ci prova spudoratamente con me, come se avesse preso il posto di Conor. Spero che non sia come lui perché con Mike sono sempre andata d'accordo.

Annuisco leggermente mentre lui mi sorride.

Siamo soli mentre attraversiamo il cortile, saranno già tutti andati a casa. Io faccio sempre così, con calma. Questa situazione è davvero scomoda dato che non so cosa dire o cosa fare. Non voglio parlare con lui, in realtà.

Si avvicina a me e appoggia una mano sul mio fianco ma mi allontano lentamente, non voglio il suo tocco su di me.

"Heisel, io pensavo che insomma, noi potremmo uscire insieme qualche volta?" Mi chiede piano mentre prova a recuperare la vicinanza con me.

Appiccicoso.

Mi guardo intorno cercando di prendere aria perché non so cosa rispondergli, c'è, ovvio che lo so. Non voglio uscire con lui ma comunque non so come dirglielo.

Vedo Harry appoggiato alla sua auto che ci guarda in modo duro e non sembra affatto felice, anzi, arrabbiato.

"Mike, scusa ma ecco, io sto uscendo con lui"dico piano farfugliano e inciampando nelle mie parole. Indico Harry con la mano e il suo sguardo sguizza da me a lui e da lui a me.

"Cosa? Heisel spero che tu stia scherzando! Non puoi uscire con Harry Styles. L'amico di Tomlinson ti fotterà e ti lascerà li. Non è buono per te, dammi retta. Non sai chi è"

Cosa?

Cosa sta dicendo?

No, non importa. Fanculo, deve sempre succedere qualcosa. Harry non lo farà. Harry è bravo.

Non so chi è?

Fanculo.

"Stanne fuori" ringhio e provo ad allontanarmi da lui ma lui prende la mia mano tirandomi verso di lui. A quel gesto vedo Harry quasi correre verso di noi e mettersi in mezzo.

"Penso che dovresti davvero lasciarla" abbia Harry allontanandomi da Mike.

"Non ti avvicinare più a lei" dice andando verso il ragazzo biondo che ridacchia prima di andare velocemente via.

Il ragazzo ricciolo si gira verso di me in modo davvero fin troppo aggressivo per poi prendermi il braccio e portarmi fino alla macchina.

"Cosa cazzo stavate facendo?" Urla mentre stringe i pugni lungo le sua braccia.

"Mi ha chiesto di uscire" alzo le spalle al cielo mentre lui mi fulmina con lo sguardo.

"Ho detto di no, Harry! Ti viene anche il dubbio?" Quasi gli urlo.

Si avvicina a me e sospira profondamente per evitare di farmi male, posso dirlo.

Scuote la testa.

"Non lo so, okay? Non devi parlarci. È un bastardo" ringhia

"Calmati Harry. Devi calmarti" questo suo atteggiamento fa agitare anche me e in tutta risposta lui sbatte violentemente la sua mano contro l'auto facendomi sobbalzare.

"Seriamente, Heisel? Un bastardo ci prova con la Mia ragazza e io dovrei stare calmo? No, col cazzo. Chissà cosa ti ha detto, anzi, dimmelo. Dimmi quale merdata ha detto"

Bastardo? Quindi si conosco.

Ah, no aspetta. La mia ragazza? Sono la sua ragazza? Lo sono? Lo spero. A quelle sue parole quasi mi viene voglia di stringerlo a me ma poi mi ricordo che stiamo discutendo e che non è il caso.

"Niente di importante" cerco una sigaretta nelle mie tasche ma quando la trovo non faccio nemmeno in tempo a portarla alle mie labbra che Harry l'afferra e la getta a terra. Oh, andiamo.

"No Heisel, non il giochetto del fumo. Non mi importa se sei nervosa, non fumi. Okay? Okay. Adesso dimmi cosa ti ha detto quel bastardo" ripete cercando di restare il più calmo possibile mentre cammina avanti e indietro davanti a me.

"Merdate, mi ha detto merdate. Cose che non mi importano" cerco di chiudere li il discorso ma ovviamente non si arrende.

"Heisel, per l'ultima volta, dimmi cosa cazzo ti ha detto" prende un respiro profondo e si passa le mani nervosamente fra i capelli. Penso sia un miracolo che sia rimasto così "calmo" per tutto questo tempo. Forse è meglio dirglielo e smetterla con questa storia.

"Cosa? Heisel spero che tu stia scherzando! Non puoi uscire con Harry Styles. L'amico di Tomlinson ti fotterà e ti lascerà li. Non è buono per te, dammi retta. Non sai chi è" dico imitando il suo tono e vedo la bocca di Harry toccare il pavimento.

Oh.

Stringe ancora di più le mani lungo i suoi fianchi per poi guardarmi.

Non ci sto capendo più niente. Salgo in macchina senza dire una parola, non era quella la reazione che mi aspettavo da parte sua. Cosa c'è che non so? Non possono essere semplici le cose? Siamo già abbastanza incasinati per i nostri caratteri, non c'è bisogno di altri casini.

Ovviamente no, le cose non possono essere semplici.

Subito dopo sento la porta di Harry chiudersi e lui è accanto a me, inizia a guidare senza dire niente e l'unica cosa che vorrei è che mi parlasse. Ma non lo fa.

Magari Mike ha centrato in pieno il punto. Magari ha ragione.

Al solo pensiero delle lacrime iniziano a scendere velocemente dai miei occhi e cerco di asciugarle stando il più zitta possibile. Non mi guarda nemmeno quindi non dovrebbe accorgesene.

"Dimmi qualcosa" sussurro in mezzo alle lacrime e lo sento girarsi velocemente verso di me.

Ferma la macchina e continua a guardarmi ma io non lo faccio. Continuo ad asciugarmi le lacrime e a guardare le mie scarpe.

Come possono le cose cambiare da un secondo all'altro? Non possono. Non dovrebbero.

Sento la mano di Harry afferrare il mio braccio e mi ritrovo sulle sue gambe mentre fuori inizia a piovere.

Avvolge le braccia intorno al mio corpo, nascondo la testa nel suo petto mentre lui accarezza i miei capelli. Lo tengo più stretto a me sperando che non si allontani.

"Harry" mormoro.

Lo sento sospirare prima di iniziare a parlare.

"In parte ha ragione" inizia e a quelle parole quasi tremo fra le sue braccia come per paura che mi possa far cadere, anche se siamo seduti.

"Non la parte del fotterti ovviamente. Nel senso, è ovvio che voglia ma non ti lascerò li quando succederà. Abbiamo già parlato di questo" a quelle sue parole mi rilasso per un attimo.

Annuisco contro la sua maglia e lui continua a parlare

"Dall'altra parte magari ha ragione" ammette con fatica come se gli facesse male.

"Non sai tante cose di me, Heisel. Ma la cosa che ti posso dire è che non intendo lasciarti andare via da me. Anche se può darsi che io non sia buono per te" sussurra lentamente mentre continua a tenermi stretta a lui.

Mi sento sicura e protetta. Non voglio che questo possa finire.

Non so cosa dire.

"Anche tu non sai molte cose di me, e quindi?" Sospiro.

"Non sono come sono con te" mi spiega cercando di fare chiarezza nei miei pensieri ma non ci riesce molto.

"Con me menti?" Sembro quasi spaventata dalla sua risposta quando le parole lasciando le mie labbra.

Suore la testa in disapprovazione e alza il mio viso verso il suo. Oh, i suoi occhi.

"Con gli altri, Heisel, mento con gli altri"

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